In molti vengono affascinati dai ciclidi del lago Malawi solitamente per i loro stupendi colori, ma ben presto ci si ritrova sconsigliati: “ sono aggressivi, distruggono le piante …” e davanti a simili premesse vengono deposti i “sogni” e ci si orienta su altri biotopi … beh, quanto sopra solitamente corrisponde a verità, ma con un po’ di accortezza nell’abbinamento tra le varie specie di pesci e rinunciando (solitamente) alle piante posso affermare che si tratta di un acquario facile da condurre, relativamente economico ma soprattutto ricco di soddisfazioni.
Ciclidi del lago malawi (Foto Marco Rosetti)
Il lago Malawi
Iniziamo a vedere da dove provengono i nostri futuri potenziali ospiti, in modo da “inquadrare” casa loro e cercare di adattare la vasca alle loro esigenze.
Il lago Malawi (un tempo lago Nyassa) è uno dei laghi africani (insieme al Tanganika, il Vittoria) formatisi da una spaccatura della crosta terrestre, conosciuta col nome di Rift valley.
Il lago ha una forma molto allungata e stretta, ha uno sviluppo delle coste di circa 800 km e vi possiamo distinguere 4 ambientazioni differenti :
- la scogliera
- l’acqua aperta
- i fondali di sabbia
- le praterie di vallisneria
- le varie zone di transizione
La zona che ci riguarda è quella della scogliera, è qui infatti che troviamo gli Mbuna, ma solo fino ad una profondità di circa 50 mt, oltre non si spingono in quanto la luce che filtra è insufficiente allo sviluppo delle alghe, quindi non troverebbero alimento.
Si tratta di ammassi di rocce di varie dimensioni che solitamente non hanno soluzione di continuità ed i piccoli ciclidi non si avventurano fino al gruppo roccioso prossimo, in quanto sarebbero probabilmente mangiati dai predatori, ecco come si spiega la moltitudine di specie diverse in questo lago ognuna vive in un “minimondo” in cui si è evoluta.
Pseudotropheus (Foto Marco Rosetti)
L’acqua del lago
Le notevoli dimensioni del lago lo possono portare a paragonare ad un piccolo mare, sono presenti le maree, onde anche notevoli (per un lago) ed in certe zone forti correnti.
L’acqua è limpida, senza colorazioni, la temperatura rilevata è tra i 23° ed i 29° valori del biotopo sono pH 7.8 – 8.5, kH 5-10, gH 5-14.
Gli mbuna sono pesci estremamente robusti, che riescono a sopportare concentrazioni mediamente superiori di nitrati rispetto agli altri pesci, ma ciò non è una scusante per non fare cambi frequenti dell’acqua, in ogni caso nel lago la quantità di queste sostanze è bassissima.
Pseudotropheus aurora maschio. (Foto di David Francescangeli)
Il primo sintomo di una quantità eccessiva di composti azotati in vasca è lo “sbadigliare“ degli mbuna, se vi capita di vederne allora fate immediatamente un test dei nitrati… o ancora meglio un massiccio cambio dell’acqua, che non fa mai male.
Diverso è il discorso per i nitriti, sono deleteri, per cui prima di popolare la vasca aspettate un po’ di più : assicuratevi che il filtro sia ben avviato.