Già nei primi dell’800, quando ancora l’acquariofilia era soltanto un lusso per pochi oltre che una novità nel mondo scientifico di allora, i pesci (i pochi disponibili) erano alimentati in vasche di modeste dimensioni proprio con cibo vivo. Oggi, grazie all’avvento dell’acquariofilia moderna e già da parecchi anni, il cibo vivo è stato sostituito quasi completamente dai mangimi industriali e questo per due motivi: sia perché spesso il cibo vivo è “infetto” da possibili agenti patogeni, alcuni piuttosto gravi per i pesci, sia perché il cibo industriale è sicuramente più ricco sotto certi valori nutrizionali. Sicurezza e complessità nutrizionale sono le carte vincenti dei mangimi industriali ma, bisogna affermare che, negli ultimi anni c’è un “ritorno alle origini” sul cibo vivo, grazie anche ai successi ottenuti nella riproduzione e allevamento di diverse specie di pesci, soprattutto marini.
Nel loro ambiente naturale i pesci dispongono di una vastissima scelta di alimenti diversi: varietà ed equilibrio quindi sono due fattori fondamentali da seguire in acquario per la nutrizione dei nostri pesci in maniera mirata e completa e, di conseguenza, evitar loro patologie che possono essere presenti in quei casi dove i pesci sono poco nutriti o nutriti male. Sicuramente l’alimentazione è un fattore molto importante per la corretta salute dei nostri pesci. Sicuramente una regola d’oro dato che, alcune tipologie di mangimi (ad esempio fiocchi), se non consumate in breve tempo tendono a depositarsi in vasca con la conseguenza di inquinare velocemente quest’ultima e di creare situazioni tali da far nascere possibili patologie. I mangimi che si utilizzano per alimentare i nostri pesci sono catalogabili nel seguente modo per una più facile consultazione: Mangimi secchi (fiocchi e granuli)In questa categoria troviamo i mangimi in pellets, in fiocchi, granulati, scaglie, pastiglie, ecc. I barattoli vanno consumati nel giro di 2-3 mesi dal momento dell’apertura ed è bene controllare sempre la scadenza per evitare possibili avvelenamenti. Il cibo non consumato dai pesci finisce sul fondo, si decompone e inquina l’acqua, per questa ragione è bene dar da mangiare ai pesci 2-3 volte al giorno in porzioni sufficienti ad essere consumate in pochissimi minuti.
Mangimi liofilizzatiIl cibo liofilizzato è ottenuto mediante processi di essiccazione del prodotto per far si che abbia una durata nel tempo maggiore ed essere tenuto a temperatura ambiente.
Precisamente, il cibo raccolto viene surgelato preventivamente mantenendo inalterate le proprietà nutritive e, successivamente, il cibo surgelato viene privato totalmente dell’acqua presente al suo interno mediante il processo della decompressione velocissima.
Mangimi surgelatiIl cibo surgelato è sicuramente quella categoria che ha avuto notevoli progressi sia in termini di qualità del prodotto e sia della vastissima scelta. Per un utilizzo ottimale di questa tipologia di mangimi è consigliabile far scongelare completamente le porzioni da fornire ai pesci al fine di evitare possibili problematiche.
Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali sicuramente il cibo congelato è ottimo in quanto le materie prime una volta pescate vengono immediatamente congelate per mantenere inalterati i valori nutrizionali. Anche il cibo surgelato si presta molto bene a integrazioni con complessi vitaminici per acquario. Queste sono le tre categorie più conosciute e utilizzate dagli acquariofili ma, è pur vero, che un’integrazione con del cibo vivo come ad esempio artemia salina, aiuta certamente nell’irrobustire i pesci. Alimentazione errata e malattie da carenza:A lungo andare, un’alimentazione monotona e, senza le dovute integrazioni vitaminiche nel mangime, porta molto spesso all’insorgere di determinate patologie da carenza alimentare o vitaminica. Soprattutto nei pesci marini insorgono queste patologie in quanto quest’ultimi sono più delicati dei pesci d’acqua dolce sia dal punto di vista dell’ambiente in cui vivono sia dell’alimentazione che ricevono; un esempio ne sono gli Acanturidi in generale, soggetti spesso a dimagrimento progressivo negli acquari di barriera a causa di un’alimentazione errata o carente. Inoltre le malattie da carenza possono essere causate anche da altri fattori tipo stress causato da concorrenti al cibo, sovrappopolamento della vasca, scarsa qualità dell’acqua. Nel caso ci trovassimo di fronte a dei pesci affetti da carenza alimentare o vitaminica è bene prima di tutto programmare fin da subito una dieta varia e bilanciata sotto l’aspetto nutrizionale (non solo granuli o fiocchi) e con l’aggiunta di complessi vitaminici ad uso acquariofilo facilmente reperibili nei negozi specializzati. Sconsiglio vivamente prodotti ad uso umano come consigliato in molti forum in quanto, dalla parola stessa, sono ad uso umano (protovit e milicon) e non acquariofilo! In aggiunta a quanto scritto è doverosa una premessa: evitare di comprare specie di pesci sia d’acqua dolce che marina noti per essere alquanto “difficili” nell’accettare il cibo nella fase di introduzione in vasca e anche dopo nonché quelli considerati specializzati in determinati alimenti non sempre fornibili in acquario. Una persona con un certo senso etico preferirebbe lasciare questi animali nel suo ambiente ed evitarli inutili sofferenze. |