Riproduzione
Il metodo riproduttivo degli Hippocampi è assolutamente particolare: il maschio riceve le uova fecondate dalla femmina e mentre il pesce ago le attacca alla coda o al ventre il cavalluccio marino le mette nel marsupio fino alla schiusa delle uova stesse; questo è forse l’unico esempio nel mondo in cui la crescita delle uova è relegata all’esemplare maschio. Questo vuol dire che è il maschio che cura e incuba le uova.
Coppia di H. taeniopterus. Il maschio, davanti, ha il marsupio pieno di uova.
(Foto di Massimo Boyer)
Il corteggiamento può durare anche diversi giorni, ed è un bellissimo spettacolo da godere in una vasca.
Questi animali possono essere monogami cioè formare coppie stabili per tutto il tempo della loro esistenza, ma a volte sono promiscui, cioè formano delle coppie stabili solo nel periodo della riproduzione, che corrisponde ai periodi caldi dell’anno; la maturità sessuale viene raggiunta entro i primi 8 mesi di vita in tutte le varietà.
Interessanti sono anche le fasi dell’accoppiamento che sono una vera e propria danza rituale che termina con lo scambio delle uova. I due esemplari si incrociano le code e si uniscono in un abbraccio, solo dopo c’è il passaggio delle uova fecondate; questa è la fase più delicata e se gli esemplari sono inesperti può essere che le uova vadano perse.
Fasi della riproduzione.
I movimenti devono essere perfettamente sincronizzati e se il maschio non apre la sacca al momento giusto questo causerà la perdita delle uova.
Il numero di uova che possono essere messe nel marsupio varia a secondo delle varietà da un minimo di qualche uovo ad un massimo di 1200.
In realtà il passaggio delle uova e la loro fecondazione è contemporanea in quanto è proprio durante il movimento delle uova che queste vengono fecondate.
Le uova che sono al massimo grandi un paio di millimetri si attaccano alla parete interna del marsupio e da questa ricevono il cibo con cui si nutrono fino a quando i piccoli di cavalluccio marino non escono dal marsupio.
H. taeniopterus femmina e maschio con
uova nel marsupio.
(Foto di Massimo Boyer)
La permanenza delle uova nel marsupio dipende molto tra le varie specie, ma in genere si va da qualche giorno a qualche settimana.
Se la temperatura della vasca è bassa la gestazione sarà più lunga, invece succede il contrario se la temperatura dell’acqua è alta.
Una volta che le uova si sono schiuse gli esemplari possono essere grandi al massimo qualche millimetro e i genitori non si occupano più di loro, l’ultimo compito dell’esemplare maschio è rilasciare i piccoli nel periodo di alta marea in modo tale che i cavallucci marini non si concentrino tutti nello stesso punto e che non siano facile preda di altri animali.
I piccoli, una volta usciti dal marsupio, incominciano subito a nuotare e si allontanano dal padre.
I piccoli di cavalluccio marino quando escono dal marsupio sono identici agli esemplari adulti solo che sono molto più piccoli ed indifesi.
Prima del parto il maschio si fissa con la coda su qualche appiglio stabile e poi libera i piccoli. Sia l’operazione di liberazione dei piccoli che lo scambio delle uova femmina-maschio sono molte faticose per questi piccoli animali quindi in queste fasi è meglio disturbarli il meno possibile.
Allevamento dei piccoli
Come per altri animali è possibile tentare la riproduzione in acquario, ma come per le altre specie marine il problema non è ottenere la riproduzione, ma far crescere i piccoli.
Le regole per avere successo sono quelle valide per qualsiasi altra riproduzione: valori dell’acqua stabili, tanto cibo e vasca pulita.
La vasca deve essere pronta per il lieto evento, le tecniche sono diverse. C’è chi prepara vasche prive di arredamento quindi più facilmente pulibili, ma con condizioni dell’acqua non proprio stabili come potrebbero essere l’acqua in vasche più grandi. Al contrario in queste vasche così piccole è facile controllare l’alimentazione di ogni singolo animale.
C’è chi prepara delle vere sale parto nella vasca principale dove inserisce l’animale prima del parto, ma in questo caso non sempre è facile mantenere l’igiene in vasca perché il cibo in eccesso rischia di depositarsi sul fondo.
Una via di mezzo è quella di preparare una vasca nella vasca, anche quelle di plastica vanno benissimo, in modo tale che l’acqua sia quella della vasca principale e quindi stabile, ma anche di poter pulire il fondo della vasca dal cibo avanzato e dagli escrementi.
Attenzione che questi animali da adulti soffrono le correnti forti, quindi da piccoli non possono far altro che esserne trascinati.
In questo caso il periodo critico sono i primi 7 giorni di vita i cui la mortalità infantile è molto alta a causa delle difficoltà di nutrizione.
Il cibo che meglio si adatta sono i Naupli d’artemia appena schiusi che devono essere portati vicino ai piccoli di cavalluccio marino quasi ad imboccarli, meglio integrare la dieta con qualche integratore aggiunto ai piccoli Naupli.
Attenzione perché i naupli potrebbero essere troppo grandi e allora bisogna provvedere a fornire Fitoplancton oppure Rotiferi e cercare sempre di far si che il cibo sia il più vicino possibile ai piccoli animali. In genere dopo i primi dieci giorni di vita tutti gli esemplari nati, anche i più piccoli, hanno dimensioni tali da permettere loro di nutrirsi di Naupli di artemia.
Dopo un mese si potrà passare tranquillamente al cibo surgelato, in questo modo anche da adulti saranno già pronti a nutrirsene.
In ogni caso i cavallucci marini non si cibano dei propri piccoli quindi il “parto” può avvenire senza problema anche in presenza di altri adulti.