Dafnia La Dafnia, classe Crostacei, ordine Cladocera, famiglia Daphniidae, è sicuramente il crostaceo più conosciuto tra gli Acquariofili, non a torto, è l’alimento naturale più antico, usato dai pionieri dell’acquariologia, quando il mangime in fiocchi non esisteva. La Dafnia nel passato si trovava in abbondanza e con facilità in tutti i luoghi dove c’era dell’acqua, e in particolare si rinveniva in abbondanza nelle macere della canapa. Oggi è un pò più difficile trovarla, in primo luogo non ci sono più tutti quei corsi d’acqua dove era facile trovarla, e dove ci sono i corsi d’acqua magari sono inquinati, ed essendo la Dafnia molto sensibile all’inquinamento si capisce che trovarla in natura diventa molto difficile.
La Dafnia vive di solito nelle acque molto calme o ferme, laghi, pozze, piccoli canali, dove l’acqua è abbastanza limpida nutrendosi di un pò di tutto, alghe unicellulari, batteri, piccolissime sostanze in sospensione, insomma tutto ciò che è alla portata della sua bocca. La si trova abbondante in primavera e inizio autunno, quando la temperatura è compresa fra i 13 °C e i 25 °C. In piena estate è meno abbondante per le alte temperature che si raggiungono in quella stagione, quindi il periodo migliore per la pesca della Dafnia è la primavera e la fine dell’estate. Dovremo raccogliere anche dell’acqua dove abbiamo pescato le Dafnie, che utilizzeremo per farle ambientare dato che sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali, attenzione non utilizzare l’acqua di casa appena prelevata dalla fontana, ma farla prima areare bene per far evaporare il cloro che è micidiale per la Dafnie. Io per le mie colture utilizzo un ceppo di Dafnia che ho acquistato dalla Polonia, questo ceppo è molto meno sensibile alle variazioni chimico-fisiche dell’acqua, proliferando in qualsiasi tipo di acqua e a temperature che vanno da 1C° a 35C°, cosa che non succede con quelle di cattura, potendo avere cosi disponibilità di mangime vivo tutto l’anno. Moina Un altro Cladocero somigliante alla Dafnia è la Moina, molto meno presente in Italia, di dimensione un pò più piccola rispetto alla cugina, questo crostaceo è molto usato a Singapore come mangime vivo, dove viene allevato in grosse quantità.
La Moina ha una lunghezza massima di circa 1.2 mm, la Dafnia 1-2 ,le femmine in entrambi le specie sono più grandi dei maschi che raggiungono una lunghezza di soli 0.6 -1 mm ,mentre i piccoli di Dafnia o Moina anno una misura alla nascita di circa 0.4-0.5 mm, ottimi da usare come cibo per avannotti. Entrambi le specie si riproducono con due diversi cicli riproduttivi, condizionati da fattori ambientali e alimentari, il primo, che è quello più frequente, avviene in modo asessuale cioè ci sono solo femmine che partoriscono altre femmine ogni 2-3 giorni, il secondo è quello sessuale con accoppiamenti fra maschi e femmine che inducono alla deposizioni di uova durature che si possono schiudere anche la stagione successiva. Allevamento Allevare i Cladoceri non è difficile, basta fare un pò di pratica, l’attrezzatura adatta dipende dalle esigenze e dallo spazio a propria disposizione, comunque di base occorrono almeno 3-4 contenitori (non usare di metallo), in modo da avere un ciclo di raccolta abbastanza continuato, meglio se bassi e larghi con una altezza massima di 30-40 cm posti in luogo semi ombreggiato, non occorre ne ossigenare ne filtrare l’acqua. Come prima cosa bisogna far maturare per un pò di tempo l’acqua lasciandola nel contenitore a riposare, magari filtrandola anche con del carbone attivo se pensiamo che ci possano essere dei metalli pesanti, velenosi per le Dafnie. L’acqua dei cambi, del nostro acquario, va benissimo per la coltura delle Dafnie, basti che non sia quella contenente del medicinale o sostanze simili . Non appena è passata almeno una settimana, possiamo introdurre le nostre Dafnie. Il punto un pò più delicato dell’allevamento è l’alimentazione. La Dafnia si ciba di un pò di tutto, basti che abbia una dimensione compresa fra i 1 e 50 um (un micron è uguale a 0.001 mm, la dimensione media di un batterio è 2-3 um). Uno dei migliori alimenti da poter usare sono le alghe unicellulari, che danno alla Dafnia o alla Moina un alto valore nutritivo rispetto agli altri alimenti. Infatti il valore nutritivo di un alimento vivo dipende da cosa si nutre .Dafnia e Moina allevate con coltura di alghe danno i seguenti valori : Dafnia ha il 50% di protenine del suo peso secco, la Moina il 70%, una Moina viva ha: il 94.7% d’acqua, 3.94% protenine, 0.54 % grassi, 0.67% carbiodrati . Altro alimento da poter usare e che dà buoni risultati è il lievito di birra in polvere, acquistabile in erboristeria.
Di questo alimento se ne usa quanto basta per rendere l’acqua leggermente opaca, poi appena l’acqua è tornata limpida se ne aggiunge dell’altro e cosi via. Si possono usare per alimentare i nostri Cladoceri anche i seguenti alimenti : Insalata, Crusca, Carote, Fegato, Farine di Carne (quelle usate per i bambini). Ogniuno di questi alimenti va usato in piccole dosi per evitare l’inquinamento dell’acqua. La quantità giusta la dovrete sperimentare da soli, facendo pratica e esperienza. La Moina può vivere con una densità di popolazione per litro d’acqua 10 volte la Dafnia arrivando in allevamento intensivo fino a 500 individui per litro. Il pH delle colture deve essere compreso fra 6.5 – 9 , al durezza è meglio che sia un po alta. Il miglior modo di coltivarla è quello all’aperto, utilizzando contenitori in plastica da 100-150 litri, quelli utilizzati per il vino vanno benissimo, oppure possiamo costruire una vasca di vetro di 100x40x40. Lasciamo riposare l’acqua per un mese, aggiungendoci piccoli pezzi di verdure e piccolissimi pezzi di carne cruda, se l’acqua diventa torbida non ha importanza, l’importante che dopo un mese si deve schiarire. Se abbiamo delle alghe le possiamo anche utilizzare. Passato questo periodo introduciamo le nostre Dafnie, se tutto andrà bene avrete una coltura che funzionerà da sola senza che voi dobbiate intervenire. Una volta alla settimana preleverete la quantità che vi occorre per alimentare i vostri pesci. Utilizzando dei setacci a varie misure, protrete selezionare varie misure di Dafnie in modo da somministrarle in base la grandezza dei vostri pesci pesci. Con una misura di 700 micron e una da 1-1.2 mm potrete avere tre misure, le più piccole le somministate agli avannotti e quelle più grandi ai pesci più grandi. Nei periodi invernali avrete una minore quantità di produzione, come pure in piena estare, mentre in primavera e autunno si raggiunge il massimo livello. Se vogliamo allevarla in casa dovremo utilizzare almeno un contenitore da 20 litri o più. Fuori il balcone andrà benissimo, oppure vicino a una finestra. Il procedimento è quasi identico al precedente, solo che la quantità di alimento da usare dovrà essere integrato da noi, ma in quantità minima, altrimenti si rischia un crollo della coltura. Si può tentare anche un allevamento intensivo come le Artemie, ma occorre molta pratica. In più le dosi di mangime devono essere molto razionate e date di frequente. Per finire voglio dirvi di non scoraggiarvi se avrete inizialmente degli insuccessi, è normale, dovete continuare senza paura di fallire tanto prima o poi riuscirete (è capitato anche a me), ricordate la cosa importante è un’acqua vecchia e molta pazienza.
Le dafnie sono piccoli animali a sangue freddo che fanno parte della famiglia dei Cladoceri. Trovarle e allevarle non è difficile, basta fare un pò di pratica, l’attrezzatura adatta dipende dalle esigenze e dallo spazio a propria disposizione, comunque normalmente bastano 3-4 contenitori (non di metallo), in modo da avere un ciclo di raccolta abbastanza continuato, meglio se i contenitori sono bassi e larghi con una altezza massima di 30-40 cm posti in luogo semi ombreggiato, non occorre ne ossigenare ne filtrare l’acqua. Come prima cosa bisogna far maturare l’acqua per cica 2-3 giorni lasciandola nel contenitore a riposare, in modo da far evaporare il cloro, eventualmente presente. L’acqua dei cambi, del nostro acquario, va benissimo per la nostra coltura delle Dafnie, basti che l’acqua non contenga del medicinale o sostanze simili. Non appena sono passati almeno i 2-3 giorni, possiamo introdurre le nostre Dafnie catturate o comprate in precedenza.Trovarle in natura non e poi cosi difficile se abitate in lughi di campagna o in periferia , quindi prima di comperarle cercatele ovunque. Il punto un pò più delicato dell’allevamento è l’alimentazione. La Dafnia si ciba un pò di tutto, basti che abbia una dimensione compresa fra i 1 e 50 um (un micron è uguale a 0.001 mm, la dimensione media di un batterio è 2-3 um). Uno dei migliori alimenti da poter usare sono le alghe unicellulari, che danno alla Dafnia un alto valore nutritivo rispetto agli altri alimenti. Infatti il valore nutritivo di un alimento vivo dipende da cosa si nutre. La Dafnia allevata con una coltura di alghe da piu o meno i seguenti valori nutritivi : 50% di protenine del suo peso secco, viva ha il 94.7% d’acqua, 3.95% protenine, 0.40 % grassi, 0.60% carbiodrati. Un altro alimento da poter usare e che dà buoni risultati è il lievito di birra in polvere, acquistabile in erboristeria e nei supermercati. Di questo alimento ne va usato quanto basta per rendere l’acqua leggermente opaca, poi appena l’acqua è tornata limpida se ne aggiunge dell’altro e cosi via. Si possono usare per alimentare i nostri Cladoceri anche i seguenti alimenti : Insalata, Crusca, Carote, Fegato, Farine di Carne (del tipo di quelle usate per i bambini). Ogniuno di questi alimenti va usato in piccole dosi per evitare l’incquinamento dell’acqua la quantità giusta doverete sperimentarla da soli facendo pratica ed esperienza. Il pH delle colture deve essere compreso fra 6.5 – 9 , a mio parere il miglior modo di coltivarla è quello all’ aperto utilizzando contenitiori in plastica con una capacita di 100-150 litri. Se tutto va bene avrete una coltura che produrrà per tutto l’anno anche se i limiti massimi di produzione si raggiungono in pimavera e in autunno, mentre avrete una produzione decisamente più bassa in inverno e in estate, comunque io cosiglio se è possibile, di trasferire la coltura sia inverno che in estate in un luogo che sia abbastanza riparato sia dalle temperature molto rigide dell’ inverno sia dalle temperature molto calde dell’estate, questo per evitare che durante questi periodi la coltura venga a morire a causa della scarsa produzione che si ha in questi periodi, facendo in questo modo, invece, si riesce a salvaguardare, anche se non sempre, la nostra piccola produzione. Se si vuole tentare di creare un allevamento in casa bisognerà avere a disposizione un contenitore da 20 litri in su. Il luogo migliore dove mettere la coltura in casa è vicino alle finestre. Però il problema più grave dell’allevamento in casa è quello dell’alimentazione che se eccesiva potrebbe far crollare la coltura in modo vertiginoso. Per finire voglio dirvi di non scoraggiarvi se avrete inizialmente degli insuccessi, è normale, dovete continuare senza paura di fallire, tanto prima o poi riuscirete a farcela (è capitato anche a me di fallire molte volte). Ricordate la cosa importante è un’acqua vecchia e molta molta pazienza. Vuoi approfondire il discorso sulla produzione di mangime vivo? Visita questo sito: http://www.tropicalfish.it/livefood |