In un nano reef è possibile pensare di allevare i cavallucci marini, ma se si decide di fare un nano reef per questi animali così diversi dagli altri è meglio avere alle spalle anni di esperienza con nano reef normali. Non fatelo se siete alle prime armi o se non avete mai avuto altre vasche marine.
I cavallucci marini sono animali con abitudini ed esigenze particolari, che devono essere soddisfatte per permettere loro di vivere degnamente la loro breve vita. In natura difficilmente superano i 5 anni di vita, in acquario possono arrivare a due o tre anni. Alimentazione e curaL’animale richiede un’alimentazione frequente che in vasche normali non sarebbe possibile dare. Però le artemie sono molto più veloci di un cavalluccio marino quindi vanno inseriti in vasca attraverso un dispenser di cibo. Si può pensare di usare una siringa e liberare le artemie vicino al cavalluccio iniettandole nella vasca oppure si può costruire un dispenser apposito.
Questo dispenser deve essere un cilindro di plastica di piccole dimensioni, ad esempio una siringa tagliata. Possibilmente prevedete il cilindro composto in due parti che si infilino una nell’altra in modo tale da fare una struttura concentrica, come i vecchi cannocchiali estensibili. Ad esempio due tubi di diametro diverso proveniente da due siringhe diverse. Delle due basi una deve essere chiusa con una retina abbastanza fine e l’altra deve essere completamente tappata. In questo modo potete facilmente mettere le artemie all’interno del tubo aprendo e separando le due parti. La retìna deve avere una dimensione tale da permettere alla artemie di uscire. Il dispenser va messo in vasca vicino ai cavallucci marini. I cavallucci marini ci vedono benissimo e si avvicineranno subito al vostro “secchio” e aspetteranno con calma che le artemie escano da sole dal dispenser.
La rete e il tubo faranno si che le artemie non si disperdano in acqua e il cavalluccio marino ha il tempo di predarle. Potremmo dire che è una nassa con la funzione al contrario: trattiene le artemie fino a quando il cavalluccio non le preda. E’ possibile anche abituarli al cibo surgelato, ma questo ha due contro indicazioni: inquina molto e deve essere comunque integrato con cibo vivo. Se si decide di usare il cibo surgelato, monitorare frequentemente i valori dell’acqua e verificare che non peggiorino. Evitare di avere del cibo avanzato in vasca, fare attenzione alle dosi senza sotto e sovra abbondare. Almeno due volte al giorno somministrare del cibo vivo a integrazione di quello surgelato. Questi animali sono soggetti a frequenti attacchi da parte dei virus, possiamo dire che sono di salute cagionevole. La possibilità di osservarli attentamente è possibile solo in vasche relativamente piccole come i nanoreef. Inoltre i cavallucci marini soffrono di una malattia che potremmo definire delle “bolle di aria”. L’aria può bloccarsi nei loro tessuti e questo limita moltissimo le loro capacità motorie; già non sono dei buoni nuotatori; se poi i movimenti sono limitati dalla presenza delle bolle questo potrebbe portare in breve l’animale a morte per mancanza di cibo che non riesce più a predare. Se un cavalluccio forma delle bolle è meglio isolarlo e dargli da mangiare manualmente nella speranza che poi si riprenda. Una nota sulla malattia delle bolle: proprio perchè questi animali temono le bolle di aria disciolte nell’acqua per nessun motivo usate l’areatore nella vostra vasca. Metodi di gestione che lo prevedono come metodo di filtraggio o meglio come metodo per generare corrente non vanno bene per allestire vasche per cavallucci marini. |
