Boom di Tartarughe abbandonate: effetti della norma entrata in vigore?

Su molti giornali è stato segnalato un boom di abbandoni di tartarughe nelle fontane pubbliche e nei laghetti dei parchi cittadini praticamente in tutta Italia: effetto collaterale dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 230? 

A giugno avevamo segnalato che l’Italia, con il Decreto Legislativo 230, recepiva il regolamento UE n. 1143/2014 che vieta e regola la commercializzazione, l’introduzione sul territorio nazionale, il rilascio in natura, ma anche la detenzione, di specie esotiche invasive.

Vedi in dettaglio: Specie esotiche invasive – Lista, sanzioni e scadenze.

Cosa prevede il decreto

Il decreto prevedeva la possibilità di denunciare il possesso di tartarughe del genere Trachemys Scripta tramite l’invio di un modulo al Ministero dell’Ambiente entro il 30 agosto 2019.

Con la denuncia, era possibile continuare a mantenerle, impegnandosi ad impedirne la fuga e la riproduzione pena multe salate da 1.000 euro a 50.000 euro (art. 25, comma 4, lettera a).

Il decreto imponeva anche la distruzione di alcune piante come giacinto d’acqua, alcune varietà di Ludwigia, Hydrocotyle e Myriophyllum (tutte ben note agli acquariofili).

Elenco delle specie

Risultati ottenuti

Abbandoni di Trachemys Scripta

Forse i risultati ottenuti però non sono stati esattamente quelli che ci si aspettava!

Fin dai primi giorni di settembre alcuni testate giornalistiche segnalavano un boom di abbandoni di tartarughe nei parchi e nei laghetti cittadini. Alcuni hanno fatto scalpore, come le 130 Trachemys Scripta abbandonate a Livorno che sono state trasferite all’Oasi di Ronchi oppure il ritrovamento di una Tartaruga azzannatrice (Chelydra Serepentina) dal carapace di 35cm recuperata in un canale dai Carabinieri Forestali a Rivara, nel modenese.

Nuove specie commercializzate

Ma se la Trachemys Scripta non è più commercializzabile, ecco che compaiono in vendita nuove varità di tartarughe acquatiche che non sono vincolate dal Decreto come la “falsa tartaruga geografica” (Graptemys pseudogeographica) di origine Americana e la meno comune tartaruga cinese palustre tricarinata (Mauremys reevesii), speriamo solo che gli acquisti siano consapevoli e di non trovarci tra qualche anno con altre tartarughe da aggiungere alla lista delle specie esotiche invasive.