Sin dall’inizio del mio interessamento con il mondo dell’acquariofila, le vasche aperte hanno sempre suscitato, in me, il maggior interesse. Non saprei dire se si può semplificare questa preferenza al solo aspetto estetico, direi che mi piace l’effetto d’insieme più “naturale” che danno queste vasche, dove c’e’ la possibilità di integrare l’allestimento sommerso con piante galleggianti o addirittura in emersione.Proprio nell’interesse per le vasche aperte, ho iniziato a cercare in rete spunti su come creare la parte emersa del nuovo acquario che avevo in mente, sia dal lato tecnico (come fissare le piante) sia proprio sulle stesse piante da acquario coltivate in fuori in idroponica. L’acquario
La vasca è artigianale, solo vetri, con una capienza lorda di 180L, netti sono circa 140L.
Le misure sono 100x40x45h cm, con vetri float da 10 mm, mentre il frontale in vetro extrachiaro.
Il mobile è della Juwel, ed è bianco per integrarsi con i mobili della stanza, misura 100x40x70h.
Tra il mobile e l’acquario ho posizionato un tappetino apposito. Fltro
La filtrazione è affidata ad un filtro esterno Tetratec ex 1200. Tale filtro ha una portata di 1200/h. I materiali filtranti sono quelli forniti di serie dalla Tetra, ovvero anelli di ceramica filtranti, gomma piuma biologica, Bio-sfere e pannello di ovatta filtrante. Non ho usato nessun attivatore batterico. Lasciando passare circa 1 mese e mezzo prima di inserire gli ospiti. Anche gli in e out sono quelli originali.
Essendo una vasca artigianale la scelta del filtro esterno, nonostante lo preferisca a prescindere rispetto a quello interno, era quasi obbligata e ho optato per un Tetratec dato che anni fa ne avevo avuto un’altro e mi ero trovato bene, nonostante sappia che sul mercato ci sono marche più performanti. Illuminazione
Allora, non credo di averlo premesso (ma forse si era capito) per questa vasca l’idea sostanziale era quella di non svenarmi troppo per l’allestimento e la successiva gestione, quindi, considerando anche che il mio progetto prevedeva un allestimento più naturale possibile, e che doveva rispecchiare dei canoni che successivamente illustrerò, avevo deciso che la luce non sarebbe dovuta essere così importante, dato che la vasca non avrebbe contenuto piante sommerse a parte due anubias, e che le piante emerse avrebbero preso la luce da un lucernario poco sopra l’acquario.
Ho quindi comprato due semplicissimi faretti di Ikea, e ci ho messo due lampadine a led da 3W. Specifico ancora una volta che i faretti più che nutrire le piante, svolgono il semplice compito di illuminare “poco” la vasca.
Il fotoperiodo è di circa otto ore, dalle 16.00 alle 24.00. Riscaldamento
Per il riscaldatore vale lo stesso discorso del filtro, mi piace esterno per non avere troppa tecnica in vasca, quindi ho preso un Hydor ETH 200W, che ho settato ad una temperatura di 24 gradi circa. Nel merito sto studiando meglio i miei abitanti, dato che si potrebbe, anzi alcuni lo consigliano, anche spegnere del tutto il riscaldatore e farli beneficiari degli sbalzi stagionali delle temperatura. Ma per ora, dato che non ne so tantissimo, li tengo a 24 gradi. Allestimento:
Per l’allestimento l’idea di base era creare una zona emersa “importante” non volevo limitarmi a semplici galleggianti ma creare una specie di ansa di uno stagno.
La parte sommersa, invece, doveva essere più naturale possibile, non volevo il tipico acquario da salotto, ma un bel groviglio di rami con acqua ambrata e nicchie di buio più riparate. Per cercare di ottenere tutto questo ho optato per una sabbia beige per il fondo e, per non spendere un occhio della testa, ho preso personalmente dei rami di quercia in campagna e li ho scorticati uno ad uno. Ho aggiunto due mezze noci di cocco come tana, un po’ di sassi di fiume di un precedente allestimento, e un paio di anubias in un lato.
La parte emersa, oltre alle galleggianti, si compone di piante per acquario coltivate in emersione, stabilmente posizionate grazie a supporti specifici che permettono di coltivarle in argilla espansa e terriccio apposito, nonché di farle rimanere a pelo d’acqua. Flora:
Le piante presenti sono quasi tutte fuori dall’acqua, dentro ci sono solo un’Anubias barteri e un’Anubias barteri bonsai. Poi a schermare la superficie ho messo della Salvinia Auriculata, e a galleggiare in appositi supporti ho posizionato Hydrocotyle vulgaris, Hydrocotyle sibthorpioides ‘Crystal Confetti’, e due tipi di Fittonia. Su un ramo ho Ludwigia repens ‘Rubin’ e in vasetti con terriccio e argilla espansa ci sono Spathiphyllum Sp, Dwarf Cyperus e Acorus gramineus. Ad abbellire, ma non in acqua, ho messo due Tillandsia. Fauna:
Tra le tante alternative per questa vasca ho optato, per la loro robustezza e le caratteristiche specifiche, per una coppia di Mogurnda Cingulata.
Dovrebbero essere Cingulata in quanto il venditore mi ha detto proprio detto che non si trattava dei Mogurdna Mogurnda, anche se per questi gobidi, dell’area Papua Nuova Guinea/Australia, non è facile raccapezzarsi tra le varie sottospecie e i vari ibridi. In ogni caso la differenza dovrebbe essere minima.
A fargli compagnia ci sono 2 Neritine e varie Phisya.
Alimentazione:
I Mogurnda sono onnivori, di conseguenza cerco di variare molto la loro dieta somministrando loro diversi cibi surgelati (larve di zanzare rosse, Mysys, Artemia e larve di zanzara bianche).
Aggiungerò a breve crostacei un po’ più grandi e insetti (grilli, lombrichi, gamberetti sgusciati congelati).
In natura sicuramente predano anche piccoli pesci ma sono molto combattuto sul farlo nel mio acquario e per ora non l’ho fatto. Gestione:
Cambio l’acqua ogni 7/10 giorni, cerco di non essere troppo invasivo ma di lasciare i pesci il più in pace possibile. Per ora non fertilizzo dato che le anubias non sono esigenti e le piante emerse, a parte le galleggianti, hanno un terriccio arricchito con tabs. Valori acqua:
PH 7-0 – 7.2
Conducibilità: 430 µS
NO2 0
NO3 5 mg/l Ringraziamenti:
Per cominciare un ringraziamento va allo staff di acquaportal, per avermi dato la possibilità di pubblicare il mio acquario come vasca del mese. Spesso per i nostri acquari si fatica, e le delusioni sono sempre dietro l’angolo, quindi gli apprezzamenti degli appassionati (compresi gli utenti più esperti del sito/forum) ripagano alla grande. Poi devo ringraziare il forum nella sua interezza dato che è stato per me fonte e motore di questa passione. Senza prendere spunto da quello che altri hanno fatto prima di me, non avrei comninato proprio nulla.
E, come si dice in questi casi, last but not least grazie soprattutto a mia moglie che mi sopporta/supporta in tutte le mie pazzie! |