L’ Ancistrus dolichopterus appartenente alla famiglia dei Loricaridi, vive in acque chiare a corrente rapida del bacino amazzonico, su fondali costituiti prevalentemente da rocce e legni (radici); viene anche chiamato “pesce pulitore” intento a rastrellare il fondo ed i vetri della vasca, oppure definito pesce con la “bocca a ventosa”che lucida a meraviglia i nostri acquari.
Foto di Marina Barbaro.
E’ un pesce notturno come molti della sua specie, per questo motivo è necessario fornirgli diversi anfratti (legni con ampie svasature, o accessori in terracotta), una folta vegetazione ed una luce attenuata.
Foto di Marina Barbaro.
L’allevamento in acquario non richiede particolari attenzioni grazie alla sua grande adattabilità, infatti i valori chimici dell’acqua possono essere compresi nei seguenti intervalli: pH: 5,8 – 7,8, dGH: 2 – 30°, T: 24° – 28°; da non sottovalutare sono le dimensioni della vasca, che per una coppia di tale specie deve contenere almeno 80lt netti d’acqua, ed un potente filtraggio necessario per compensare l’elevato carico organico prodotto.
Effettuiamo regolari e frequenti cambi parziali d’acqua per mantenere una certa qualità della stessa ed è stato interessante notare come la deposizione il più delle volte ne sia stimolata; non siamo certi che questi due fattori siano collegati, ma abbiamo letto in un sito acquariofilo che in natura gli ancystrus tendono a deporre nei periodi di grandi piogge.
La lunghezza in acquario varia tra i 10 e i 15 cm (raramente) ed il suo dimorfismo sessuale risulta essere molto evidente: – il maschio sviluppa sulla testa delle escrescenze carnose più o meno ramificate; – nella femmina sono il più delle volte assenti o minime. Durante il periodo imminente la riproduzione risulta che il maschio assuma una colorazione più contrastata diventando più scuro e facendo risaltare i puntini chiari, mentre la femmina tende ad una colorazione grigiastra con sfumature rossastre verso la testa, anche se nel nostro caso tale caratteristica non è stata evidente.
Possediamo una coppia di Ancistrus di un anno e mezzo che si riproduce regolarmente ogni quaranta giorni circa ed osservando il loro comportamento abbiamo imparato a conoscerli, infatti, quando notiamo il maschio intento a pulire minuziosamente il luogo scelto e la dimensione spropositata della pancia della femmina, capiamo che la deposizione è prossima. | | Nelle foto il maschio intento a pulire il luogo della prossima deposizione, sotto la femmina con l’evidente pancione. | | Foto di Marina Barbaro. |
La nostra coppia si è sempre riprodotta in acquari di comunità, dove tende ad occupare il fondo convivendo pacificamente con pesci che vivono in livelli superiori, ma con altri della stessa specie tende a manifestare la sua territorialità.
Le loro numerose riproduzioni ci hanno permesso di constatare che la deposizione avviene approssimativamente verso il tramonto, confermando la presenza di un loro orologio biologico nonostante l’assoluto isolamento dall’ambiente naturale esterno.
Le uova deposte in poco meno di un’ora sono circa 200 di colore arancione e grandi pressappoco quanto una pallina di polistirolo. Il maschio procede con le cure parentali, sorvegliando, ventilando ed ossigenando le uova con le pinnette ventrali per tutta la durata dell’incubazione.
Foto di Marina Barbaro.
La sua costanza durante le cure ci ha fatto capire quanto si possa imparare dalla natura, infatti le uova vengono difese da coinquilini curiosi o affamati, mediante forti vibrazioni e codate ed abbandonate solo pochi secondi per nutrirsi.
Le uova si schiudono dopo circa 5 giorni, e le larve si attaccano con la ventosa boccale alle pareti della tana, vibrando con il corpo fino a quando il sacco vitellino non si esaurisce (2-3 giorni).
Nella sequenza fotografica proposta, abbiamo voluto osservare come al 3° giorno seguente la schiusa il sacco vitellino si sia già riassorbito.
Primo giorno
Secondo giorno
Terzo giorno
A questo punto i piccoli inizieranno ad abbandonare il nido e a gironzolare per la vasca in cerca di cibo.
In seguito ad inutili stragi dovute a coinquilini che predano i piccoli indifesi per cibarsene, abbiamo sottratto ( a malincuore) i piccoli al papà in coincidenza dell’esaurimento del loro sacco vitellino, poco prima che iniziassero a gironzolare in cerca di cibo, allevandoli in una saletta parto posta nella stessa vasca ma facendo attenzione che l’acqua rimanesse sempre in continuo movimento.
Foto di Marina Barbaro.
Gli avannotti si dispongono in gruppo, uno accanto all’altro ed appena presa confidenza con il loro nuovo nido iniziano a muoversi nell’ambiente circostante per nutrirsi.
Accettano fin da subito cibo vegetale sminuzzato finemente, integrato con vitamine e naupli di artemia appena schiusi. Trascorse due settimane circa, i piccoli vengono trasferiti dopo un adeguato ambientamento,in un acquario dedicato al loro accrescimento ed inizieranno a nutrirsi come gli adulti alternando i seguenti cibi, preferibilmente non dimenticando di somministrare il mangime dopo lo spegnimento delle luci: – Verdure fresche appena bollite
– Chironomus
– Dafnie
– Pastone per Discus
– Mangime a base vegetale composto principalmente da alga spirulina
Foto di Marina Barbaro.
Se alimentati correttamente e posti in una vasca di accrescimento delle giuste dimensioni i piccoli avannotti dopo circa 10 mesi mostreranno il loro dimorfismo sessuale, raggiungendo la capacità di riprodursi pochi mesi dopo. Foto archivio AcquaPortal (giovane di Ancistrus)
Foto archivio AP.
Nel corso della nostra esperienza “acquariofila” abbiamo assistito ad alcune riproduzioni che hanno stimolato la voglia di imparare e proseguire.
Le diverse specie presenti in natura affrontano questo momento delicato in maniera totalmente differente, riuscendo a regalare ogni volta grandi emozioni e soddisfazioni che ricompensano gli sforzi di noi acquariofili ed incrementando allo stesso tempo la nostra curiosità. |