In un nano reef la prima regola dovrebbe essere: ”non inseriamo i pesci”. Prima di tutto importante scegliere bene l’animale, leggete le schede della sezione Pesci per capire quale è l’animale che meglio si adatta alla vostra vasca. Sconsiglio tutti quei pesci abituati a nuotare in mare aperto (Zebrasoma flavescens), a vivere in branchi (chromis,crisipetaera e dascillus) a vivere in condizioni particolari (come i pesci pagliaccio che devono avere un anemone per sentirsi a loro agio). Come detto, io mi sono sempre trovato bene con gli Ecsenius bicolor, ma ci sono una infinità di gobidii che vanno bene. A partire dalla varietà gialla di Okinawee fino a quelli variopinti Histio. Altri animali bellissimi sono i Gobiosoma Evelyane.
Non cercate di allevare i Synchiropus se non volete passare la vostra vita ad alimentarli, sono animali dalla bocca molto piccola e comunque molto voraci, ma in acquario non trovano il cibo di cui di solito si nutrono e rischiano di deperire velocemente.
Si nutrono di piccoli gamberetti, anphipodi e animali che fanno parte della flora delle rocce vive, che sono presenti in quantità troppo piccola in un nano reef per permettere una rigenerazione della popolazione se predata da questo tipo di pesci. Quindi anche tra i pesci presenti nelle schede del Nanoportal bisogna sempre essere molto attenti, le schede presentano gli animali e danno un suggerimento di quanti litri hanno bisogno per sopravvivere in vasca, ma se vogliamo farli vivere bene bisogna informarsi meglio. Le schede sono l’inizio della vostra ricerca, dovete sapere tutto di un pesce quando lo comprate. Usate internet, comprate libri e chiedete nel forum. In natura i pesci hanno una dieta molto varia, magari non sarà abbondante come potrebbe essere in acquario, ma di sicuro è varia. Vitamine, Sali, fibre, proteine, grassi e carboidrati sono le sostanze di cui un pesce ha bisogno per crescere correttamente. Queste sostanze sono presenti nei vari cibi in forme e percentuali diverse. I cibi per pesci possono essere somministrati in vari modi: Ogni tipo di cibo ha una sua caratteristica, il suggerimento di usarne due o tre garantisce che il pesce riceverò proteine, grassi,fibre… in forme e percentuali diverse ciò rende la dieta equilibrata e integrata dalle varie forme di alimento. La forma più semplice per alimentare il pesce sono i mangimi secchi. Ce ne sono in commercio che contengono più forme di vitamine contemporaneamente (anche più di 10), grassi, fibre e carboidrati. Attenzione alla dieta che il pesce segue in natura. Se è erbivoro vi sono cibi a base d’alghe, in genere spirulina, che sono ottimi. Verificate anche in questo caso che siano arricchiti e integrati in modo tale da dare la giusta alimentazione anche ai pesci erbivori. Scegliete sempre cibi che abbiamo la giusta granulometria, ci sono delle case che producono lo stesso cibo in dimensioni diverse per meglio adattarsi alle dimensioni del pesce. Gli alimenti devono essere privi o poveri di sostanze inquinanti come fostati e nitrati-nitriti, e se possibile scegliete quelli privi di conservanti. Vanno consumati secondo le indicazioni del produttore (entro qualche mese dall’apertura della confezione) sono però i più indicati. Noi scegliamo per noi cibi i più sano possibili non vedo perché non dovremmo fare la stessa cosa per i nostri ospiti. Verificate anche il metodo di confezionamento, ci sono anche chi invece di usare le solite confezioni in plastica usa sacchetti in alluminio per meglio conservare gli alimenti e le loro caratteristiche. La possibilità di dare cibo fresco dipende molto se si è in grado di allevarlo, e spesso questo diventa troppo complesso visto soprattutto che ci servono delle quantità di cibo limitate sufficienti alle esigenze di un solo pesce. La possibilità di dare cibo surgelato è limitata sempre dalla quantità esigua di cibo che serve ad un solo pesce.. sgelare e poi rivelare il cibo non è pratica adatta all’uomo e neanche ai pesci. I cubetti di cibo surgelato sono decisamente troppo per un solo pesce, si può pensare si spezzettarli, resta comunque la necessità di conservarli correttamente e di evitare di somministrare cibo che dopo che è stato gelato si presenta troppo scuro e con un odore decisamente non invitante. In natura il cibo deve essere predato o cercato e non è mai presente in abbondanza: il pesce è abituato a mangiare poco e spesso. In vasca sarebbe bello dare da mangiare cinque volte al giorno, ma spesso questo non è sufficiente quindi basta ridursi a due o meglio tre. Alcuni esempi di vitamine che si è costretti a integrare se i cibi ne sono poveri. Il cibo è una fonte importante di inquinamento diretto, come avanzi sul fondo, o indiretto come escremento del pesce. Se il cibo entra nella piramide alimentare come alimento del pesce non possiamo lamentarci, è la sua funzione. Se il cibo resta sul fondo non ingerito è solo uno spreco inutile. Dare il cibo in piccole quantità usando un cucciarono da caffè per regolarsi sulla quantità. Se notate che sul fondo resta del cibo non consumato diminuite le dosi. Le prime volte che date il cibo intensificate le analisi dell’acqua e verificate se dopo circa 2-3 settimane dall’inizio della alimentazione della vasca i valori sono corretti. Nei primi giorni si noterà un innalzamento delle sostanze di nitrati e fosfati, questo non deve preoccupare; è invece anomalo che questi valori non tornino a essere assenti o quasi dopo un periodo più o meno lungo misurabile in 2-3 settimane. Ad ogni modo osservate sempre il vostro pesce, i sintomi di malessere sono spesso evidenti; ma devono essere interpretati. Il fatto che si nasconda è naturale, con il tempo potrà abituarsi alla vostra presenza; ma sarà sempre timoroso con gli estranei.
Evitare bruschi spaventi (movimenti bruschi, rumori troppo forti…)perché i pesci tendono a saltare fuori dalla vasca, se presi in tempo non è un problema …. Un pesce sano ha sempre la pinna dorsale estroflessa e in evidenza. Se la tengono chiusa potrebbe essere un primo segno di malessere e sofferenza. Se poi il pesce con il tempo manifesta altri segni fisici di malattie o attacco da parte di funghi allora bisogna provvedere subito con delle cure, esiste un articolo su AP che tratta questi argomenti. |