Negli acquari di barriera è comune assistere alla nascita e proliverazione di diversi orgnaismi spontanei, alcuni utili, altri infestanti e fastidiosi come le “Anemonia” cf manjano, un tipo di Attinia considerate dei veri killer!
L'”Anemonia” cf. manjano viene spesso chiamata con nomi comuni come anemone nano, anemone corallo o anemone fuoco. Ognuno di questi nomi, però descrive un Anemone diverso e forse l’unico azzeccato è anemone fuoco, data la sua capacità di propagarsi in modo estremamente veloce ed essendo molto urticante. La seconda parte del nome scientifico, manjano, vuol dire giallo in lingua swahili.
Un ospite aggressivo.
L’anemonia fuoco, in acquario, può crescere fino a dimensioni di 2-3 cm in altezza e con un diametro del disco orale pari a 1-3 cm. Su tutto il tentacolo ha numerosi e grossi cnidi (capsule urticanti) piuttosto sensibili.
Molti dicono che si nutra esclusivamente senza cacciare attivamente, quindi stando ferme, invece sono anche in grado di prendere e digerire in breve tempo prede abbastanza grosse. Se si mettono vicine un anemonia fuoco con un altro anenome, l’anemonia allunga i suoi tentacoli verso la seconda e la “bombarda” con le sue capsule urticanti che risultano più efficaci anche di quelle dell’Aiptasia, ed anche in numero maggiore essendo più veloce.
Estremamente infestante
L’Anemonia cf. manjano si riproduce per via assesuata, tramite una scissione longitudinale, ma il figlio appena nato non è millimetrico e questo ne facita la rimozione. A seconda dell’intensità di luce, la dimensione finale può variare notevolmente, infatti più è alta, minore è la grandezza che può raggiungere, però sotto una luce molto intensa, gli anemoni fuoco, saltuariamente, si mettono uno sopra l’altro fino a formare delle pseudo-colonie di individui ammassati e alcuni sono addirittura attacati solo ad altri anemoni.
Grazie allo zooxantelle l’anemonia ha una fotosintesi molto efficace tanto che può propagarsi anche in un acquario di riproduzione di coralli.
Dopo aver occupato la maggior parte dei sub-strati gli anemoni fuoco iniziano il loro attacco massiccio contro i coralli. La richiesta moderata di luce e di corrente dà all’anemonia un certo vantaggio, poichè approfittano dei punti con poca luce, come alla base dei coralli o tra i loro rami, per riprodursi e ingrandirsi. Nelle zone più luminose o vicino alla superficie dell’acqua invece, l'”Anemonia” cf manjano inizia a dividersi molto velocemente formando delle pseudo colonie fitte di anemoni della dimensione di 1 cm da cui si staccano alcuni individui che lasciandosi portare dalla corrente in giro per l’acquario, iniziano a colonizzare una nuova area.
Predatori
Prurtroppo non sono molti i predatori dell’Anemonia cf manjano, possiamo citarne alcuni, ma per tutti c’è qualche controindicazione!
- Chaetodon xanthurus pare sia capace di divorare tutti gli anemoni fuoco presenti, ma non è un ospite facile da mantenere in un acquario e non sta per niente bene in un acquario inferiore a 500lt.
- Acreichthys tomentosus “se” li mangia (non tutti lo fanno) potrebbe risolvere il problema ma spesso pizzica Lps, molli e sps
- Berghia Verrucicornis è un nudibranco divoratore di Aiptasie, che a volte mangia anche i manjano, ma spesso, come molti nudibranchi, finisce tritato dalle pompe
Soluzioni alternative
Se non si vuole comprare i pesci, allora bisognerà rimuoverli meccancamente. Gli anemoni fuoco si lasciano staccare abbastanza facilmente e solo raramente di riproducono da parti lacerate come invece fanno le Aiptasie. Ovviamente è più facile “operare” portando le rocce fuori dalla vasca, quindi consigliamo sempre di non prendere pezzi di rocciata troppo grandi e fare in modo che si possa estrarli momentaneamente senza dover smontare l’acquario.
Qualcuno suggerisce anche di “siringare” l’anemone con una soluzione di acqua e aceto bollente o con una soluzione di idrossido di Ca.
Ci sono anche altre soluzioni alternative non convenzionali per eliminarli che menzioniamo per solo dovere di completezza, ma che, se utilizzati in modo non appropriato e/o da persone poco esperte possono portare a danni e problemi alle persone e/o all’acquario:
– uso di acido acetico glaciale
– bruciarle con laser senza tirare fuori la roccia dalla vasca
– bruciarle con fiamma ossidrica o pila (estrando la roccia dall’acquario)