Parte 2 Nord Queensland
Dopo il periodo nella zona di Brisbane (Queensland meridionale) ci siamo spostati con un volo interno di alcune ore a Cairns!
Appena arrivati ci aspettavano più di 30°C e un’umidità altissima! Ogni volta che vado ai tropici adoro questa sensazione (anche se per i più può essere fastidiosa)!!!
Spostati in albergo e appoggiate le valigie abbiamo immediatamente sfruttato la piscina…tanto per abituarci all’ambiente acquatico: il giorno dopo ci attendeva un’uscita su di un’isoletta sulla grande barriera corallina: Green Island.
Intanto la sera mi accorsi nel giardino e lungo le pareti dell’albergo della presenza numerosissima di Lepidodactylus lugubris, un piccolo geco che si riproduce per partenogenesi.
Alla mattina di buon ora eravamo tutti pronti a salire su di un catamarano a motore enorme (35 mt) che dopo alcune ore ci avrebbe portato su questo pezzo di paradiso.
Green island è una piccola isoletta di circa 12 ettari dove sono conosciute una quantità enorme di essenze vegetali e specie animali : più di 130 specie di piante, 35 specie di uccelli marini, 28 specie di uccelli di foresta, scincidi, gechi, farfalle, volpi volanti (Pteropusconspicullatus), …e vicino alla riva si possono incontrare tartarughe marine (Eretmochelys imbricata ), tartarughe verdi (Chelonia mydas) e anche i dugonghi (Dugong dugon).
Già dal pontile di attracco siamo rimasti immediatamente abbagliati dalla trasparenza dell’acqua, dai colori dei pesci e delle migliaia di organismi viventi che colonizzavano il fondo! Dopo aver fatto a piedi il giro completo dell’isola, peccato che non ci si possa addentrare nel centro dove la foresta è più densa ma ci si deve “accontentare” di girare tutt’intorno su spiagge bianchissime per ¾ e per un quarto su vecchi coralli!
Successivamente abbiamo potuto apprezzare la moltitudine di pesci, spugne, coralli, che la circondano per mezzo di un piccolo “sottomarino” con lo scafo trasparente!
Nel primo pomeriggio ci siamo ristorati(si fa per dire perché l’acqua vicino alla riva era insopportabilmente calda!!!) con un bagno nelle acque cristalline dove abbiamo potuto apprezzare principalmente i pesci visto che l’area antistante la spiaggia non erano presenti molti coralli. Ciò nonostante uno spettacolo! Ma la giornata è passata in fretta ed era già ora di tornare sul continente!
Il giorno successivo finalmente un’uscita nella foresta pluviale. Da Cairns ci siamo spostati con un piccolo pulmino a sud fino a raggiungere la nostra prima meta gli acquitrini di Eubenangee.
Per raggiungerli bisognava seguire il corso di un fiume salmastro: Alice Spring qui non ho potuto vedere nessun coccodrillo (segnalato nei cartelli) ma fortunatamente ho visto un gruppo di pesci arciere
e una bellissima tartaruga acquatica! Lungo in tragitto (ovviamente ero sempre l’ultimo) ho potuto fotografare anche ragni (dalle forme incredibili) e alcune farfalle notturne.
Raggiunti Eubenagee swamp (o meglio avvistati visto che bisognava rimanere a circa 50 mt su di una collina) ci siamo accaniti,muniti di binocoli, nell’avvistare i coccodrilli che vivono in questa pozza senza riuscirci…ci siamo accontentati di vedere una moltitudine di uccelli acquatici intenti alla caccia.
Da qui ci siamo spostati presso un’allevamento di coccodrilli industriale, lungo il tragitto ho visto moltissimi ruscelli che attraversavano la strada, con acqua brunastra, che però non ho potuto controllare (questo capita quando si viaggia in gruppo). Al Johnstone River Crocodile Farm abbiamo potuto ammirare “Gregory” un mastodonte lungo quasi 6 mt e 65 anni di età oramai rassegnato a vivere in un angusto recinto. Così come la maggior parte degli esemplari allevati da mostrare ed esibire!
In ogni caso sono animali veramente bellissimi e straordinari, e anche se oramai inibiti in angusti spazi mantengono tutta la loro dignità e furore (soprattutto quando venivano molestati per fargli aprire e chiudere la loro enorme bocca)!
Qui abbiamo potuto finalmente vedere anche un gruppo di “Cassowary”-”Casuario” (in italiano) Casuarius casuarius (rarissimo uccello “inetto al volo” minacciato di estinzione che vive nella foresta di pianura di grande importanza per l’ecologia locale, poiché riesce a distribuire i semi di ben 70 specie di piante dei cui frutti si nutre, e così, a mantenere costante la distribuzione di queste piante nella foresta. Diversamente dalla maggior parte degli uccelli, in questa specie sono i maschi a covare le uova) e toccare Wallaby (Macropus sp.) marsupiali simili a piccoli canguried Emù Dromaius novaehollandiae (il più grande uccello vivente dopo lo Struzzo) liberi per la fattoria!
Da qui ci siamo sposati alle Josephine falls,un posto da favola : dove abbiamo ammirato le bellissime cascate e ovviamente abbiamo potuto fare il bagno e lanciarci su scivoli naturali (enormi rocce con un minimo strato d’acqua corrente e un tappeto algare che permettevano un migliore scivolamento!!!) nell’omonimo creek in acque cristalline (e gelide).
L’ambiente era veramente paradisiaco: acqua, fiori, “Ulysses Blue” Papilio ulysses (una tra la più grandi farfalle di uno splendido blu cangiante) che ci volavano attorno e sui rami più alti si potevano sentire le risate del Kookaburra Dacelo novaeguineae (un enorme Martin Pescatore che si ciba di serpenti, dal canto o meglio “risata” inconfondibile).
Per raggiungere le cascate abbiamo fatto alcuni km lungo un sentiero nella foresta dove ho trovato in ruscelletti (affluenti che scorrevano sul lato destro del Josephine creek) piccoli gruppi di
Cairnsichthys rhombosomoides che si riproducevano. L’acqua era limpidissima anche grazie al fondo sabbioso.
Cairnsichthys rhombosomoides(Nichols & Raven, 1928)
Cairnsichthys rhombosomoides, è stato scoperto nel 1921 nel Babinda Creek, è una specie tropicale, unica conosciuta nel genere. E’ considerata una specie relitto molto antica. Ha una distribuzione estremamente limitata a circa 50 km a sud di Cairns nel nord del Queensland. Qui è diffusa in fiumi e ruscelli anche costieri con acqua che può variare molto in portata e profondità (dai piccoli ruscelli con acqua profonda una decina di centimetri a larghi torrenti con acqua con profondità che va dai 50 cm ad alcuni metri). Il fondo è composto principalmente di sabbia e ghiaia alternata a grosse rocce. La temperatura varia dai 15 ai 30°C. Il periodo riproduttivo va da Aprile a Dicembre, le uova sono deposte su substrati vari come piante o alghe ma anche in mezzo alla ghiaia (come ho personalmente osservato). Il tempo di sviluppo delle uova è di 5-10 giorni (a seconda della temperatura). La maturità sessuale arriva a circa un anno.Può raggiungere i 100 mm di lunghezza standard anche se di solito rimane molto più piccola.
Sulla via del ritorno ho controllato anche le pozze semi-secche sotto i vari ponticelli e in uno di questi ho potuto trovare in mezzo ad un tappeto di foglie anche dei piccoli Mogurnda sp. (che però non sono riuscito ad identificare…anche perché ero sempre l’ultimo del gruppo e mi stavano già chiamando da 10 minuti!)!
Dopo un ottimo pranzo ci siamo spostati verso nord per raggiungere il Babinda creek (località tipo diCairnsichthys rhombosomoides) e i famosi Babinda Boulders: impressionati spaccatura nella roccia granitica create dall’erosione del fiume in migliaia di anni.
Poco più a valle abbiamo ovviamente fatto un altro bagno (l’acqua era gelida!) e ho potuto osservare (dalla superficie e facendo snorkeling senza maschera) ancora moltissimi Cairnsichthys, il fondo qui era sabbia mescolata a ghiaia grossolana e l’acqua era limpidissima
Lungo il tragitto a piedi per raggiungere il fiume ho avvistato anche alcuni bellissimi insetti stecco Extatosoma tiaratum , un altro insetto stecco (Phasmatide non ben identificato, forse Anchiale sp.) e una cavalletta mimetica (un Tettigonide non ben identificato)!
Oramai esausti per l’intensissima giornata siamo tornati a Cairns, lungo il tragitto ci siamo fermati ad un negozio dove vengono realizzati i famosi digiridoo e dopo un’inutile prova nel suonarlo abbiamo comprato un po’ di disegni e chincaglierie varie da portare a casa!.
Prima di cena Io e Francesca siamo andati verso il centro di Cairns a comprare un po’ di souvenirs (era ancora “carica” per gli acquisti fatti alcune ore prima!) per nostro figlio e per amici e familiari. Lungo la strada vicino, all’insediamento più grande di Volpi Volanti (Pteropus sp.) della città (alcuni enormi alberi vicino alla biblioteca cittadina), ho notato delle splendide orchidee (Dockrillia sp.)
e ho potuto ammirare la bellezza e l’eleganza di questi enormi mammiferi volanti (che si cibano di frutta) quando si muovono in branco per andare a mangiare! Veramente dei “Barman” in miniatura!!!
La sera ci aspettava una bellissima cena sulla laguna a base di carne alla griglia (o per me che non mangio ne carne ne pesce qualche panino con formaggio caldo)…cucinata in uno dei moltissimi “barbecue elettrici pubblici”!!!
Il giorno dopo di buon ora eravamo già pronti davanti all’albergo aspettando il pulmann che ci avrebbe portato al porto, destinazione una piattaforma sulla rift esterno della grande barriera corallina!!!
Dopo un viaggio di alcune ore su di un nuovissimo e velocissimo catamarano (l’ho notato la data del varo)! Siamo finalmente arrivati sulla piattaforma galleggiante!
Un vero spettacolo eravamo fermi in mezzo al mare e tutto intorno a noi l’acqua aveva mille colori!!!Giusto il tempo di mettersi la tuta in Licra™ per proteggersi dal sole e dalle meduse (nella zona è diffusa la Box Jellifish (Chironex sp.) che può essere anche mortale) e con pinne, maschera e boccaglio ci siamo immersi!!!
Io non ho mai (sfortunatamente e per ora) potuto visitare altre barriere coralline ma non ho mai visto niente di così spettacolare!!! Organismi viventi (pesci, coralli molli, coralli duri, , madrepore,anemoni, tridacne,…..) di forme, dimensioni e colori diversissimi erano tutti intorno a me! Sono rimasto estasiato da tutta questa varietà per ore! Ed inoltre abbiamo potuto accarezzare anche pesce napoleone di due metri di grandezza, l’avevo visto girare prima sotto la piattaforma…ho poi scoperto che è un “amico” dei gestori!
Dopo essere stato richiamato per essermi allontanato troppo dalla piattaforma sono tornato sulla piattaforma, dopo un veloce (ed ottimo pranzo a buffet) siamo usciti in un piccolo gruppo con una barchetta a motore che ci ha portato sul bordo del rift (ci avevano attirato dicendomi che alle volte si vedevano degli squali…che però noi non abbiamo visto) da li saremmo tornati alla piattaforma a nuoto!
Il bordo esterno: un altro spettacolo! Da un lato la barriera multicolore e multiforme alta circa 25 metri e dall’altro il blu!
Avevo anche il giubbotto ma alle volte dovevo togliermi la maschera e respirare liberamente, il posto era troppo bello!
La vacanza ai tropici però era oramai finita, ci aspettavano però alcuni giorni a Sydney (città bellissima!!!).
Nella capitale del Nuovo Galles del Sud gli unici animali in libertà che ho visto sono stati gli Opossum Hyde Parkdurante le ore notturne!
Ho però convinto buona parte del gruppo ad andare a visitare il parco Sydney Wildlife World vicinissimo all’Acquario (che però non abbiamo visitato)! Qui abbiamo visto veramente di tutto: dai red-back (le velenosissime vedove nere australiane)
ai Taipan (Oxyuranus sp.) uno dei serpenti più velenosi al mondo),ai Wombat Vombatus ursinus (a mio avviso e per tutto il gruppo il più simpatico di tutti i marsupiali), tutti tenuti in ambienti consoni e puliti e persino la sala delle farfalle!
Ma dopo la visita al Sydney Harbor (non poteva mancarmi la foto un po’ “chitch” sotto l’Opera House),
ai giardini, e un po’ di shopping a Mainly Beach e Bondi Beach e per in centro…i giorni sono passati ed è già ora di tornare a casa!
Dopo circa altre 25 ore di volo (e più di 30 totali) eravamo di nuovo al “Marco Polo” di Venezia.
Sono passati già alcuni mesi dal nostro ritorno ma il ricordo dell’Australia è ancora vivissimo in me: prima di tutto la gentilezza della gente (tra tuttiAdrian Dawson ma anche tutte le altre persone che ho incontrato) e poi la voglia di ritornare per vedere molte più cose!!!
Mi è mancato tanto il deserto con: Chlamydogobius eremius (il Gobide del deserto), Melanoteania splendida tatei (la Melanotenia del deserto), il Moloch (Moloch horridus che ho visto solo conservato al Museo di Storia Naturale di Bologna) e tanto altro ancora…! Ma ho avuto moltissimi contatti nel frattempo e quando tornerò sono sicuro sarà ancora più bello!