Prima di raccontarvi questo meraviglioso viaggio pensavo di impostare l’articolo come una sorta di guida, ma alla fine ho pensato che in rete si trovano talmente tante informazioni sulla Thailandia che rischiavano di far diventare il tutto noioso e ripetitivo e quindi quello che leggerete saranno soprattutto sensazioni, emozioni, considerazioni. Vi do quindi subito i due migliori siti in assoluto per reperire informazioni pratiche e non solo e cioè www.thaiweb.it e www.italnova.com/thailand/ital00.html . Approfitto anche per ringraziare gli autori dei siti sopra citati e i partecipanti ai rispettivi forum, nonché il Newsgroup it.hobby.viaggi, che mi hanno permesso di organizzare il viaggio in modo autonomo e di risparmiare molti soldi. Grazie, grazie di cuore.
Ma arriviamo a noi. Come già detto io e mia moglie Tamara abbiamo deciso di affrontare il nostro primo viaggio “fai da te” nella bellissima Thailandia. L’organizzazione è stata molto semplice (grazie anche ai siti e persone citate sopra) e tutto è andato nel migliore dei modi.
Il nostro obiettivo era quello di uscire un po’ dai classici itinerari turistici e cercare di vivere in questi 19 giorni più da thailandesi che da turisti e crediamo proprio di esserci riusciti. Spesso, infatti, eravamo gli unici occidentali a camminare per strada o a mangiare in uno dei tanti chioschetti all’aperto che si trovano lunghe le strade trafficate di Bangkok.
Per non parlare poi dell’isola di Koh Chang, dove abbiamo passato 6 giorni favolosi. L’isola si trova a nord-est del golfo della Thailandia e il turismo di massa non ha ancora preso il sopravvento e gli scalcinati Resort dell’isola avevano solo il nome, per fortuna, da turismo di massa. Ma andiamo con ordine.
La spiaggia principale dell’isola di Koh Chang.
L’odore di Bangkok
Bangkok, da molti disprezzata per la sua puzza (o profumo, dipende dai gusti) di ristorante cinese all’aperto, misto a smog di livelli stratosferici, è stata la nostra dimora per gran parte del soggiorno. Prima che mi dimentico vi dico anche che il periodo della vacanza è stato dall’8 al 27 Settembre e quindi in piena stagione delle piogge, le quali, per nostra fortuna, sono cadute solo un paio di volte in modo torrenziale durante il giorno, ma è un’esperienza anche questa, soprattutto quando ti trovi solo con tua moglie sotto un telone in una delle tante baraccopoli che sorgono tra un grattacielo e un megasupermercato al centro di Bangkok… allucinante!!!
Nella foto uno scorcio notturno del fiume principale (il Chao Phraya) che attraversa Bangkok.
La capitale della Thailandia a mio avviso è qualcosa di incredibile, anche se sapevo a memoria la guida della Lonely Planet su Bangkok è riuscita a stupirmi in più di una occasione. L’odore è veramente forte già appena usciti dall’aeroporto che si trova a circa 30 km dal centro di Bangkok, per poi raggiungere picchi incredibili nei quartieri centrali. Qui non solo il cibo cotto all’aperto nei tantissimi chioschetti contribuisce a “profumare” l’ambiente, ma troviamo anche le fogne e lo smog che puoi quasi tagliare con un coltello!
In molti indossavano la mascherina per proteggersi dallo smog.
Ci tengo a sottolineare, comunque, che questa non è la prassi, o meglio, è la prassi sentire un profumo continuo di involtino primavera e non sempre puzze incredibili… ameno che non amiate neanche l’odore di involtino primavera… in quel caso o sopportate, o lasciate immediatamente Bangkok :- )
Il traffico e il cibo
Oltre all’odore, come già detto, c’è il traffico che è veramente sconvolgente e soprattutto rumoroso poiché sono tantissime le auto o i bus smarmittati, per non parlare poi dei migliaia di TUC-TUC (delle Ape carro adibite al trasporto di persone) onnipresenti in tutte le zone della città.
Nella foto un Tuc-Tuc a riposo.
Questo è tutto… cioè è tutto quello che potrebbe dare fastidio di Bangkok, perché poi sono solo meraviglie! Ebbene sì, io e mia moglie a Bangkok ci siamo trovati benissimo, abbiamo speso pochissimo e siamo tornati a casa con due valigie giganti piene di suppellettili per la nuova casa, vestiti, scarpe e vari regalini per amici e parenti. Ci tengo a precisare che eravamo partiti solo con due zainetti e la borsetta per la fotocamera e videocamera. Il perché partire solo con così poca roba lo potete capire leggendo i siti che vi ho segnalato sopra, quindi non mi dilungo.
Meraviglie dicevo… a partire dal cibo: ottimo, profumato, piccante, orientale, poco caro (spendevamo più per le sigarette che per mangiare!!!). Bisogna però adattarsi, nel senso che noi mangiavamo quasi sempre nei chioschetti presenti lungo le strade, dove l’igiene sicuramente lascia a desiderare, ma… non si può avere tutto dalla vita.
Il cibo era comunque squisito, soprattutto nei quartieri più remoti della capitale e noi… siamo ancora vivi e soprattutto nessun malanno durante il viaggio, compreso la devastante diarrea del viaggiatore che sempre ci ha “accompagnato” nei nostri viaggi precedenti 😉 Si mangiava di tutto: da spiedini di pollo, pesce, maiale a zuppe profumatissime, a riso o tagliolini rosolati sulla padella insieme a diverse verdure, spezie e carni di vario tipo. Ci sono poi alcune specialità (soprattutto di pesce e pollo!) che per forza di cosa devi ordinare nei ristoranti, quindi non tralasciatele, stando attenti però a scegliere buoni ristoranti (di solito quelli dove sono pieni di thailandesi), dato che in molti non si mangia affatto bene.
Quindi, tra una nuvola di smog e un guidatore di TUC-TUC che puntualmente ti diceva: “Tuc-Tuc’è? Where are you going???”, ti mangiavi uno spiedino, oppure un ananas o una fetta di cocomero che non so come erano sempre dolcissimi… sono forse modificati biologicamente?? Oppure devono ringraziare il clima???
Mah… me ne frega poco, l’importante è che andavi sempre e comunque a colpo sicuro, mentre da noi se ti capita un cocomero o un ananas buono una volta su cinque sei fortunato! 🙂
I templi
In Thailandia ci sono moltissimi templi buddisti e a Bangkok troviamo i più maestosi. Io e mia moglie non siamo dei grandi amanti di visite ai musei, chiese o centri storici, ci piace più stare a contatto con le persone e con la natura, ma tre quattro templi ce li siamo visti lo stesso e non c’è dispiaciuto affatto!
Notavo poi, girando per la città e anche fuori Bangkok, che praticamente questi WAT (templi in lingua tailandese) sorgono un po’ ovunque e ho capito poi che svolgono grossomodo le stesse funzioni delle chiese o duomi da noi. Io ero convinto che fossero dei palazzi antichi risalenti a epoche passate (ci sono anche quelli intendiamoci), invece così non è.
Ci sono poi le diverse statue del buddah da piccolissime a gigantesche, tutte di color oro o ricoperte da pagliuzze d’oro, applicate continuamente dai fedeli in preghiera.
E’ stato curioso vedere i doni che venivano lasciati ai vari buddah, come mele, bottiglie d’acqua o aranciata, ghirlande di fiori, piatti di tagliolini ecc. ecc.
Mi fermo qui, tralasciando nomi e altro dei vari templi e buddah, ma spero che le foto che avete visto rendano l’idea della bellezza e maestosità che abbiamo ammirato.
I mezzi di trasporto
Immaginate una temperatura di 32 gradi e un’umidità del 90% con un livello di smog non misurabile per quanto era alto. Immaginate un bus di linea thailandese pieno fino all’inverosimile con persone aggrappate sulle porte di ingresso con metà corpo nel bus e l’altra fuori. Immaginate due occidentali che rientrano da un giro di shopping a Bangkok, con buste giganti piene di robe! Ora provate ad immaginare questi due occidentali dentro questo bus… NOOOOO!!!!!! Che esperienza ragazzi! Ebbene sì quei due occidentali eravamo noi! 🙂 Inoltre il tragitto del bus era lunghissimo perché rientravamo dal famoso Week-End Market di Jatugiak e la cosa incredibile è che il bigliettaio continuava a fare entrare gente nel bus ad ogni fermata! Eravamo come minimo in 200 persone, se non di più! L’esperienza è stata comunque divertente! Io e Tamara abbiamo riso per tutto il tragitto perché io grondavo sudore nell’ordine di 3 litri al minuto e sotto di me c’erano almeno due piccole signore tailandese che respiravano il mio fetore più quello di altre 200 persone! Per non parlare poi delle fermate del bus il quale ci sballottava avanti e indietro, ma cadere era impossibile talmente eravamo compressi e allora pensavamo a quelli che si trovavano alle estremità del bus, i quali dovevano supportare e sopportare il peso di decine e decine di persone. Che esperienza ragazzi… Per fortuna solo in questo caso siamo stati sfortunati, perché tutte le altre volte che abbiamo preso il bus siamo stati sempre seduti.
Nella foto la via turistica di Khao San road.
Il bus è quindi uno dei mezzi di trasporto che più consiglio, soprattutto per il costo che è decine di volte inferiore a quello di un taxi o di un tuc-tuc. Tengo a specificare che un taxi costa comunque pochissimo, in media 60-100 bath (moneta thailandese) a corsa se si resta in un raggio di 20 km, se non sbaglio, e dato che un euro equivale, ora, a 45 bath, la cifra è bassa.
Ma con un bus di linea noi spendevamo 3,5 bath a testa per fare distanze anche superiori a 20 km! Sto parlando dei bus senza aria condizionata, quelli con aria condizionata costavano 12 bath. I tuc-tuc, invece, sono il mezzo di trasporto pubblico più caro. Sono relativamente comodi perché spesso impiegano meno tempo per arrivare a destinazione, essendo più piccoli, agili e spregiudicati nelle manovre, ma prima di salire a bordo è bene contrattare sempre! Difficilmente scendono sotto i 30 bath, anche per tragitti di poche centinaia di metri, almeno che non trovi il guidatore di tuc-tuc disperato che magari deve andare proprio dove stai andando tu e ti ci porta per pochissimi soldi. Noi ad esempio, abbiamo pagato appena 10 bath per andare da Khao San road a Patpong… un vero affare!!! 🙂
Ci sono poi i traghetti sul fiume principale che costano anche loro poco (8 bath a persona di solito) e che possono tornare utili nel caso la vostra meta sia nei pressi del fiume, anche perché impiegano molto meno tempo ad arrivare a destinazione. Infine troviamo lo Sky train e cioè una sorta di metropolitana sopraelevata che però copre solo la parte sud del centro di Bangkok e quindi non resta sicuramente comoda a chi dorme nei pressi di Khao San road, ad esempio.
Sulla sinistra il palazzo Vimanmek che è la costruzione in Teak più grande del mondo, mentre sulla destra il o un palazzo reale.,. non l’ho capito.
I centri commerciali e i mercati
I centri commerciali sono immensi! Il doppio per larghezza rispetto ai nostri IperCoop o EsseLunga e composti da almeno 5 piani! Praticamente ti perdi! Trovi tutto a prezzi molto convenienti per noi occidentali, ma i migliori acquisti li puoi fare nei tantissimi mercati cittadini, oppure a Patpong (famoso per vendere robe contraffatte e per i suoi locali a luci rosse) e soprattutto all’immenso mercato del fine settimana che si chiama Jatugiak. Ci sono oltre 8.000 venditori ambulanti e piccoli negozi situati sotto dei capannoni!
Vi segnalo una cosa che non ho trovato nelle guide o in internet e cioè la possibilità di arredare la vostra casa comprando i mobili made in thailand a prezzi bassissimi! Di fatti io e Tamara ci siamo mangiati le mani quando abbiamo visto camere da letto bellissime e molto simili alla nostra a prezzi 10 volte più bassi! Per non parlare dei divani, cucine e tutto il resto! Abbiamo anche chiesto se spedivano la merce in Italia e tutti ci hanno detto di sì, senza nessun problema. I negozi più interessanti di mobili li abbiamo visti al World Trade Center, soprattutto perché avevano tutti prodotti thailandesi e non di importazione. Comunque avevamo anche trovato un grande negozio di mobili, tipo Ikea per intenderci, ma non abbiamo fatto in tempo a visitarlo. Quindi, se siete in procinto di arredare la vostra casa e avete in mente di fare un viaggio a Bangkok… ricordatevi di prendere i mobili là!!
Abbiamo anche visitato il mercato galleggiante di Damnoen Saduak, poco fuori Bangkok, ma… niente di speciale, poiché già deturpato dal turismo. Bello solo per i colori dei vestiti delle donne che guidavano le imbarcazioni.
L’isola di Koh Chang
In pochi conoscono questo arcipelago praticamente sul lato nord-est del golfo della Thailandia, o meglio lo conoscono dal nome, perché l’arcipelago è grande, ma non è sicuramente rinomato come Phuket o Koh Samui, mete turistiche blasonate ormai da diversi anni. Essendo fuori stagione l’isola era praticamente priva di turisti, ma anche in alta stagione il turismo di massa non ha ancora intaccato questo posto meraviglioso.
Nella foto Tamara e una delle tante spiagge deserte dell’isola.
Ci sono diversi resort che sono praticamente degli agglomerati di una decina di bungalow in riva alla spiaggia e niente più.
La facciata del nostro Bungalow.
Ancora non c’è il Mc Donald, tanto per rendere l’idea. Noi siamo stati molto fortunati, sia perché abbiamo trovato quasi sempre bel tempo, sia perché sul bus che ci portava a Trat (città dalla quale poi si raggiunge Laem Ngop per prendere il traghetto per Koh Chang) abbiamo conosciuto Andrea, filosofo che vive da due anni proprio sull’isola di Koh Chang e…, indovinate un po’??? E’ fidanzato con una thailandese proprietaria di un resort nell’isola!! Che fortuna!! Andrea, 31 anni, è stato gentilissimo, come la sua fidanzata Ann e sua madre che ci hanno dato un passaggio gratuito da Trat fino al resort (Il Moon Light Resort per la cronaca) dove naturalmente abbiamo soggiornato, anche perché si stava molto bene e si trovava in un’ottima posizione!
Nella foto io in prima piano e con la maglia rossa Andrea.
L’isola, prevalentemente montuosa, sembra quella che hanno usato per girare Jurassik Park: foresta tropicale ovunque e spiagge di sabbia bianca finissima bellissime e soprattutto deserte!!!
Due splendidi e indimenticabili tramonti vissuti e ammirati sull’isola.
Poi… non vi dico altro, con la speranza che non vi venga voglia di andarci perché l’isola e’ troppo bella così, anche se lo stesso Andrea ci ha detto che in due anni sono state realizzate diverse strutture che prima non c’erano, tra cui anche una strada asfaltata che compie quasi per intero il giro dell’isola.
Sullo sfondo una bellissima cascata e poi… un bagno super rinfrescante!
Il popolo thailandese
Forse è questo l’unico aspetto che mi ha un po’ deluso di tutto il viaggio e cioè le persone. Avevo letto in rete che i thailandesi non erano poi così svegli ed efficienti nel lavoro e in effetti ne ho avuto conferma, non solo da quello che ho visto, ma anche da Andrea, per esempio, che si trova in Thailandia da tre anni. Cosa dire… bravissima gente sicuramente: simpatici, spiritosi, disponibili, ma poco, veramente poco svegli. Tanto per fare un esempio, spesso vi troverete a mangiare in ristoranti che hanno più camerieri che tavoli! Oppure nei Seven-Eleven, che sono una catena di piccoli minimarket, sparsi ovunque, di non più 40 mq dove spesso c’erano 6-7 commessi. Per fare un caffè o un cappuccino ci impiegavano anche più di 10 minuti; quando ti servivano dovevi dirgli di portarti i tovaglioli, che solitamente erano su un tavolo vuoto, un posacenere, che di solito arrivava quando avevi finito di fumare ecc. ecc. Da qui spiegato il perché di così tanti commessi in un piccolissimo minimarket o di così tanti camerieri in un ristorante di 5 tavoli.
Mi faceva ridere Tamara quando mi diceva, scherzando, che se gli rubi mezza bancarella neanche se ne accorgono e in effetti non credo si allontanasse molto dalla realtà.
Un’altra cosa che non passa di certo inosservata sono i tantissimi omosessuali che incontrerete per strada. Questi, al contrario che da noi, non sono considerati “diversi” o comunque sia non necessitano di nessun giudizio, cioè sono delle persone normali come tutti gli eterosessuali e molto probabilmente è per questo che se ne notano tanti, proprio perché non hanno timore di essere giudicati. Quindi vedi ragazzi (ragazze non ne ho notate) truccati, con le unghie lunghe e soprattutto che sculettano in modo molto marcato… Non capivo però perché molti di loro andavano comunque vestiti con abiti maschili. Ci diceva sempre Andrea che sono spesso le stesse madri a vestire e truccare i maschi da femmine quando notano in loro movenze o fisionomie androgine. Mah… non capisco, non perché non lo accetto, ma perché sarebbe curioso sapere come mai si verifica questo fenomeno, se c’è un qualche motivo storico, biologico o chissà che cosa.
Cos’altro dire del popolo thailandese… Beh, sicuramente non muore di fame, nel senso che da mangiare ce n’è in abbondanza per tutti, ma al contempo, soprattutto a Bangkok si vedono scenari di immensa povertà a scenari di immensa ricchezza, anche se forse più che di povertà parlerei di… rassegnazione o forse potrebbe anche trattarsi di persone che si accontentano di quello che hanno, che non cercano di più, perché in fin dei conti stanno bene così.
Non so… non riesco a dare un giudizio preciso, anche perché forse non ne sono in grado… Posso solo dire che non ho visto sofferenza, fame e disperazione, ma solo volti che sembravano in alcuni casi rassegnati. C’è da dire però che sicuramente non sono stressati come noi occidentali e questa è già una bella cosa! Sembrano prendere la vita così come viene, senza programmare niente e con il sorriso sulle labbra.
I cani, i gatti, gli elefanti, i topi e l’immondizia.
La Thailandia è piena di cani più o meno randagi e anche di gatti. Più o meno nel senso che probabilmente hanno chi gli dà da mangiare, ma che al contempo non li può ospitare in casa. Sono da per tutto! I gatti li trovi soprattutto nei templi, mentre i cani in qualsiasi strada. Hanno di particolare il sedere calloso, tipo le scimmie, probabilmente dovuto al fatto che sono spesso seduti sull’asfalto… ma ho notato questa cosa anche su alcuni cani dell’isola… quindi potrebbe anche essere una cosa genetica.
E’ invece sicuramente genetico il fatto che il 90% dei gatti ha la coda corta, perché ho notato da esperienze personali che se un gatto con la coda corta o non proprio normale si accoppia con una gatta con la coda normale il 90% dei figli nascerà con la coda corta. Chissà chi è stato quel disgraziato che ha portato un gatto con la coda andicappata in Thailandia??? 😉
Una cosa che mi ha lasciato sbalordito a Bangkok è stato vedere gli elefanti camminare la sera nel traffico cittadino con appesi sulla coda una luce rossa!!!
Mi chiedo ancora se erano usati proprio per spostarsi come se fossero un auto o se erano lì solo per chissà quale motivo. Spero anche per loro che non abbiano incontrato i tanti topoloni che banchettano la sera tra i cumuli di immondizia sparsi per la città. Di fatti, è usanza strana, molto strana, accumulare l’immondizia negli angoli della strada e non in appositi bidoni o cestini. Infatti, non perdete tempo a trovare cestini per buttare una carta, perché è molto, ma molto raro trovarli. Di fatti i primi tre giorni spesso andavo in giro per ore con cartacce nelle mani, non sapendo dove buttarle, anche perché in terrà non è sporco per niente! Una sera poi ho notato, nelle fermate degli autobus, che girano costantemente degli spazzini a raccogliere le cartacce o i mozziconi di sigarette e che i thailandesi non si facevano particolari problemi a gettare la carta in terra. Da lì ho iniziato anche io a fare lo stesso, per poi scoprire che a Bangkok ci sono migliaia e migliaia di spazzini che tengono pulita la città 24 ore al giorno… e la notte diversi camion girano per la città raccogliendo i cumuli di immondizia negli angoli delle strade. Tamara ha anche notato che questi spazzini sui camion effettuavano una sorta di raccolta differenziata mentre raccoglievano l’immondizia.
Conclusioni
Non vediamo l’ora di tornare!!!! Appena avremo un po’ di tempo sicuramente torniamo nell’isola di Koh Chang a trovare Andrea e Ann e poi ci piacerebbe fare un bel giro al nord-est che dicono essere molto affascinante e soprattutto non ancora turistico.
Siamo stati benissimo! Ci siamo divertiti! Abbiamo apprezzato la cucina! Abbiamo fatto cose che non immaginavamo nemmeno…
Crediamo proprio di aver vissuto questa vacanza da veri viaggiatori e non da semplici turisti e la differenza è stata immensa.