Il Tanganica, insieme al malawi (seppure i due acquari siano estremamente diversi e si somiglino solo per il maggior ruolo assunto dalle rocce rispetto alle piante) è forse uno degli acquari più affascinanti del dolce. Dotato di un’eleganza e di una semplicità intrinseca data dalla quasi assenza di piante. Un Acquario minimal dunque, se si volesse dare una definizione in una sola parola di questo acquario. Il litraggio “standard” per tali acquari generalmente si aggira sui 300 litri, necessari affinché i pesci (estremamente territoriali) possano convivere senza che si creino conflitti che porterebbero alla morte di numerosi individui. Tuttavia è possibile ricreare un angolo del lago Tanganika anche in un litraggio ridotto, generalmente più abbordabile a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’acquarifilia. Per la precisione stiamo parlando di litraggi superiori a 80 litri (sebbene sia possibile allestire vasche monotematiche addirittura in litraggi inferiori), e nell’esempio che porterò, un rio125 con un litraggio di 120 litri netti. Passiamo dunque all’allestimento. Questo è necessario affinché il peso delle numerose rocce presenti nell’acquario (spesso disposte in maniera asimmetrica) si distribuisca in maniera uniforme su tutto il fondo Vi faccio notare due cose importanti: La prima è che come vedete, dovrete tagliare un rettangolo delle stesse dimensioni del filtro, se lo avete interno e se questo è molto vicino al fondo. La seconda cosa è che se avete un acquario con dei tiranti interni dovrete tagliare la lastra di polistirolo a metà. Per evitare che le due parti si spostino, tagliatele come vedete nelle foto, ovvero tipo puzzle. In questo modo una volta messe al loro posto otterrete una lastra unica. Potete, se non trovate una lastra di polistirolo delle dimensioni adatte, potete ricorrere all’utilizzo di un tappetino da ginnastica che taglierete a misura. Questo vi faciliterà l’introduzione della protezione del vetro inferiore, ma considerate una cosa: il polistirolo, essendo dotato di rigidezza, disperderà il peso delle rocce in maniera più uniforme. Il tappetino da ginnastica, essendo morbido e gommoso, disperderà in maniera meno accentuata il peso, sebbene svolga in maniera eccellente il ruolo di protezione per il vetro inferiore. Dovrete quindi tagliare una lastra di polistirolo che andrà a proteggere il vetro da eventuali graffi che l’ammassare rocce sul fondo potrebbe provocare. Ovviamente poiché non potrete prevedere con esattezza che forma avrà la vostra rocciata, dovrete tracciare una forma approssimata e quindi ridurla di un buon 5 centimetri sui bordi esterni. In questo modo sarete sicuri che non si vedranno una volta allestito il tutto Nel momento in ci inserirete la lastra di polistirolo verticale, assicuratevi che essa sia ben fissata alla lastra orizzontale, io ho utilizzato della colla cianoacrilica (attak) ma col tempo mi sono reso conto che essa non regge a lungo, sopratutto se lavorate molto all’interno dell’acquario; vi consiglio quindi utilizzare del silicone, o in mancanza di quello, di incastrarla in maniera meccanica fra la parete dell’acquario e la lastra orizzontale. L’allestimento potrebbe anche non prevedere la presenza di piante. In quanto personalmente preferisco la presenza comunque di alcune piante, per facilitarne la crescita, ho introdotto piccole manciate di terreno fertile dove avrei messo le piante. NOTA BENE: se decidete di optare per questa tecnica dovrete A) essere certi di dove metterete le piante, in modo da non mettere fondo laddove sarebbe utilizzato solo dalle alghe. B) utilizzare una quantità di fertilizzante irrisoria, proprio per evitare possibili controindicazioni dovute alla presenza di un fondo fertile in un acquario con ben poche piante. C) se inserite dei pesci di fondo o conchigliofili con attitudini scavatorie, abbiate cura di mettere il fondo solo sotto la rocciata, o comunque in luoghi dove è difficile che tali pesci scavino. In conclusione quindi, valutate con attenzione i vantaggi, ma sopratutto gli svantaggi, che porta inserire il fondo. Procedete quindi all’introduzione della sabbia, che dovrete precedentemente lavare, come di consueto, un paio di volte. La sabbia utilizzata è di quella di fiume non vagliata che viene normalmente utilizzata per i lavori di muratura. Quando la lavate fate attenzione durante i risciacqui: l’acqua sporca versatela in giardino, o comunque NON nel lavandino. La sabbia non è ghiaia e potrebbe facilmente cadervi nello scarico. Non perdete troppo tempo a creare particolari paesaggi con la sabbia, o a spianarla: dopo poco i pesci daranno loro la forma al fondo. L’unica cosa che può essere degna di essere fatta è quella di creare un leggero declino al fine di dare un minimo di prospettiva al complesso. Procedete quindi con l’introduzione delle rocce, le vere protagoniste dell’acquario. Io ho usato in questo acquario del travertino toscano color rosso chiaro, ma la scelta delle rocce è derivata per lo più dal vostro gusto personale. Prima di introdurle nell’acquario, sopratutto se le avete comprate in un garden, lavatele con cura, in modo da eliminare residui di polvere o terra. Per alleggerire la composizione inoltre ho utilizzato una roccia in vetroresina cava, che formi il cuore della rocciata principale, sopra la quale ho appoggiato tutte le altre. NOTA BENE: le rocce non vanno lasciate appoggiate sulla sabbia, ma vanno affondate con forza. Questo darà non solo maggiore stabilità alla composizione, ma impedirà ai futuri ospiti di far cadere le rocce. NOTA BENE: le rocce posso anche essere messe PRIMA dell’aggiunta della sabbia. In questo modo la rocciata acquisterà ancora maggiore solidità, ma così facendo le parti interne della rocciata non avranno un fondo di sabbia, ma solo di polistirolo. Se optate per questa opzione provate a mandare della sabbia anche all’interno della rocciata, così da creare un sottile strato di sabbia anche in quella zona, evitando di creare zone dove si potrebbe vedere il fondo di polistirolo. Una volta inserite le rocce potete procedere con il riempire la vasca, usando (e qui è FONDAMENTALE) un contenitore per evitare di sollevare la sabbia. Versate l’acqua lentamente e all’interno del contenitore. Una volta completata questa operazione potete (se il vostro layout lo prevede) procedere con l’inserimento delle piante (nel mio caso, Anubias nana, che poi verrà tolta, e Vallisneria americana, sostituita in un secondo momento con della vallisneria spiralis. |