Il Characidium fasciatum è un pesce che vive nel bacino delle Amazzoni nell’America del Sud, in fiumi con acqua che scorre velocemente, e in particolare in corrispondenza o in vicinanza di cascate e rapide, in un ambiente neutro, fresco e ossigenato, né acido né basico; si muove, tenendosi preferibilmente verso il fondo.
Aspetto, colorazione e temperamento del Characidium fasciatum
Il suo corpo, lungo tra gli 8 e i 9 centimetri, è allungato e compresso lateralmente, ed è di un colore grigio olivastro; presenta, su tutta la sua lunghezza, macchie scure a formare una riga spezzettata; il capo, relativamente piccolo, è allungato, una macchia scura si trova sul muso e le pinne, ben sviluppate, sono quasi trasparenti.
Ha un carattere tranquillo, non litiga con nessuno, né con i suoi consimili, nè con gli altri compagni di vasca, che però devono essere altrettanto. A questo proposito, quali compagni di vasca, si potrebbe pensare, per esempio, ai più piccoli dei Barbus o ad altri pesci tranquilli, quali i Danios o anche I piccoli Loricaridi.
Però esso soffre di solitudine e, se come specie si trova da solo, può soffrirne, intristendosi, e potrebbe addirittura morire; pertanto – come si è soliti dire – è un gregario e per questo è consigliabile l’inserimento nell’acquario di non meno di 6 o 7 esemplari, ma se lo spazio lo consente, si può immetterne parecchi di più, a formare uno stupendo gruppetto di pesciolini sempre in movimento.
Preparazione dell’acquario
Pur non essendo molto grande, il Characidium fasciatum ama lo spazio aperto, come, del resto, trova nell’ambiente naturale; perciò la capienza deve essere almeno di 120 litri di acqua. Il fondo della vasca può essere ricoperto con uno strato di sabbia e ciottoli, mentre l’arredamento deve essere costituito da rocce, legni, radici, rami, il tutto sistemato in modo da formare nicchie, anfratti, grotte, nei quale i pesci possano isolarsi oppure nascondersi, in caso di pericolo.
Per quanto attiene alle piante, è un discorso che non si pone, giacché nell’ambiente in libertà in cui questi pesci vivono, la corrente è tale che ben poche di loro riescono a radicarsi. Ma con ciò non si deve intendere che le piante non debbano esserci, anche per dare alla vasca un aspetto gratificante.
Perciò, è il gusto dell’acquariofilo che deve decidere, magari con l’introduzione di piante robuste, quali Anubium e Microsorum, fissate a legni in grado di spostarsi. Per l’illuminazione non ci sono esigenze particolari. Per concludere l’argomento sull’acquario, ci si deve ricordare che il pesce è un ottimo arrampicatore, oltreché un altrettanto ottimo saltatore; perciò, non è necessario lambiccarsi il cervello per intendere che la vasca deve essere rigorosamente coperta.
Parametri e caratteristiche dell’acqua dell’acquario
La temperatura non deve essere elevata: infatti, vivendo il pesce in aree di rapide o cascate, la temperatura non è mai molto elevata, per cui è consigliabile restare fra i 18 e i 25°C, non superando mai i 27°C e per tempi ridotti. Come ricordato più sopra, l’ambiente preferito è neutro, né acido, né basico, ma ciò che deve essere rispettata è una valida ossigenazione.
Il Characidium fasciatum è un pesce che non gradisce un’elevata concentrazione di nitriti; perciò, è necessario provvedere, fornendogli buone condizioni nell’acquario, con regolari cambiamenti dell’acqua (dal 20 al 30% al mese) e con l’impianto di un valido dispositivo filtrante; se, poi, si aggiunge il lavoro di una pompa che tenga in movimento l’acqua, soprattutto durante la stagione estiva, quando la temperatura di certo non scherza, si è ricostruito nella vasca un ambiente assimilabile a quello naturale.
Alimentazione del Characidium fasciatum
Il pesce è per natura carnivoro e perciò nel suo ambiente naturale si ciba di vermi, insetti e crostacei. In cattività lo si può abituare ai cibi pronti, quali fiocchi, granuli, alghe, surgelati, però senza mai dimenticare che la sua natura richiede un’alimentazione con cibi vivi, cioè vermi del sangue, larve di zanzara, Artemia salina, dafnie, ciclops, ecc.
Dimorfismo sessuale e riproduzione
Per riconoscere i sessi, basta osservare l’aspetto dei pesci, perché le femmine sono più grassocce. Per la riproduzione, è consigliabile un acquario allestito con piante a foglia fine, come il muschio di Giava, e con movimento nell’acqua, però tappando l’entrata nel filtro, per impedire che prima le uova e poi gli avannotti siano aspirati. Normale deposizione di ovipari e, quando la posa è esaurita, provvedere a togliere i genitori, per evitare grossi guai. Nel giro di 36 o 48 ore, le uova, che solitamente sono circa 150, si schiudono e gli avannotti possono essere nutriti con infusori per passare poi ai naupli di Artemia salina.
Considerazioni finali
Si tratta di pesci tranquilli, che sopportano i propri simili e gli altri compagni di vasca senza discussioni antipatiche; sono abbastanza robusti e per natura molto curiosi: talvolta si fermano a guardare chi li ammira dall’altra parte del vetro, fermi sulle loro pinne ventrali, usate come appoggi: veramente uno spettacolo!