Il corteggiamento è molto simile alle parate di minaccia che si notano tra due esemplari maschi, il maschio si para davanti alla femmina accendendo al massimo i suoi colori ed in particolare il contrasto tra le barrature (nelle specie che le presentano nella livrea).
Il Maschio si inarca a “C” o ad ”S” e trema, se la femmina non pare particolarmente impressionata il tremito può concludersi con uno schiaffo d’acqua.
A questo punto la femmina individuato chi merita di essere il padre dei piccoli si ritira tra le rocce, deposita le uova e le raccoglie immediatamente in bocca, poi torna a cercare il prescelto.
Questi ora non si esibirà in pararate come le precedenti, ma “accarezzerà” con un fianco tremando la sabbia tenendo ben evidenti gli ocelli sulla pinna anale, la femmina probabilmente attirata come se fossero uova cerca di prenderli in bocca, cosi’ il maschio emettendo il seme le feconda.
La femmina infine si ritira fra le rocce in attesa che le uova si schiudano e si sviluppino i piccoli, fino al momento del rilascio non si nutrirà (non che non voglia, ne è impedita) per cui questo periodo può essere per lei pericoloso: in caso di due riproduzioni troppo ravvicinate si instaura una specie di anoressia e la femmina si lascia morire, eventualmente dopo che ha sputato i piccoli sarebbe una buona cosa tenerla per un po’ in una vasca a parte perché si riprenda e non ci sia possibilità di un immediato accoppiamento.
I piccoli dopo pochi giorni.(Foto di A. Massi)
Una volta che i piccoli sono nati accettano senza problemi il mangime in fiocchi sminuzzato e preventivamente bagnato, molto utili ora si riveleranno le rocce coperte di alghe, che costituiscono una riserva di cibo fresco e naturale.