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Come si distingue il sesso delle tartarughe?Il sesso delle tartarughe più comuni (generi Tesudo e Geochelone per le terrestri; generi Pseudemys, Chrysemys, Trachemis e Graptemys per le acquatiche) si distingue osservando la coda. Infatti i maschi hanno una coda notevolmente più lunga delle femmina (anche più del doppio). Inoltre, per i soli generi acquatici, i maschi hanno anche le unghie delle zampe anteriori più lunghe. Altro fattore, valido per tutti i generi, ma non sempre facile da determinare, e la concavità del piastrone (la parte inferiore del guscio) negli esemplari di sesso maschile, mentre nelle fammine tale parte della corazza è piatta. Tutte queste caratteristiche si notano però solo in esemplari di una certa età (diciamo quando hanno raggiunto almeno una lunghezza di 7-8 cm o anche più, a seconda delle specie). Come si vede l’età di una tartaruga?Non è facile individuare l’età di una tartaruga. Osservandola attentamente si possono contare gli anelli che compongono ogni singola placca del guscio, ad ogni anello corrisponde una periodo di accrescimento (come per i tronchi degli alberi). Ma non è detto che ad ogni periodo di accrescimento corrisponda un anno. Una valutazione indicativa dell’età dell’animale la si può ottenere in base alle dimensioni raggiunte. Quando raggiungono la maturità sessuale?Non è facile determinare una età precisa. In media possiamo dire intorno ai 7-8 anni. Ma anche qui bisogna guardare più le dimensioni, piuttosto che l’età (Alcuni esemplari possono crescere più velocemente di altri della stessa specie se in condizioni ambientali migliori). Generalmente possiamo dire che sono sessualmente mature quando hanno raggiunto una lunghezza pari a circa la metà della lunghezza massima della specie. Hanno un periodo particolare in cui si accoppiano?Praticamente tutto l’anno, escluso il periodo del letargo. Ma in piena estate, specie se in zone dove la temperatura sale molto, si può verificare una sorta di letargo estivo (estivazione) ed anche l’attività sessuale diminuisce. Vivendo in giardino è necessario creargli un habitat particolare? Ed in inverno vanno sistemate in casa?Per i generi più comuni, in Italia, non ci sono particolari attenzioni da prendere per il periodo estivo. Basta essere sicuri che non abbiano vie di fuga (sono buone scavatrici, alcune specie anche oltre i 50 cm di profondità, ed incredibili arrampicatrici) e stare attenti alla presenza di predatori (cani, gatti, volpi, faine, ratti, ecc.. ed anche uccelli come cornacchie, civette e gabbiani per gli esemplari più piccoli). Per il periodo invernale le cose cambiano a seconda della specie. Comunque, per tutte le specie, i neonati di un anno (meglio se fino a tre anni) non vanno mandate in letargo e vanno tenuti in appositi terrari riscaldati. Cosa mangiano le tartarughe?Anche l’alimentazione varia da specie a specie, ma in linea di massima possiamo dire che le tartarughe terresti sono vegetariane, mentre le acquatiche onnivore o carnivore. Quindi, per le terrestri la dieta sarà a base di verdure varie e di un po’ di frutta, aggiungendo magari del calcio tramite polveri apposite o somministrando ossi di seppia ben puliti. Molte tartarughe terrestri gradiscono nella dieta anche un po’ di carne (sia di origine animale, che insettivora), ma in quantità molto modeste (è meglio non somministrare mai la carne, piuttosto che somministrarne troppa). Per le acquatiche va bene qualunque cosa di origine animale (pesce, carne, insetti). Molte tartarughe acquatiche comuni, come le Pseudemys, le Trachemys, le Graptemys e le Crysemys sono mangiano anche molti vegetali (in particolare le piante acquatiche) e frutta varia. Comunque vale sempre la regola: più la dieta e varia, meglio è. Tra alcuni miei amici è sorta una discussione sulla possibilità di far accoppiare una Testudo hermanni con una Testudo graeca. È possibile? Nasceranno dei piccoli? Cosa viene fuori?La cosa non è dimostrata, ma pare che non sia possibile. È invece possibile far accoppiare una testudo graeca con una Testudo marginata ed i loro filgi sono illimitatamente fecondi (fattore questo che indica l’appartenenza ad una stessa specie). Ecco perché alcuni ritengono che T. graeca e T. marginata appartengano alla stessa specie. |