Somministrare il cibo ai pesci è una operazione apparentemente banale ed è quella che viene fatta più frequentemente da chi si prende cura dell’acquario. Proprio per questa sua caratteristica di ripetitività quotidiana riveste un’importanza molto rilevante nella gestione. Somministrare troppo cibo , o di tipo sbagliato , significa farlo per centinaia di volte e quindi può portare seri danni e problemi alla vasca. E’ difficile stabilire esattamente quanto cibo è corretto dosare per i propri pesci; indicativamente il metodo giusto è quello di somministrarne più volte al giorno in piccole quantità in modo che venga consumato tutto in pochissimi minuti e che non vi siano residui di cibo non consumato che cadendo sul fondo andranno ad inquinare l’acqua. Osservare i propri pesci mangiare farà capire quale pesce preferisce un tipo di cibo piuttosto che un altro ed evidenzierà eventuali pesci che si cibano con lentezza, difficoltà o addirittura non si cibano affatto, consentendo in questo modo di intervenire in modo mirato. Le dinamiche che si creano all’interno di un ambiente ristretto come l’acquario sono molteplici e il momento del pranzo amplifica l’affermazione delle gerarchie che si creano in vasca. Pesci particolarmente voraci ed invadenti possono impedire ad altri di alimentarsi e quindi è dovere dell’acquairofilo intervenire cercando, anche nei modi più fantasiosi, di favorire l’alimentazione dei pesci più timidi o non ancora ben ambientati. Col tempo, specialmente alcuni tipi di pesci, prendono confidenza con l’acquariofilo e vengono a mangiare direttamente dalle mani, dando in questo modo l’opportunità di verificare direttamente quanto cibo consuma ciascuno. Una sana e corretta alimentazione aiuterà a mantenere i pesci in forma, vivaci e con colori brillanti e una vasca con valori bassi degli organici disciolti in acqua. Per una crescita sana e ottimale i pesci necessitano di sostanze quali vitamine, proteine, fibre, sali, grassi e carboidrati. Non sempre tutti questi elementi sono contenuti nei mangimi che si trovano in commercio e quindi si rende necessario integrare questi elementi che spesso mancano. Le vitamine presentano strutture chimiche molto diverse tra loro per cui, al momento, l’unica classificazione operativamente valida è quella che le distingue in due gruppi: quello delle vitamine idrosolubili (vitamine del gruppo B e vitamina C) e quello delle vitamine liposolubili (vitamine A, E, D, K). La vitamina A La vitamina B1 (tiamina) La vitamina B2 (riboflavina) La vitamina B6 (piridossina) La vitamina B12 (cobalamina) La vitamina C (acido ascorbico) La vitamina D (ergosterolo-calciferolo) La vitamina E (tocoferolo) La vitamina H (biotina) La vitamina K La vitamina PP (acido nicotinico, niacina) Le proteine Le fibre alimentari I sali minerali I grassi I carboidrati Tipi di cibo Cibo granulare Si riesce a conferire a questo tipo di mangime una galleggiabilità a piacimento, rendendolo di solito lentamente affondante e quindi dando il tempo ai pesci di cibarsene prima che cada sul fondo. Un buon granulare deve essere il cibo base, quello di tutti i giorni, che già da solo apporta una grande parte delle necessità nutrizionali dei pesci, meglio ancora averne di più tipi diversi da alternare. Non è comunque corretto utilizzarlo come unica fonte di alimentazione. Cibo in fiocchi Ne vengono prodotti di tantissimi livelli qualitativi a seconda della loro composizione, ma proprio per questo, ne esistono anche di molto economici con composizioni molto povere e con alti contenuti di ceneri e sostanze inquinanti. Dirigersi su marche note per la loro qualità è una garanzia in più sulla bontà del prodotto. Sconsiglio l’acquisto di grossi formati, anche se apparentemente più economici, in quanto col tempo va incontro a scadenza.
Il cibo surgelato, grazie anche alla sua forma naturale, è molto gradito da quasi tutti i pesci ed è di grande aiuto nell’alimentare, almeno inizialmente, quei pesci che rifiutano il cibo secco composito. L’artemia adulta congelata tuttavia non ha un grande potere nutritivo e da questo punto di vita è da preferirgli il mysis che è senz’altro un alimento più completo. Il cibo congelato si presta anche ad essere integrato con vitamine o succo d’aglio. Per la sua somministrazione bisogna scongelare solo la quantità necessaria, facendola sciogliere in un setaccino sotto abbondante acqua corrente. Questo metodo di scongelamento consente di lavare via una buona parte degli inquinanti che si rilasciano dallo scioglimento del cubetto. E’ fondamentale che la catena del freddo non venga mai interrotta altrimenti il cibo andrebbe incontro a decomposizione e potrebbe risultare tossico. Sotto questa forma si trovano oltre ai già citati, anche krill, chironomus, copepodi, tubiflex, uova di pesce e di crostacei ed anche cubetti contenenti spugne, molto importanti nell’allevamento di alcuni pesci tra cui certi chedotontidi , pomacantidi e lo Zanclus. Bisogna ricordare infine di non eccedere con questo tipo di alimentazione, anche perché ha un elevato potere inquinante. Come congelato si può anche produrre in casa un ottimo alimento completo e molto nutriente. Si prendano 5 cozze, 5 ostriche, 5 gamberi, 1 calamaro, 1 sarda, un paio di spicchi d’aglio e qualche goccia di vitamine per bambini: si metta tutto nel frullatore e si faccia frullare fino ad ottenere una pappa con pezzetti di diverse dimensioni, idonee ai propri pesci. Il composto ottenuto lo si metta nelle vaschette per cubetti di ghiaccio e lo si metta in freezer. Ottimo da dosare 1 volta a settimana.
Cibi liofilizzati L’acqua infatti viene eliminata completamente, impedendo ai germi, patogeni e non, di riprodursi e contaminare i cibi. Il cibo liofilizzato per i pesci è formato da piccoli organismi che una volta di nuovo a contatto con l’acqua, riacquistano la quasi totalità della forma e del sapore originario. Generalmente sono costituiti da piccoli animali ( artemie, tubifex, krill ,chironomus, gamberetti, ed altro) e sono un ottima fonte di alimentazione da alternare agli altri cibi. La liofilizzazione lascia inalterati, oltre al contenuto proteico, anche caratteristiche nutritive più delicate, come le vitamine e i sali minerali e restituisce immutato il sapore e gli aromi contenuti negli alimenti. Questo tipo di cibo è ottimo quando si deve somministrare a pesci debilitati vitamine liquide o succo d’aglio in quanto ha notevoli capacità di assorbimento essendo privo d’acqua. Tra i cibi liofilizzati merita una particolare menzione il Cyclop-eeze®, che è un insieme di microscopici crostacei caratterizzati da un’ intensa colorazione “rosso arancio”, che si dice coltivati in un purissimo lago artico. Contengono una elevata concentrazione del pigmento Astaxanthene unitamente ad alti livelli di acidi grassi insaturi (HUFA), appartenenti alla famiglia degli “omega-3”. Il Cyclop-eeze® è dunque un ottimo alimento, da non somministrare però con eccessiva frequenza in quanto proprio per le sue caratteristiche altamente nutritive, si può rivelare pesante per il fegato.
Cibi freschi Alghe (le nori da sushi sono ottime) broccoli, zucchine spinaci (meglio se appena sbollentati) sono cibi ricchi di vitamine indicati per pesci con alimentazione prettamente erbivora. Sconsiglio invece la somministrazione di foglie di lattuga od insalata in quanto non è un cibo particolarmente nutriente e in certi casi presenta difficoltà digestive.
Il cibo vivo più utilizzato e più semplice da produrre sono le artemie. Munendosi di uno schiuditoio apposito, facendo schiudere le uova (cisti) di artemia, si ottengono molto semplicemente i naupli che sono lo stadio giovanile dell’artemia, estremamente nutrienti in quanto hanno quasi intatto il sacco vitellino. Per portare i naupli, che misurano circa 0,5 mm alla nascita, allo stadio adulto bisogna attrezzare una vasca allo scopo nella quale inserirli e nutrirli. Una volta raggiunto lo stadio adulto si riprodurranno da soli fornendo in continuo cibo vivo per il nostro acquario. Per alimentare larve e avannotti con esigenze di cibo di dimensioni ancora più piccole (come per esempio per gli A.ocellaris appena nati) i naupli d’artemia risultano troppo grandi e non vengono predati, è quindi necessario allestire una coltura di rotiferi, piccoli organismi con dimensioni a partire da 0,1 mm. Senza dilungarmi sulle modalità di tale allevamento, è da notare che mentre per ottenere naupli d’artemia è sufficiente acqua di rubinetto e sale da cucina, per i rotiferi la procedura è più complicata in quanto è necessario disporre continuamente di phytoplancton del quale i rotiferi necessitano per vivere e riprodursi. Per chi non volesse intraprendere anche l’impegno di prodursi il cibo vivo necessario alla propria vasca, ci sono aziende specializzate che producono e vendono cibi vivi per ogni esigenze di allevamento.
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