AlimentazioneGli Anemoni sono molto opportunisti e sono in grado di nutrirsi di diversi tipi di cibo, è sbagliato pensare che si alimentino solo dei pesci o delle prede che riescono a bloccare con il loro veleno; ci sono alcune specie che si nutrono con sostanze organiche o inorganiche che si trovano disciolte nell’acqua, altri ancora sono dotati di alghe zooxanthellae. La forma più diffusa di alimentazione è proprio quest’ultima infatti molti anemoni usano solo i prodotti della fotosintesi delle alghe. Tornando agli organismi di cui si possono nutrire ecco un piccolo elenco: naturalmente pesci, ma non disdegnano vermi, frammenti di alghe, lumache, piccoli crostacei e a volte addirittura insetti che, chissà come, arrivano fino a loro. Per rendersi conto di quanto mangiano e di cosa mangiano basta andare a cercare alla base dell’anemone e controllare i pezzi di guscio delle lumache e altri resti per capire come sia varia la loro dieta. Per catturare una preda possono agire in vari modi, il più diffuso e quello di usare le Cnidae che possono bloccare la preda attaccandosi ad essa, iniettare delle tossine al suo interno oppure una combinazione dei modi precedenti. Altro metodo è quello di usare i tentacoli che però non sono in grado di compiere movimenti per conto loro ma seguono il movimento dell’acqua. La preda viene catturata sui tentacoli e spostata con le ciglia verso la bocca, in questo caso si parla solo di piccoli organismi tipo plancton oppure fitoplancton. Discorso a parte la possibilità che vi sia un rapporto di simbiosi tra i pesci pagliaccio e gli anemoni, in questo caso i livelli di integrazione sono molti. Si è osservato che il pesce tiene pulita la colonia con il suo continuo movimento, altre volte attira dei pesci tra i tentacoli, altri addirittura sembra che lo alimenti direttamente portando il cibo nei tentacoli. Altre volte gli scarti del pesce e i sui escrementi vengono usati dall’anemone per nutrirsi, infatti in questo modo può assorbire fosfati e composti vari. Come visto si può nutrire degli escrementi del pesce pagliaccio, in natura cerca anche di assorbire le sostanze inorganiche sfruttando il movimento dei tentacoli e poi con le ciglia sposta quello che è riuscito a prendere fino alla bocca. Queste sostanze sono utili per la alghe zooxanthellae che vivono all’interno dell’animale e che usano queste sostanze per il loro ciclo vitale. Per poter assorbire abbastanza sostanze l’anemone deve essere esposto ad una forte corrente che gli permetta di filtrare la quantità maggiore possibile di acqua per ricavarne il molto cibo che gli serve per crescere. L’animale si alimenta quindi continuamente e continuamente espelle le sostanze di scarto, la forte corrente gli serve per tenere pulito i tentacoli e il suo corpo. La digestione di qualsiasi organismo può avvenire o all’interno dell’animale oppure incominciare all’esterno e finire all’interno. Sono in grado di estroflettere i filamenti dalla bocca i quali riescono a catturare e immobilizzare la preda che viene digerita almeno all’inizio all’esterno della colonia attraverso alcuni enzimi digestivi che si trovano sui tentacoli stessi. Un altro metodo di digestione che può avvenire almeno all’inizio fuori dall’animale viene compiuta da tutti quei batteri che si trovano nei tentacoli e che iniziano a fare il loro lavoro su tutte quelle prede che rimangono intrappolate nei tentacoli e che non vengono ancora portate all’interno dell’animale per essere digerito. Ottenuto il cibo c’è il problema di portarlo in tutto il corpo dell’animale, ad esempio la sostanza nutritiva si trova nello strato interno, ectoderma, dell’animale lo si può portare allo strato esterno attraverso delle speciali cellule che svolgono questo compito. Questo metodo di spostare il cibo è maggiormente frequente in quegli anemoni in cui lo stato intermedio, mesogloea, dell’epidermide è più sottile, inoltre sono state individuate alcune leggi che regolano questo trasporto: durante la riproduzione asessuale o in presenza di ferite esterne questo movimento è molto più veloce. Catturata la preda e digerita c’è il problema di eliminare gli scarti, questi vengono raccolti in palline che vengono espulse dell’invertebrato. In natura è la corrente che porta via queste palline in acquario se la corrente è insufficiente e le palline di scarto rimangono bloccate nei tentacoli può essere che insorga una infezione batterica. Per ultimo, le larve degli anemoni si nutrono di alghe unicellulari come le dinoflagellate oppure altre piccole larve, non sono rari i casi di cannibalismo. Come altri invertebrati hanno la possibilità di usufruire del rapporto di simbiosi con le alghe zooxanthellae. Per molti aspetti il loro rapporto con le alghe è uguale a quello che gli altri invertebrati hanno con esse. Alghe zooxanthellae C’è una cosa che li differenzia, se le alghe sono esposte a troppa luce incominciano a sintetizzare una tossina che diventa in grandi quantità tossica, è questa la causa che per molti animali rende fondamentale saper scegliere la giusta illuminazione in modo tale da evitare che la tossina prodotta aumenti di concentrazione e porti l’invertebrato alla morte. Gli anemoni hanno la possibilità di regolare la luce che arriva alle alghe, questo permette loro di vivere anche in quelle zone in cui la concentrazione dei raggi UV è molto alta. In acquario vale lo stesso discorso, riescono a reggere anche delle forti illuminazioni. I metodi che usano per diminuire l’intensità luminosa sono molteplici: aprono e chiudono la bocca del disco orale per far passare più o meno raggi luminosi oppure si nascondono sotto la sabbia. Come soluzione estrema possono espellere un po’ delle alghe che hanno all’interno, ma in questo caso impallidiscono e perdono in capacità di movimento. Introduzione | Alimentazione | Difese | Riproduzione | Allevamento | Simbiosi | Famiglie |
sono interessato all’allevamento degli anemoni di mare in ambiente marino, certamente se riuscissi a mettere appunto un sistema produttivo di anemoni di mare diventerei ricco in breve tempo.