L’Ancistrus è un pesce pulitore?
Fra i pesci di fondo e fra i “Pulitori”, si trova l’Ancistrus (Acistrus sp. dell’Ordine dei Siluriformi, famiglia Loricaridae), che non vuole sentire dire che è un pulitore: in effetti, si attacca spesso ai vetri e, già che c’è, succhia le alghe che vi sono attaccate, ma vive di tutt’altre sostanze, pertanto né Pulitore, né “Pulisci vetro”, né “Mangia alghe”: “le alghe, se ti danno fastidio”, dice, all’acquariofilo, “mangiatele tu!”.
Ma se anche le mangiasse, e non è detto che gli piacciano tutte le varietà, sarebbero insufficienti a mantenerlo in vita, per cui bisogna fare diversamente, come si vedrà di seguito.
Può succedere che il neofita, leggendo il termine “Pulitore” e non approfondendo la conoscenza dell’Ancistrus, pensi che acquistandone due o tre possa risolvere il problema della proliferazione delle alghe su vetri ed arredi e più tardi, purtroppo, si accorge di aver combinato un’enorme sciocchezza.
Ambiente di origine dell’Ancistrus
I suoi luoghi di origine sono nell’America del Sud, principalmente nei bacini del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro, in acque dolci relativamente chiare, ricche di vegetazione e in buon movimento. La bocca a ventosa gli serve per attaccarsi alle rocce per impedire alla corrente liquida di portarlo via o forse per altro, ma non si sa cosa.
Aspetto dell’Ancistrus
La sua figura è inconfondibile, con il suo corpo allungato e compresso lateralmente, ricoperto da una specie di corazza di scaglie ossee, che ne costituiscono una difesa contro assalti violenti, insieme con le spine a uncino che sono sul dorso. La colorazione va dal marrone scuro al grigiastro, talora arricchita da macchie e striature più chiare. Le varietà sono tante e fra queste non mancano quelle quasi totalmente nere.
La testa è grande e piatta, con due barbigli con funzione sensoriale ai lati della bocca a ventosa, con la quale si ancorano alle rocce, se la corrente è troppo violenta. I maschi adulti, verso i sei mesi di età, vedono crescere sul muso delle escrescenze carnose da cui sporgono come i baffi di un Pesce gatto. I maschi hanno una lunghezza fra i 15 e i 20 centimetri, mentre le femmine si fermano fra i 10 e i 15.
Comportamento dell’Ancistrus
L’Ancistrus è un pesce tranquillo, preferibilmente notturno, cui non fa ombra la convivenza con altri inquilini dell’acquario, però è per natura tendenzialmente solitario, per cui se si trovasse da solo non si sentirebbe mai in difficoltà per la solitudine, anzi.
E, invero, se due esemplari della stessa specie si trovano di fronte, non è raro il caso in cui inizino a combattere strenuamente fra di loro per difendere il loro territorio.
Può capitare che si facciano ferite anche gravi con le spine erettili a uncino site sul dorso, che tentano di usare contro il ventre dell’avversario; e sono proprio queste le ferite che possono portare il perdente all’obitorio.
In un acquario ben tenuto, può raggiungere e superare i 10 anni di vita. Però non tutte le specie di pesci, pur se tranquille, sono adatte a stare in compagnia con l’Ancistrus, che è quello che vive al piano terra dell’acquario. Se si introducono pesci pure loro tranquilli, ma “di terra” (come i Corydoras, i Plecostomus o altri) non va bene, perché subentra la concorrenza per il cibo, per cui è opportuno evitare tale connubio.
Alimentazione dell’Ancistrus
Ribadendo quanto detto sopra, le alghe dell’acquario possono rappresentare uno spuntino, ma non un pranzo.
Essendo essenzialmente un erbivoro, si può alimentare il pesce con insalata, zucchine, cetrioli, spinaci dopo la bollitura per qualche minuto, anche se non disdegnano la verdura cruda oppure mangimi ad hoc studiati e reperibili nei negozi di acquari, come le pastiglie affondanti per pesci di fondo, contenenti sostanze animali e vegetali.
Non è male ricordare che si tratta di pesci eminentemente erbivori e che, se non sono sufficientemente nutriti, fanno fuori le piante di arredamento; quindi, a scanso di guai, queste è opportuno siano piuttosto coriacee e non troppo piccole.
Come arredare l’acquario
Una vasca contenente circa un centinaio di litri di acqua può ospitare un maschio e due o tre femmine. Il fondo deve essere sabbioso e le piante, di cui alcune galleggianti, abbondanti. Per inciso, si può ricordare che questo pesce ama pure seppellirsi nel fondo, che perciò deve essere abbastanza morbido.
L’arredamento può essere costituito da rocce, grovigli formati da radici, legni e rami di faggio e rovere, naturalmente scortecciati ed essiccati, gusci di cocco: la fantasia aiuta. L’ambiente dell’acquario dovrebbe essere il più possibile assimilabile al biotopo di origine.
Parametri dell’acqua in acquario per l’Ancistrus
L’acqua deve essere pulita, ossigenata e tenuta in leggero movimento. Temperatura 22-28°C, acidità pH 6,5-7,5, durezza 5-20° dGH.
Pulizia dell’acquario
Il cibo che si deposita sul fondo e che non viene mangiato tende a deteriorarsi e a inquinare l’acqua. Per evitare che ciò possa influire sulla salute dei nostri ospiti, è necessario eliminarlo, cosa che si può fare celermente procedendo alla sifonatura del fondo, naturalmente procedendo cum grano salis, cioè con calma per non spaventare i pesci che, impauriti, potrebbero mettersi a nuotare all’impazzata, sbattendo violentemente contro pareti e oggetti di arredamento e facendosi male.
Dimorfismo sessuale
I maschi sono contraddistinti dalle escrescenze carnose cresciute sul muso, simili a tentacoli, ai baffi del gatto e, secondo altri, alle corna del cervo (però, la fantasia come corre!). Inoltre, sulle pinne pettorali e sull’opercolo sono gli odontidi.
Riproduzione
La riproduzione avviene di solito fra la primavera e l’estate. Se questa non interessa particolarmente l’acquariofilo, si lascia che i pesci si arrangino a trovare il luogo giusto per l’accoppiamento nella vasca comune e, se ci saranno nascite e qualche avannotto sopravviverà, lo si vedrà in seguito.
Ma, se si desidera fare le cose per bene, è necessario prendere qualche precauzione. Si sceglie una coppia di Ancistrus giovane e sana, meglio se nata in cattività e non proveniente da catture effettuate nell’America del Sud, e la si introduce nella vasca scelta per la riproduzione, ripiena di acqua resa il più possibile pulita e sanata con l’aiuto di un buon filtraggio, quindi senza tracce di inquinanti e di particelle in sospensione e già pronta con nascondigli e anfratti.
Le caratteristiche consigliabili dell’acqua sono le seguenti: temperatura 26-28°C, acidità pH 7, durezza 15-20 dGH. L’immissione di qualche pianta acquatica galleggiante contribuisce a oscurare l’ambiente che, fra l’altro, deve essere poco illuminato.
Il cibo deve essere in abbondanza e, per accrescere e la fertilità, si può integrarlo con vitamine e olio di pesce. Il maschio, dopo un lungo corteggiamento che comprende sollecitazioni e spinte sulla femmina, la accompagna nel nascondiglio scelto e lì avviene la deposizione di un paio di centinaia di uova, che vengono attaccate a grappolo alle rocce o al vetro e immediatamente fecondate.
Giunti a quel punto, la femmina se ne disinteressa, per cui la si rimette nell’acquario comune, lasciando al compagno il compito di curare la futura prole, cosa che fa con impegno e occhio vigile, ventilando le uova ed eliminando quelle opache, ammuffite o cadute sul fondo.
Alimentazione degli avannotti
Dopo una settimana o una settimana e mezza, si ha la schiusa delle uova e ne escono avannotti biancastri, lunghi un centimetro o poco più. Questi se ne stanno tranquilli, assorbendo il contenuto del sacco vitellino, poi iniziano a muoversi in cerca di cibo; vanno benissimo l’alga spirulina, i naupli di Artemia salina, i cirripedi tritati, i prodotti liofilizzati o anche le compresse reperibili nei negozi specializzati. Il maschio li segue con attenzione, ma quando i piccoli iniziano a muoversi e a curiosare in giro, capisce che il suo compito è finito fino alla prossima volta, e perciò è giunto il momento di rimetterlo nella vasca comune.
Quando i pesciolini sono di 5-6 centimetri, sono maturi e perciò se ne possono mettere alcuni, preferibilmente le femmine nella vasca comune, se contiene almeno 200 litri di acqua, mentre bisogna provvedere a trovare casa per gli altri.
Conclusione
Se si vuole, è un pesce poco appariscente, ma è interessante la sua intensa attività alla ricerca di cibo e curioso il vederlo di quanto in quando appiccicato immobile sulla parete della vasca e il non vederlo, quando si nasconde sotto la sabbia.
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