Parigi è famosa nel mondo grazie alle sue attrazioni che la caratterizzano, rendendola una delle città più visitate d’Europa. L’Arco di Trionfo, il Louvre, la Tour Eiffel sono tre tra le più famose, ma non tutti sanno che proprio di fronte a quest’ultima, all’interno dei giardini Trocadéro, si trova una tappa obbligatoria per gli appassionati di acquariofilia, l’Aquarium de Paris. L’acquario passa facilmente inosservato per diversi motivi uno dei quali è l’assoluta discrezione dell’edificio, infatti l’intera struttura, ad eccezione dell’entrata, è interrata.
L’entrata all’acquario
Andremo dunque a vedere cosa rende questo posto così speciale nonostante le piccole dimensioni… La Senna Una volta dentro, la hall si presenta molto spaziosa e già da subito si possono intravedere le prime vasche dedicate alla fauna locale. La prima parte del tour è dunque dedicata alla Senna dove una serie di vasche ripercorrono il lungo tragitto che separa la sua sorgente dal mare.
I diversi parametri chimici dell’acqua e le diverse temperature influenzano notevolmente la popolazione della Senna e questo viene messo in evidenza lungo tutta la rappresentazione.
La prima vasca, molto particolare, mostra l’origine del fiume, rappresentata da un’incantevole cascata e dalla sua piccola fauna.
Andando avanti la taglia dei pesci aumenta progressivamente fino a raggiungere la foce, dove troviamo acqua salmastra e animali di quasi mezzo metro.
Sebbene tutte le vasche siano particolarmente affollate e quindi debbano sopportare un alto quantitativo di materiale organico l’acqua risulta limpida e cristallina. Questo si riflette sulla salute degli animali, visibilmente buona. La prima vasca che rappresenta la sorgente della Senna e…
La foce d’ acqua salmastra. L’Atlantico
La seconda parte del giro è dedicata all’atlantico.
Qui la popolazione è composta principalmente dagli animali che caratterizzano la zona intertidale e la piattaforma continentale francese.
Il tutto comincia con un’enorme vasca di oltre 160000 l. dedicata alle meravigliose specie pelagiche.
I grandi animali nuotano elegantemente lungo la parete e il fondo dell’acquario mentre qua e là piccoli banchi di sgombri e suri nuotano compatti cercando costantemente, come piccoli soldati, di mantenere la formazione.
Andando avanti l’attenzione ricade subito sulla vasca delle anemoni che con il loro viola brillante rubano gran parte della scena.
Sebbene la vasca sia piuttosto statica a causa della sola presenza delle anemoni, i colori accesi e l’ottima salute degli animali sovrastano totalmente questo aspetto rendendo l’ambiente incredibilmente affascinante.
Vasca delle anemoni
La vasca successiva invece ospita qualche piccolo invertebrato, tra cui stelle marine, paguri e gamberetti. Subito nella vasca a destra un grosso polpo controlla il suo territorio dall’alto. I suoi lunghi tentacoli ondeggiando insieme alla corrente coprendo l’unica fonte di luce portando tutto alla penombra. Successivamente troviamo esemplari di gallinelle e varie specie di ricci e per ultima una splendida vasca con granchi e pomodori di mare. Come accade nella sezione precedente (e così anche nelle successive) anche qui troviamo un ottima gestione con esemplari in ottima forma e una pulizia minuziosa di ogni singola vasca. Mediterraneo La prossima tappa ci porta nel Mediterraneo.
La prima vasca è popolata da grosse murene. Sebbene gli esemplari in vasca siano più o meno una decina si ha la sensazione di aver davanti un acquario affollatissimo.
Infatti, la vasca riproduce fedelmente il loro tipico habitat naturale, ricco di grotte e anfratti, molti dei quali collegati uno all’altro da tunnel nascosti da dove le murene entrano ed escono di continuo. Il loro atteggiamento a prima vista sembra rilassato, nuotano elegantemente quasi ad ingannare chi le osserva rendendosi agli occhi di chi guarda docili e mansuete, ma basta osservare bene le grosse fauci e le notevoli dimensioni per ricordarsi che si tratta di animali tutt’altro che innocui. Superate le murene quello che abbiamo di fronte è proprio uno dei primi motivi che rende il Cinèaqua assolutamente unico. Quello che colpisce non è la fauna presente, anche se come sempre si tratta di splendidi esemplari, ma quello che trasmette quando la si guarda.
Una volta davanti alla vasca a primo impatto si direbbe di essere davanti ad un enorme schermo HD. La sabbia bianca non presenta alcuna traccia di sporco, tanto da accecare se la si fissa troppo. Le grigie rocce laterali fanno da sfondo a due colonie di stelle marine rosse, mentre pesci di ogni misura sfrecciano ovunque.
L’acquario nel suo complesso mette in risalto le bellezze che rendono speciale il Mediterraneo che molte volte viene messo da parte per far posto ai colori sgargianti delle barriere coralline.
Indo Pacifico Superato il Mediterraneo quello che ci aspetta è l’Indo Pacifico.
Prima però, come piccole zanzare, veniamo attirati in un angolo da una tenue luce blu.
Le meduse seguono la corrente in tre piccole vasche cilindriche. La forma inusuale delle vasche non è una semplice scelta estetica. Le meduse come si può immaginare sono animali particolarmente delicati. Il loro corpo, formato per il 98% d’acqua, le rende vulnerabili a qualsiasi urto, anche con le pareti stesse dell’acquario. In un acquario cilindrico questo non avviene, infatti le meduse seguendo la corrente scivolano lungo le pareti evitando qualunque impatto. Inoltre per una maggiore sicurezza il fondo è interamente ricoperto di piccole sfere di gel.
La vasca indo-pacifica è ricca di vita con una fauna molto varia.
I più attivi sono sicuramente i Platax Teira che muovendosi in branco smuovono tutto e non lasciano nessuno tranquillo. Tra gli esemplari più belli troviamo anche svariati Rhinecanthus Aculea (Pesce Balestra Picasso) e diverse specie di pesce palla, ma in particolare spicca un bellissimo esemplare di Naso Unicorno che tra tutti è anche il più vanitoso!
Naso Unicorno
Barriera corallina del Pacifico Dopo le meraviglie del Pacifico il tour ci porta nella grande Barriera Corallina Pacifica.
Se dovessimo usare una sola parola per descrivere la vasca sarebbe “Varia”. Ogni angolo, infatti, racchiude una varietà incredibile di animali e colori rendendo impossibile dare un numero approssimativo della popolazione. Euphyllie, Fogliose, Lobophyllie…Ma anche diversi SPS della famiglia delle Montipore e Acropore. Insomma chi più ne ha più ne metta!
Degne di nota sono proprio le dimensioni delle colonie di Acropore che vivono nella parte superiore della vasca. Solo loro occupano un’area di quasi 2 m2, niente male, vero? Ovviamente tutto questo non sarebbe possibile se non ci fosse un attento controllo da parte dei numerosi biologi che lavorano al Cinèaqua.Questa varietà non si limita ai soli invertebrati. I pesci mostrano orgogliosi le loro forme e i loro colori. Alcuni Chromis nuotano ravvivando l’ambiente, mentre dei Chrysiptera sventolano la loro coda gialla. Tra i più numerosi vi sono sicuramente i Dascyllus riconoscibili dal loro inconfondibile tema zebrato. In mezzo a questo splendido quadro di colori e temi fantasiosi sembra impossibile farsi notare, eppure l’Acanthurus L. riesce tranquillamente a rendersi protagonista indiscusso dell’acquario scorrazzando tranquillamente tra le Montipore.
Dascyllus
Acanthurus Lineatus (Pesce Chirurgo pagliaccio)
La vasca inoltre è stata creata in completo rispetto della natura questo grazie al fatto che quasi tutti gli animali presenti vengono da allevamenti francesi ed europei evitando, almeno per una volta, di rovinare i meravigliosi atolli della barriera corallina.
Anche in questa vasca quindi abbiamo una particolarità non indifferente che la distingue non solo dalle altre vasche dell’acquario, ma da tante altre in tanti altri acquari spari nel globo. La sfera delle Biodiversità E se nella barriera corallina sono state le grandi varietà di colori a stupirci nella sfera delle biodiversità sarà tutto ciò che è fuori dall’ordinario e per farlo l’Acquario di Parigi ha pensato bene di allestire dodici vasche con diversi scenari. Nella prima vasca i protagonisti sono i piccoli pesci pagliaccio. Quest’amabile animale è probabilmente il più famoso tra i pesci che popolano la barriera corallina, ma questa volta gli è stato concesso un posto d’onore. Infatti, essendo le biodiversità il tema in questione, il pagliaccio è mostrato al pubblico per la sua capacità più unica che rara, cioè l’assoluta immunità al veleno degli anemoni. Anche se questo lo rende una specie di eroe in possesso di uno speciale “superpotere”, non è certo questa la caratteristica che rende il pagliaccio un candidato sempre perfetto per l’acquario di ogni appassionato, ma come per ogni abitante della barriera corallina, è una colorazione intensa a renderlo irresistibile e per di più la sua naturale propensione… alla simpatia! I prossimi sono i bizzarri pesci cardinali.
I piccoli Kauderni, insieme ai loro amici Nematoptera, sono immobili davanti alla rocciata quasi ipnotizzati dall’ondeggiare degli anemoni, ma la loro quiete dura poco. A disturbarli ci pensa uno splendido Chaetodon che correndo in mezzo alla folla spezza per un attimo l’incantesimo che li congela. | | Pterapogon Kauderni e Sphaeramia Nematoptera | Chaetodon Luluna |
Subito a fianco riposa su una roccia uno stanco Pterois Volitans. Il suo corpo ricoperto di un magnifico tema striato e le sue inconfondibili pinne dorsali e laterali inviano a chi lo avvicina un inequivocabile messaggio di estremo pericolo, ma allo stesso tempo sono queste le caratteristiche che lo rendono un animale affascinante e dall’aspetto esotico.
Pterois Volitans, conosciuto anche come Pesce cobra, Pesce leone e Pesce scorpione.
Come già visto fino ad ora, tutte le vasche sono evidentemente in buono stato e con animali in salute. Questa volta però una piccola pecca c’è, ma non si tratta di una mancanza vera e propria, più che altro è un parere personale.
In questa sezione abbiamo dodici vasche ben organizzate, ma con una popolazione suddivisa in modo poco omogeneo. Se da una parte abbiamo una vasca con una dozzina di pesci nell’altra se ne contano quasi un centinaio. Per darvi un idea le vasche che seguono ne sono un esempio.
Fauna ristretta al minimo ma comunque interessante.
Nella foto in primo piano uno Zebrasoma Xanthurum e sopra di lui un Labroides Dimidiatus o anche Pesce dottore.
In questo acquario abbiamo una fauna molto ristretta è un arredamento scarno. Si potrebbe definire una vasca post-moderna con un arredamento assolutamente minimalista. Se qui le parole chiave sono sobrietà, eleganza e tranquillità nella vasca subito a fianco le cose cambiano, e di molto…
12 Panoramica della vasca; Oltre ai Chromis nuotano un paio di Chrysiptera. Sul fondo invece poggiano due grosse Euphyllie.
13 Anthias nuotano vicino a uno Zebrasoma Flavescens 14 Branco di Chromis viridis La sensazione è quella di essere passati da un tranquillo pomeriggio d’autunno a Parigi alle caotiche strade di Tokio nell’ora di punta!
E proprio come milioni di ciclisti invadono le vie della capitale giapponese, un grosso branco di Chromis Viridis nuota senza sosta affollando la vasca.
Ovviamente la scelta di tale suddivisione è alquanto discutibile visto che la vasca che ospita un centinaio di pesci ha lo stesso litraggio della vasca che ne ospita a mala pena dodici.
Comunque sia, apparentemente gli animali sembrano non soffrire dello scarso spazio anche se occorre vedere come reagirà l’acquario nel lungo periodo. Infine abbiamo tre vasche allestite come nursery, una in particolare è stata utilizzata come nido per alcune uova di squalo.
A fare da infermiere a questi futuri predatori ci pensa un Chaetodon Auriga, mentre il tutto viene supervisionato da un Amphiprion Frenatus.
15 Panoramica della vasca: al centro uno Chaetodon Auriga
| | Al centro l’Amphiprion Frenatus | Alcune uova di squalo |
Caraibi Uscendo dalla sfera delle biodiversità c’è ad aspettarci un grande Pomacanthus Paru pronto ad accoglierci nel suo splendido mondo, i Caraibi.
Pomacanthus Paru, noto anche come Pesce angelo francese.
L’accoglienza dataci dal grande pesce angelo non è un semplice modo di dire. L’animale, infatti, se prima poggiava sulla sabbia in una grotta in fondo alla vasca, alla vista di due estranei davanti al vetro si attiva improvvisamente e, con molta calma, si avvicina mostrando quanto fotogenico sia.
L’acquario nell’insieme offre una buona varietà di animali in particolare pesci chirurgo e pesci angelo ed è proprio tra quest’ultimi che troviamo la coprotagonista del Paru, l’Holacanthus ciliaris.
La sua livrea presenta una colorazione brillante che monopolizza l’attenzione. Gli occhi restano incollati su di lei quasi come fossero attratti da una misteriosa forza magnetica fino a quando non la si vede sparire dietro le rocce. Da questo si capisce subito che il suo soprannome, Pesce angelo Regina, è sicuramente meritato.
In primo piano l’Holacanthus ciliaris sul fondo invece due Centropyge Acanthops Spezzato l’incantesimo anche gli altri hanno finalmente il loro momento di popolarità. I primi a beneficiarne sono un paio di Centropyge . Seguendoli li vediamo piluccare ininterrottamente sulle rocce in cerca di cibo. Tra i pesci chirurgo la coppia di Acanthurus Coeruleus è la più attiva e passando spesso raso al vetro mettono in bella vista il loro colore blu pastello. Infine tra le fronde di alcune alghe sbuca fuori un Bodianus che ci conduce ad un’enorme
stella marina ancorata sul fondo. La vasca ricorda vagamente quella del Mediterraneo. Stessa lucentezza della sabbia, animali in forma e acqua sempre limpida. L’unica differenza sta nella popolazione, molto più ristretta e con animali, ad eccezione di qualcuno, di dimensioni ridotte.
Bodianus Pulchellus o Pesce donzella
21 Panoramica della vasca
Il tunnel degli squali
Siamo quasi alla fine del nostro tour e sono solo due le vasche che ci restano da vedere prima di uscire, ma per farlo, come in un film di Indiana Jones, occorre superare un ultimo ostacolo. C’è solo un passaggio per arrivare dal lato opposto… Il tunnel degli squali!
L’entrata al tunnel
Ovviamente non c’è nessun pericolo nell’attraversarlo se non quello di rimanere senza fiato.
La vasca (anche se in questo caso il termine vasca è un po’ riduttivo) è enorme, ma per darvi un idea di cosa stiamo parlando meglio buttare giù due numeri. L’acquario è alto 9,60 metri e lungo 33 metri il tutto per contenere un numero di litri d’acqua inimmaginabile, 3 milioni di litri!
Le notevoli misure lo rendono l’acquario più grande e per tanto è posizionato al centro della struttura. Durante il tour è possibile osservarlo più volte da diverse angolature e altezze, ma sicuramente solo attraverso il tunnel lo si può ammirare al meglio.
La fauna è composta da vari pesci tropicali, ma come potete intuire i veri protagonisti sono gli squali.
Le specie presenti sono quattro: squali pinna nera, squali nutrice, squali zebra e squali grigi di barriera. Tutte le specie vivono in armonia e il senso di pace che regna nella vasca sembra colpire anche le persone che lo guardano mutando per una volta la vera natura degli squali. Qui, ciò che porta panico e terrore in molte parti del mondo, porta calma e serenità.
23 Un esemplare di pinna nera passa sotto un fasci di luce
Bacino carezze Attraversato il tunnel degli squali ad aspettarci c’è il Bacino carezze.
Panoramica
Questo laghetto artificiale è stato creato per stuzzicare la fantasia dei più piccoli. Come suggerisce il nome, il “bacino carezze” è stato realizzato per poter stimolare un senso che fino ad ora era stato trascurato, il tatto. La barriera di vetro che separa il loro mondo dal nostro viene messa per un attimo da parte dando la possibilità di creare un contatto diretto con gli animali.
Lo scorcio che fa da location è molto suggestivo e ben realizzato. Il verde delle piante mette ancora più in risalto le diverse tonalità di rosso delle carpe. I pesci nuotano sereni e non sembrano per nulla intimoriti dalle numerose mani che si dimenano nella vasca, anzi, alcuni più curiosi si avvicinano al bordo.
La vasca tattile è dunque un opzione alternativa molto interessante e divertente alla vasca tradizionale, ma sarà lo stesso per pesciò
L’acquario, a causa di migliaia di mani sporche, si trova a combattere contro diversi inquinanti provenienti dall’esterno. Basta fermarsi cinque minuti in più per capire bene cosa la vasca deve sopportare. Bambini, ma anche adulti, infilano le mani sporche di qualunque cosa, cibo, bevande, pennarello…(durante la mia sosta mi è capitato di vedere bambini infilare le braccia addirittura fino ai gomiti). Non ci vuole un genio per capire che tutto questo è tutt’altro che positivo per il benessere dei pesci, senza parlare poi di alcuni che, in un momento di euforia, si improvvisano pescatori afferrando i poveri pesci per la coda e per le pinne.
Questo probabilmente si potrebbe evitare assegnando a qualcuno il compito di controllare la vasca (speriamo che ciò accada presto). Fiume Guyana Abbandoniamo le carpe per raggiungere l’ultima vasca del Cinèaqua.
La vasca riproduce l’ecosistema del fiume Guyana dove trovano rifugio tra piante e rami di mangrovie molte specie di ciclidi.
Panoramica. I Metynnis Luna appartengono alla steffa famiglia dei piranha, ma sono erbivori.
L’acquario nel complesso è molto semplice. L’arredamento riproduce egregiamente una piccola porzione di fiume. Tra le mangrovie si nascondono alcuni scalari, mentre nella parte libera nuota un gruppo di Metynnis Luna.
Le specie presenti sono facilmente reperibili sul mercatgo, perciò la vasca in sé non offre nulla di nuovo. In compenso però l’acquario è posizionato proprio davanti al ristorante del Cinèaqua così da poterlo osservare stando comodi e magari consumando un buon pasto. Non solo pesci… Tra una vasca e l’altra il Cinèaqua offre ai suoi visitatore attrazioni alternative, alcune più interessanti di altre. Una di queste è il piccolo museo del cinema dove, oltre ad alcuni pezzi da esposizione, viene proposta al pubblico la visione di diversi film, ovviamente in lingua francese.
Oltre a questo l’acquario di Parigi organizza diverse attività ludiche per i più piccoli, mentre per i più grandi il Louge e lo Zen Cafè possono essere un ottimo intermezzo per godersi un po’ di relax. Concludendo, l’Acquario di Parigi potrebbe essere un ottima alternativa alle classiche mete turistiche che offre questa magnifica città.
La semplicità sarà l’elemento fondamentale, cosa apprezzabile visto che oggi giorno si tentano le cose più assurde per sbalordire il pubblico. Quindi se mai doveste finire in Francia, dalle parti di Parigi, non dimenticatevi del Cinèaqua, un piccolo paradiso che lascerà ad ognuno un piacevole ricordo e che riuscirà ad affascinarvi sempre, anche fuori… Michele P. |