Caratteristiche generali Dafnie: Le Dafnie vivono in acque calme, ferme, mangiando tutto ciò che entra nella loro bocca. Generalmente il loro piatto preferito è il fitoplancton, ma non disdegnano batteri e alghe. In questo articolo vedremo come impostare un allevamento delle dafnie. Il ceppo di cui vi parlerò proviene dal Danubio, di conseguenza parleremo di una dafnia più resistente sia per quanto riguarda il clima che le condizioni chimiche dell’acqua. La riproduzione avviene anche a temperature molto più basse intorno ai 3°C garantendovi quindi una riproduzione massiccia durante tutto l’anno e la stessa sopravvivenza della specie. Morfologia: E’ di forma ovale con delle piccole antenne che utilizza per nuotare. Possiamo vedere sotto un particolare di dafnia ingrandita con uova (i pallini). E’ molto facile distinguere le dafnie adulte, infatti il loro grembo è quasi sempre carico di uova.
I tre passi fondamentali per l’allevamento delle Dafnie sono: – Contenitore Contenitore: Qualsiasi contenitore di plastica è utile, ma per comodità di ripescaggio delle dafnie (con un apposito retino) sono consigliati contenitori che abbiano una grande apertura superiore (tipo bacinella). Con 5€ non dovreste avere problemi a trovare un recipiente di plastica (non usare recipienti metallici) da 25 – 30 litri che è più che sufficiente. È importante non posizionare il contenitore (in estate) in luoghi dove c’è esposizione diretta al sole che farebbe surriscaldare l’acqua, quindi meglio un esposizione al sole non troppo forte. Per essere sicuri di avere in casa sempre le dafnie, utilizzate diversi contenitori almeno 3-4 se volete proprio essere scrupolosi altrimenti 2 saranno più che sufficienti. Questo perché soprattutto nei primi periodi di allevamento è facile far collassare una coltura dando ad esempio troppo cibo e inquinando quindi l’acqua. I contenitori adatti a questo tipo di allevamento sono bassi e larghi in plastica (vedi foto) e posti come detto prima in posti ombreggiati nelle ore più calde. Una cosa importantissima è l’acqua che andremo ad utilizzare. Abbiamo due strade. La prima, lasciamo decantare l’acqua nel contenitore per eliminare sostanze come il cloro che uccidono le dafnie oppure la seconda utilizziamo l’acqua dei ricambi dell’acquario purchè non sia inquinata da medicinali usati in vasca. Se in casa avete spazio potrete avviare delle colture con contenitori anche più grandi, se poi avete spazio in giardino potrete avviarla li e lasciare che la natura faccia il suo corso dandole una mano. Vediamo come: Prendiamo un contenitore decisamente più grande di quelli che utilizziamo in casa, anche un vecchio acquario da 100lt va bene. Riempiamolo d’acqua e inseriamo dei piccoli pezzi di verdura per accelerare il processo di maturazione. Dopo 20-30 giorni inseriamo un inoculo di dafnie, se tutto andrà bene avrete una coltura che funzionerà da sola senza che voi dobbiate intervenire. Io sconsiglio questo tipo di vasche che potrebbero essere fonte di proliferazione di malattie, in quanto sono comunque all’aperto ed esposte a patogeni e non controllate come quelle in casa. Rabbocchiamo l’acqua evaporata riportando il livello d’acqua del contenitore al suo livello originario, sempre con acqua dei ricambi. Ogni 6 mesi magari cambiamo completamente l’acqua alle dafnie.
La parola chiave nel discorso sulle dafnie è l’alimentazione. Esse sono sono filtratrici e si nutrono di alghe unicellulari protozoi e batteri. Diciamo quindi, che la migliore fonte di cibo per questi crostacei è il fitoplancton (l’acquetta verde per intenderci) che possiamo produrre tenendo delle semplici bottiglie d’acqua esposte al sole. In mancanza di fitoplancton possiamo utilizzare lievito, insalata, crusca, carote, fegato, farine di carne, sangue animale o latte. Ognuno di questi alimenti va usato in piccole dosi per evitare l’inquinamento dell’acqua e il successivo collasso della coltura. La quantità giusta la dovrete sperimentare da soli, facendo pratica ed esperienza. Dal tipo di alimentazione che somministriamo è facile notare come il colon della dafnia varia il colore a seconda del nutrimento. Poiché l’alimentazione delle dafnie è la chiave dell’allevamento consiglio di provare a diversificare le alimentazioni e capire quale ci da i migliori risultati. Personalmente, sia per comodità che per risultati ottenuti, somministro lievito. Preparazione: Prendo un piccolo pezzo di lievito grande circa un centimetro per circa 25 litri. Sciolgo questo pezzettino in un goccio d’acqua e giro il composto finchè non diventa liquido. Fatto ciò lo allungo con altra acqua delle dafnie, giro ancora e lo riverso tutto nel contenitore. Quest’operazione la ripeto mediamente ogni 2 giorni, ma si può effettuare ogni qual volta l’acqua dopo aver messo il lievito torna limpida (ricordo che le dafnie sono filtratrici). Nutriti con fitoplancton sono costituiti dal 95% d’acqua, un 4% di proteine, 0,5% grassi e un restante 0,5% di carboidrati.
Si riproducono per partenogenesi, di solito in primavera e fino alla fine dell’estate periodi in cui si ottiene maggior successo nella riproduzione. Questo non vuol dire che in inverno non si riproducano, ma semplicemente che la riproduzione rallenta. I piccoli di dafnia sono uguali agli adulti. In condizioni ottimali la dafnia si riproduce mediamente ogni 10 giorni permettendovi quindi di avere sempre cibo vivo. Invece qualora non ci fossero queste condizioni iniziali e la coltura dovesse collassare, le dafnie prima di morire lasceranno delle uova nere che si schiuderanno da sole quando le condizioni ritorneranno ad essere ottimali.
Massimo tre volte a settimana e ricordo vista la ottima fonte di proteine di variare con mangime a base vegetale come zucchine, piselli e carote per bilanciare il fabbisogno dei pesci. In conclusione, non scoraggiatevi se non avrete risultati subito, in quanto proprio all’inizio è necessaria un po’ di pazienza ma poi vedrete che allevare dafnie è abbastanza facile e alla portata di tutti. |
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