Allestimento dell’ acquario salmastro – linee generali
Pianificazione
Pianificare la realizzazione di un acquario salmastro è una delle operazioni più difficili nell’ hobby dell’ acquariofilia, poiché non è possibile soltanto scegliere una vasca, alcuni pesci strani e colorati e sperare che tutto funzioni subito.
Per cominciare bisogna innanzitutto determinare quale specie di pesci si vogliono allevare, vagliando accuratamente le diverse opzioni in base al grado di salinità tollerato, alle abitudini alimentari, alle attitudini predatorie.
Queste caratteristiche definiranno i parametri di illuminazione, il tipo e la composizione del substrato, il tipo e la potenza del filtraggio, la presenza o meno della vegetazione.
La parte più critica è la scelta del filtraggio, anche in considerazione del fatto che molte specie sono predatrici carnivore insaziabili e quindi producono un carico organico enorme.
Il consiglio spassionato è di sovradimensionare abbondantemente sia il filtro che il volume della vasca, se si vogliono allevare pesci sani e vivaci ed osservarne gli interessantissimi comportamenti.
Uno splendido allestimento salmastro con pesci degli estuari del sud-est asiatico; notare in particolare il raro esemplare di pesce tigre in basso a destra
Vasca
Come si può chiaramente evincere dalla foto qui sopra, più grande è, meglio è: a parte alcuni piccoli gobidi e poche specie di palla, i pesci salmastri più frequenti in commercio raggiungono taglie ragguardevoli e necessitano di un adeguato volume d’acqua.
Bene 200 litri, meglio 300 o 500, ottimo 750, soprattutto nel caso si intenda allestire un acqua-paludario con porzioni emerse per ospitare crostacei e/o pesci come Toxotes o Perioftalmi.
Acqua
L’estuario salmastro viene suddiviso in tre zone, a seconda della salinità dell’acqua: l’entozona (salinità da 1.000 a 1.005), la mesozona (salinità da 1.005 a 1.030) e la ectozona (acqua marina con densità 1.030 e superiori).
L’acquario salmastro nella stragrande maggioranza dei casi rientra nella mesozona, che è ulteriormente suddivisa in oligoalina (densità da 1.0005 a 1.005), mesoalina (da 1.005 a 1.018) e polialina (da 1.018 a 1.030).
La mesoalina è l’habitat di tutte le specie di pesci salmastri commerciali.
Si raccomanda una densità fra 1.010 e 1.015, cioè con un contenuto di sale dimezzato rispetto all’acqua marina in vasche senza piante ed una densità fra 1.003 e 1.005 ove le piante siano presenti.
Nota: teniamo sempre ben presente la scarsa miscibilità fra l’acqua dolce e quella salina; se immettiamo acqua salata in un contenitore con acqua dolce, essa precipiterà sul fondo mescolandosi poco o nulla e formando uno strato salino vicino al fondo.
Per osmosi la salinità diverrà uniforme in un tempo quantificabile in ore (se c’è movimento d’acqua) o in giorni (se non c’è movimento)… quindi attenzione a come si eseguono le aggiunte e le misurazioni!!
Si consiglia sempre si mescolare l’ acqua contenente i sali in capienti contenitori (utilizzati esclusivamente a tale scopo) prima di rabboccare in vasca.
Oltre ad avere a disposizione i principali test per il controllo dei valori acqua (per acqua dolce e marina), un densimetro è indispensabile per avere sempre sotto controllo la salinità della vasca.
Un semplice densimetro a lancetta o un economico densimetro a provetta sono più che sufficienti; ricordiamo che i pesci che vivono in ambiente salmastro sono abituati da milioni di anni alle variazioni di salinità, quindi una precisione superiore a quella garantita dai semplici strumenti proposti è inutile. Risparmiamo i soldi per una vasca più grande!!!
Una brocca ed un recipiente puliti sono indispensabili per mescolare acqua e sali, un densimetro a lancetta, un densimetro a provetta.
Filtraggio
La forma di filtraggio più efficiente e raccomandata per un acquario salmastro è il percolatore, che ha la particolarità di ossigenare molto l’acqua e di mantenere la flora batterica in una condizione di asciutto/bagnato ottimale per la nitrificazione.
Il filtro percolatore può essere alloggiato sul vetro posteriore della vasca, realizzando un doppio fondo in cui alloggiare la spray bar, la pompa e i materiali di supporto biologico; usando un pannello in polistirene si può ottenere il doppio risultato di realizzare il filtro ed un accattivante sfondo 3D.
In caso di una vasca per crostacei o Perioftalmi il filtro può essere sostituito da una lenta cascata d’ acqua sullo sfondo del terra-paludario e il percolatore sarà in questo caso sopra la vasca.
Anche i normali filtri per acqua dolce possono essere utilizzati con profitto, con l’accortezza di sovradimensionarli di almeno il 50% e di aumentare l’ossigenazione dell’acqua (vedi sotto).
In particolare per le vasche piccole, con un buon filtro a cascata si ottiene una ossigenazione sufficiente.
In ogni caso si consiglia un ricambio molto più abbondante rispetto all’acquario dolce… la portata oraria del filtro dovrebbe essere fra le 5 e le 10 volte il volume della vasca.
Se la salinità della vasca è superiore a 1.018 è possibile utilizzare con ottimi risultati uno schiumatoio (protein skimmer) solitamente utilizzato per vasche marine; con salinità inferiore lo schiumatoio è inefficace.
Filtro percolatore molto semplice ed efficace allestito con rocce vulcaniche ed effetto pioggia
Filtro percolatore a tre stadi posizionato sopra la vasca
Filtro wet-dry commerciale ad elevate prestazioni
Schiumatoio evoluto per acquario marino
Riscaldamento
I riscaldatori, sia interni che esterni, devono essere dimensionati in ragione di circa 1W ogni litro di volume lordo della vasca e devono essere A PROVA DI ACQUA DOLCE E SALATA. Non risparmiate sul riscaldatore!!!
Fondo
In natura oltre il 90% degli ambienti salmastri è caratterizzato da un substrato fangoso, in cui resti animali e vegetali si accumulano e si decompongono senza sosta; in acquari convenzionali questo tipo di fondo è pressoché impossibile da mantenere, il surrogato migliore è quindi la sabbia finissima di fiume, ove possibile prelevata in natura e introdotta fresca senza lavaggio, onde preservare la ricca microfauna.
Le sabbie di quarzo industriali sono altamente sconsigliabili, in quanto sono ottenute dalla macinazione di rocce di maggiore pezzatura e quindi presentano granuli dai bordi taglienti ed acuminati.
Visto che molti degli abitanti delle zone salmastre sono soliti grufolare nel substrato alla ricerca di cibo, oppure si seppelliscono per riposare o cacciare, tale materiale di fondo provocherebbe abrasioni all’apparato boccale ed al manto che porterebbero velocemente ad infezioni.
I granuli delle sabbie fluviali invece sono il risultato di decenni o secoli di lenta abrasione e quindi sono naturalmente arrotondati.
Le sabbie coralline sono consigliabili solo in alcuni casi, poiché rilasciano molti carbonati.
Si sconsiglia di allestire un fondo con profondità non superiore ai 5 cm, in modo da evitare pericolose sacche anossiche.
Sabbia corallina, sabbia di fiume finissima, sabbia di quarzo industriale, sconsigliata per i suoi bordi taglienti
Allestimento
Protagoniste dell’allestimento saranno le rocce, per il cui posizionamento in vasca bisogna prestare alcune cure:
– internamente alla vasca, appoggiato sul vetro di fondo, va sistemato un pannello in polistirene o neoprene; va benissimo per esempio un pezzo di tappetino ginnico, oppure un ferma-tappeti in schiuma di poliuretano espanso (vitale informarsi che non rilasci coloranti o sostanze nocive – il polistirene è sicuro in tal senso); tale accorgimento è necessario perché il peso delle rocce venga distribuito su una superficie ampia in modo da preservare l’integrità della lastra di fondo.
– prima si posizionano le rocce, poi si aggiunge la sabbia!!!
I pesci scavatori iniziano la loro opera ai bordi delle rocce, quindi rischiano di scalzarle se appoggiate sulla sabbia; nell’ipotesi migliore avremo un pesce morto schiacciato… nella peggiore CRAAAAASSHHHHH….. SPLLAAAASSHHH….. AAAAAARRRRRGGGGHHHH!!!
Maturazione
La maturazione in un acquario salmastro è più lunga di quella di una vasca dolce, a causa della maggiore difficoltà di insediamento dei batteri e dei funghi necessari al ciclo di eliminazione dei composti organici.
Si raccomanda di osservare un periodo di maturazione di almeno 8 settimane, se possibile prolungare a 10 settimane.
Le modalità principali sono due: partire con acqua salmastra fin dall’inizio (consigliato per vasche di sole rocce e sabbia), oppure partire con acqua dolce ed incrementare la salinità molto gradualmente con cambi parziali (vasche con piante).
Durante la normale conduzione si consiglia nei cambi parziali di alternare il rabbocco con acqua dolce e salmastra, in modo da variare la salinità della vasca ciclicamente; questa pratica è estremamente utile per tenere a bada parassiti del velluto e funghi e, in alcune specie, stimola la riproduzione.
Particolarità
* La particolarità più evidente in una vasca salmastra rispetto ad una dolce è data dalla capacità tampone garantita dalla salinità nei confronti di nitriti e nitrati: grazie ad essa in tale ambiente sono tollerate dai pesci concentrazioni di nitrati fino a 300 mg/litro, che in acqua dolce ucciderebbero in breve tempo qualsiasi abitante. La concentrazione tollerabile di nitriti aumenta, ma in modo molto meno evidente; già una concentrazione doppia rispetto a quella letale in acqua dolce, nel salmastro provoca conseguenze analoghe.
Tale particolarità ben si sposa con le abitudini alimentari dei pesci tipici di questo habitat, che necessitano di essere nutriti molto più frequentemente ed abbondantemente dei loro “colleghi dolci”, ma non deve diventare una scusa per tralasciare la manutenzione di vasca e filtri.
Ovviamente tale particolarità non costituisce un pregio nelle vasche con piante, che con tali concentrazioni di nitrati andrebbero incontro alla “morte verde”, l’inevitabile proliferazione algale.
** L’acquario salmastro ha la necessità di essere molto più ossigenato di un acquario dolce, vuoi per la minore presenza di piante, vuoi per la maggiore esigenza di ossigeno dei pesci, vuoi per la minore solubilità dei gas causata dalla forte presenza di minerali disciolti.
Qualora non si utilizzasse un percolatore o un filtro wet/dry, si consiglia vivamente l’utilizzo di un aeratore o di un sistema Venturi innestato sulla mandata del filtro.
Bibliografia:
Brackish-water fishes
Neale Monks
TFH Publications inc.
Brackish-water fishes
Frank Schaefer
Aqualog-Verlag A.C.S.
Chesapeake Bay – National Estuarine Research Reserve in Virginia
Estuarine Aquarium Keeping for beginners By Bob Carroll
Ringrazio infinitamente Federico Sibona per la correzione delle bozze e Neogea per la fornitura dei testi di consultazione.
Paolo Piccinelli