Ambystoma mexicanum, un ospite addomesticabile
Una bella salamandra acquatica, originaria del Nord America, è l’Ambystoma Mexicanum, più comunemente denominata axolotl (dalla lingua uto-azteca) o Assolotto. È la specie di anfibi maggiormente presente negli acquari (e non nei terrari) degli amatori di tutto il mondo. In natura, si trova nei dintorni di Città del Messico, precisamente nelle acque del lago Xechimilco, distante non più di 20 chilometri dalla capitale, dove è endemica, oltreché nei laghi Chalco e Chapultepeci. Vive preferibilmente in acque profonde, sia in laghi naturali sia artificiali, dove la vegetazione sia dominante; questa serve per il duplice scopo della riproduzione e della mimetizzazione contro i predatori. È un animale solitario, che riunisce con altri individui solo in occasione dell’accoppiamento ed è un onnivoro, che divora tutto quanto si trova a portata della bocca, vale a dire crostacei, molluschi, pesciolini, girini, insetti, vermi e tutto ciò, insomma, che, per dimensione, può entrare nelle sue fauci.
Per trovarlo ci pensano i Messicani del luogo, che sanno dove cercare e che lo forniscono ai rivenditori dei mercati locali dai quali si possono acquistare. Purtroppo, è una specie che, a causa dell’espansione di Città del Messico, dell’inquinamento delle acque, del prosciugamento di molte raccolte d’acqua, della pesca, dell’introduzione negli ambienti in cui vive di pesci molto più grossi, è in serio pericolo di estinzione.

Descrizione del suo aspetto e durata della vita
Le dimensioni dell’Axolotl da adulto, possono essere da 15 a 25 centimetri, mentre raramente può raggiungere i 30. Tenuto nelle migliori condizioni, le previsioni della durata della sua vita è dai 10 ai 15 anni. Il capo è grande e robusto e i piccoli occhi sono senza palpebre. Le zampe anteriori sono corte e munite di quattro dita lunghe e sottili, mentre quelle posteriori ne hanno cinque e sono senza unghie. Ha tre branchie situate lateralmente dietro la testa, che servono per spostare e ossigenare l’acqua, ma pure per bloccare la preda, lasciando alle altre quattro, allineate con le stesse però ben celate nella parte posteriore, il compito di provvedere alla respirazione; una parte di aria può entrare attraverso la superficie esterna, come è riportato di seguito. In natura, gli Axolotl sono presenti in quattro pigmentazioni diverse, com’è riportato di seguito, dalle quali si ha tutta una serie di varianti; esse sono: colorazione bianca o leggermente di un rosa pallido; albina, tendenzialmente verso tonalità dorate; marrone o grigia; tutta nera. Gli individui hanno gli occhi neri, tranne quelli albini, che li hanno dorati. La cute è leggermente granulosa.
A proposito della colorazione, la salamandra è in grado di alterare i colori della propria livrea, non tanto come i camaleonti, però comunque sempre con una certa validità, per mimetizzarsi nel suo ambiente di vita.
Biologia dell’Axolotl
È interessante notare che l’Axolotl, come del resto si ha in tutte le famiglie di anfibi urodeli (cioè muniti di coda) della Salamandra e dell’Axolotl, sia un anfibio neotemico, intendendo con ciò che presenta quel fenomeno evolutivo specifico di quegli animali che, da adulti, mantengono le stesse peculiarità morfologiche e fisiologiche presenti nella fase larvale o in quella giovanile. Sembra – ma non si è ancora giunti a un chiarimento definitivo – che la neotemia sia una forma di autoconservazione possibile in ambienti acquatici di collina o di alta montagna dove il cibo è piuttosto limitato e scarsamente fornito di iodio. Tale situazione negativa può essere meglio contrastata e combattuta solamente restando di dimensioni ridotte, per cui, rimanendo allo stato larvale, la richiesta di cibo, è inferiore sia per qualità, sia per quantità di quella di un individuo adulto. Se le larve trovano cibo abbondante con una buona percentuale di iodio, che può pure provenire dal cannibalismo, si avvia la metamorfosi che porta alla loro trasformazione in forme adulte, non più acquatiche, e chiaramente con maggiori esigenze alimentari. Questa capacità ha consentito alla specie di diffondersi abbondantemente nei laghi messicani ricordati più sopra.
Interessante è l’esame degli organi di senso dell’Axolotl. L’udito non è un senso molto sviluppato, tanto che può captare solamente rumori molto forti, però l’orecchio interno consente alla salamandra di mantenere l’equilibrio; inoltre, ha la possibilità di percepire vibrazioni e cambi di pressione dell’acqua, dovuti alla presenza di prede o, peggio, di predatori. Il gusto è sentito attraverso le papille gustative. La cute, che ha parecchi recettori tattili, permette di orientarsi nell’ambiente in cui vive. Recettori olfattivi permettono l’individuazione di cibo nell’ambiente acqueo, fra cui le potenziali prede.

Respirazione
In merito alla respirazione, si può affermare che gli Axolotl hanno diverse possibilità, sempre tenendo conto che di anfibi si tratta. La prima riguarda la respirazione per mezzo delle branchie, costituite da capillari e vasi sanguigni. Poi, la respirazione può avvenire anche attraverso la cute, la quale, essendo ricoperta da una mucosa, è protetta contro attacchi da parte di funghi e batteri. Ancora, può verificarsi per mezzo della membrana bucco faringea, sita in fondo alla cavità boccale, la quale, essendo molto vascolarizzata, consente lo scambio di ossigeno e anidride carbonica, così come si verifica attraverso la cute. Infine, non mancano i polmoni, anche se in forma ridotta, che sostituiscono la pinna natatoria dei pesci, consentendo all’animale la scelta della quota alla quale nuotare senza difficoltà.

Alimentazione
Si alimenta per suzione, cioè utilizza le branchie anteriori che servono per bloccare la preda. È un onnivoro, che divora tutto quanto si trovi a portata dalla bocca; comunque vermi, grilli, insetti, oltreché pezzetti di carne (pollo, tacchino, manzo) e alimenti per tartarughe. La dentatura, quasi rudimentale, è appena accennata.
Acquario specifico per Assolotti
Partendo dal presupposto che si tratta di salamandre del tutto acquatiche, non si deve allestire un terrario con aree allagate, bensì un acquario nel vero senso della parola. Un solo esemplare deve avere a disposizione un acquario della capacità volumetrica dai 60 agli 80 litri di acqua; naturalmente, più l’acquario e grande e meno complicata è la sua manutenzione. L’Assolotto non ha problemi derivanti dalla luce, ma questa è importante per la vita e la crescita delle piante utilizzate come componenti dell’arredamento. L’Axolotl non mangia le piante, per cui si possono scegliere a piacere; quindi, possono esservi radicate anubias, elodea densa, gymnocoronis sphilantoides, pothos, lattuga, lenticchia d’acqua, microsorum, vallisneria; si può completare l’arredamento con rocce. Per il fondo si può scegliere sabbia, ricordando che, se è scura o nera, le alghe hanno maggiori difficoltà a proliferare. Non è un animale che sporchi molto, ma comunque un filtro esterno o interno è necessario. In merito alla chiusura della vasca, può bastare una rete a maglie larghe, per evitare che possa saltare fuori.
I parametri dell’acqua consigliati sono i seguenti: temperatura 16-22°C, pH 7, cioè neutro; anidride nitrosa (NO2) e anidride nitrica (NO3) uguali a zero o quasi.

Riproduzione
La deposizione delle uova, che possono essere da 100 a 300, avviene alla fine dell’inverno o agli inizi della primavera, dopo una specie di danza dei due animali, con la femmina, riconoscibile per il ventre rigonfio, che depone le uova e il maschio che le feconda. Le uova sono deposte una alla volta su piante o rocce, in modo da nasconderle ai predatori; sono trasparenti, per cui si può seguire lo sviluppo dell’embrione che avviene al suo interno, la cui velocità dipende dalla temperatura in cui esse sono: più la temperatura è bassa e più lento è lo sviluppo; in ogni modo, alla temperatura di 23°C si schiudono, di solito, dopo due settimane e i piccoli iniziano a nutrirsi di copepodi, dafnie e rotiferi. Una volta che le uova siano schiuse, sono necessari almeno tre giorni per vedere tutte e quattro le zampe dell’Axolotl sviluppate; dopo un anno e mezzo di vita, i piccoli sono prossimi alla maturità.
Rigenerazione dell’axolotl
In questa specie di animali è interessante la possibilità di rimettere a nuovo certe parti del corpo, che siano state teatro di incidenti, senza che se ne scorgano le tracce. Si sta studiando in tal senso, e pare che si tratti di una particolarità che provenga da cellule assimilabili a quelle staminali dei mammiferi. Per curiosità, si riporta che la salamandra Ambystoma mexicanum è in grado di rigenerare parti intere del corpo e di ricostruire qualsiasi tipo di tessuto; infatti, quasi la totalità del suo corpo, attorno al 90% (occhi, branchie, coda, arti mutilati, polmoni, testicoli, midollo spinale, cuore e parti del cervello) nel giro di qualche settimana mostra il suo recupero totale, sia come aspetto sia come funzionalità.
Situazione pericolosa per gli Axolotl
La sopravvivenza in natura di questa specie, come ricordato più sopra, è a rischio. Le ragioni sono diverse, ma in particolare,sonoi cambiamenti dell’ambiente causati dagli interventi umani e, poi, per la cattura che se ne fa tuttora, malgrado i divieti impartiti dalla legge, giacché per molti è un piatto prelibato. Pertanto, si ritiene che in futuro gli individui destinati ai terrari degli amatori, che li tengono come animali da compagnia e facilmente addomesticabili, possono provenire esclusivamente da allevamenti dove la loro riproduzione avviene da anni con successo.
Conclusione
L’Assolotto è un animale simpatico con il quale si può pure “ragionare”, adatto a chi vuole nel suo acquario qualcosa di nuovo e di diverso dal solito: un amico che può fare compagnia per diversi anni.