Pesci, pesci, pesci e ancora pesci! Ovunque ti giri a Bangkok, capitale della Thailandia, vedi pesci tropicali! E stiamo parlando soprattutto di pesci in cattività e non in natura, anche se bastava allontanarsi pochi km dalla capitale per vedere fiumi, stagni o risaie piene di pesci!
Sulla sinistra uno stagno e sulla destra uno scorcio di una risaia. In entrambe ho potuto ammirare i pesci che vedete di seguito e che sinceramente non sono riuscito ad identificare. Quindi se qualcuno ne sa più di me, me lo faccia sapere. |
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In questo splendido fiume ho notato diversi esemplari e molti avannotti di Dermogenys pusillus, come potete vedere nella foto sotto.
Non credo quindi di esagerare quando dico che Bangkok è la capitale dell’acquariofilia. Sicuramente un’acquariofilia vissuta e gestita in modo diverso dalla nostra, ma pur sempre amore, passione o semplice ammirazione per i pesci si tratta. Un’acquariofilia particolare soprattutto perché il clima permette di allevare i pesci in condizioni ottimali e soprattutto in modo diverso dal nostro. Di fatti in ogni angolo della strada, all’ingresso di un negozio, di un ristorante o di una abitazione trovi costantemente un vaso di terracotta, molto ampio, dipinto esternamente, con dentro decine di pesci tropicali e lussureggianti piante galleggiante che da noi, in acquario, stentano a sopravvivere.
Potevi vedere soprattutto Guppy e in molti casi Guppy selvatici, pesci rossi, ciclidi nani, diversi altri poecilidi e bellissime piante come Nymphaea Lotus, diverse Echinodorus, Azolla filiculoides, Eichhornia crassipes e gigantesche Pistia stratiotes che formavano delle vere e proprie rose galleggianti. Mi fermo qui, ma vi assicuro che ce ne erano molte altre!
In questa vaso-acquario oltre a dei guppy selvatici c’erano anche dei girini.
Per non parlare poi degli acquari, anche questi onnipresenti in molti negozi. Si andava dalla semplice boccia con dentro un betta splendens a bellissimi acquari allestiti a mo’ di Takashi Amano, anche se chiedendo neanche sapevano chi fosse questo personaggio dell’acquariofilia mondiale.
Molto particolari erano i filtri, quando questi erano usati, poiché funzionano tutti al contrario di quelli nostri. Praticamente l’acqua viene immessa nel filtro dall’alto per poi attraversare il materiale filtrante (quasi sempre bioball), per poi essere immessa nell’acquario da una pompa che si trova a questo punto in prossimità del fondo.
Sulla sinistra un filtro tipoco usato in Thailandia e sulla destra uno scorcio di un negozio di acquari che vendeva anche le riviste Aqua, molto conosciute e apprezzate in oriente. |
Non mancavano poi gli areatori, anch’essi molto utilizzati.
Il paradiso per noi acquariofili è poi il mercato del fine settimana che si tiene presso il Chatuchak Park, nella periferia a Nord di Bangkok. Questo immenso mercato composto da oltre 8.000 venditori è qualcosa di inimmaginabile! Puoi trovare di tutto e soprattutto puoi trovare una zona dedicata esclusivamente ai pesci tropicali. Penso, inoltre, che questa zona fosse la più ampia di tutte! Avrò contato almeno 500 venditori di pesci e piante tropicali, acquari e accessori per acquari! Sarei tentato a dire mille, ma… non vorrei che qualcuno poi mi prendesse per visionario.
Ci tengo a precisare, anche che il Chatuchak Market è aperto anche durante la settimana e che nonostante non ci siano praticamente i venditori ambulanti, sono comunque aperti quasi tutti i negozi che si trovano nei prefabbricati presenti nella zona e dato che molti negozi di acquari sono nei prefabbricati, per noi acquariofili va bene qualsiasi giorno, anche se il sabato o la domenica è il top dei top, ma in compenso negli altri giorni c’è molta, ma molta meno confusione.
Come dicevo è qualcosa di straordinario! Migliaia e migliaia di pesci tropicali imbustati sui bordi della strada, migliaia di acquari, migliaia di piante, migliaia di tutto! Se la cosa ti prende rischi un mancamento per quanto puoi ammirare ad ogni minimo spostamento degli occhi!
La fanno da padrone i Betta splendens e i Betta rubra (anche conosciuti come Betta imbellis) e non poteva essere altrimenti dato che è la thailandia la loro zona di origine. Sono ovunque, bellissimi, di tutti i colori, varietà e prezzi! Spesso trattati in modo poco ortodosso, soprattutto le femmine, ma non mi dilungo di più su questo argomento al quale dedicherò un articolo a parte il prossimo mese, con uno scoop eccezionale che potrete leggere per la prima volta in Italia solo su AP! Sono riuscito a filmare e fotografare i combattimenti clandestini dei Betta… E’ sta un’esperienza allucinante e sconcertante… non crederete ai vostri occhi, anche perchè ci saranno moltissimi filmati!
“Imbustamento” superapido dei betta. Anche questa tecnica sarà documentata nello speciale che dedicheremo ai betta nel prossimo aggiornamento.
Un bellissimo esemplare di Betta rubra.
Altri pesci molto apprezzati in Thailandia e in generale in tutto il sud-est asiatico sono i famosi e a volte discussi Flower Horn (che tradotto significa “corno floreale”). Discussi perché sono degli ibridi ottenuti da incroci di ciclidi sudamericani del genere Cichlasoma. Non mi dilungo nei dettagli perché non conosco l’argomento.
Un esemplare di Flower Horn.
Ebbene questi pesci sono un po’ considerati come i Discus da noi. Raggiungono prezzi esorbitanti (anche 40.000 bath l’uno e cioè oltre gli 888 euro!!) e hanno delle dimensioni e forme simili a quelle di Aequidens rivulatus, tanto per intenderci.
Sono bellissimi pesci, maestosi e molto colorati e gran parte dei negozianti presenti al mercato erano specializzati proprio nella vendita di questa sola specie. E’ stato curioso notare come molti negozianti esponevano quasi degli altarini di chi selezionava e allevava questi pesci, con tanto di foto, piccolo budda di lato, fiori e tutto raccolto in un piccolo tempietto.
Altre particolare curioso erano le piante, anch’esse imbustate con ossigeno e quasi sempre radicate ad un pezzo di legno o roccia, oppure tenute emerse in una specie di espositore che faceva gocciolare l’acqua su di esse.
C’erano anche almeno tre costruttori di acquari artigianali che ho notato lavoravano alacremente, soprattutto perché è usanza nei ristoranti di pesce thailandese esporre il pesce vivo e pescarlo sul momento, direttamente nell’acquario, prima di cucinarlo. Di fatti il pesce in Thailandia è squisito!
Ma c’erano anche acquari da arredamento di marche locali, alcuni veramente belli e originali, tanto da non volermeli fare fotografare… ma io l’ho fotografati lo stesso ;-).
L’unica marca straniera di acquari, presente anche in Italia, che ho visto l’ha è stata la Juwel, onnipresente in molti negozi. Riguardo ai prodotti non mancava naturalmente Tetra e ho poi visto Hikari e alcune marche di schiumatoi che si trovano anche da noi, ma che non mi sovviene il nome. Non ricordo altre marche sinceramente, se non la Teco, probabilmente l’unica marca italiana presente sul mercato thailandese e questo un po’ ci fa onore.
Nella foto sopra un negozio di acquari incontrato per le strade di Bangkok. Il proprietario è dietro il bancone che dormiva…
Altre cose particolari erano i mangimi vivi! Quintali di artemia salina e chironomus vivi nuotavano in ciotoloni giganti o erano già belli e imbustati.
C’erano anche molti pesci marini e anche qui è stato difficile fotografarli, perché spesso i proprietari non volevano dato che molto probabilmente diverse varietà erano protette. Purtroppo non essendo un esperto di marino non posso dirvi che pesci ho visto, ma sicuramente molti di questi non li ho mai visti nei negozi italiani o in casa di amici. Per non parlare poi degli invertebrati, bellissimi e soprattutto delle rocce vive che veramente erano strapiene di organismi, incrostazioni e soprattutto diversi animali. Ho notato anche molti squaletti, cavallucci marini e nudibranchi mai visti!
Nel mercato, poi, trovavi anche venditori di uccelli, insetti, rettili, cani, gatti, scogliattoli, papere, galline, maiali, criceti, furetti, conigli, scimmie ecc. ecc.. Riguardo agli uccelli c’erano anche qui sicuramente molti pappagalli protetti, sempre per il discorso di non poter fare filmati o foto.
Mi fermo qui, perché credo che le immagini che seguono parlino di più di quello che potrei aggiungere io.
Dimenticavo i prezzi dei pesci… bassissimi! Avrete notato che in alcune buste ci sono scritti dei numeri, quelli sono i prezzi per l’intero contenuto della busta. Ad esempio, dove vedete scritto 20, equivale a 20 bath. Un euro è cambiato oggi a circa 46 bath… fatevi voi i calcoli.
Ripeto, questo mercato è veramente qualcosa di straordinario e se quindi vi trovate in Thailandia non dimenticatevi di visitarlo. Io mi auguro solo di aver reso, anche solo minimamente, l’idea della grandezza di questa cosa e di avervi naturalmente incuriosito.
La foto sopra e quella sotto ritraggono delle carpone intente a sbranare un tozzo di pane in un lago artificiale di un parco di Bangkok. Il pane era venduto da diverse bancarelle ai bordi del lago.
Pesci fotografati in una specie di fontana.
Ogni laghetto di piccole dimensioni o fontana aveva il suo bel Plecostomus di 40 cm.
In pochissimi vendevano discus che probabilmente sono destinati al mercato occidentale.
Mai visti Ram così grandi e colorati. Ricordo che c’era scritto che erano importati dalla Germania.
Anche gli Arowana (altro pesce molto apprezzato in oriente) aveva molti negozi a lui dedicati. C’erano esemplari veramente grandi di oltre 60 cm. Questo in foto era lungo all’incirca 40 cm.
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