Il Balantiocheilos melanopterus, chiamato anche Squalo Bala, Squalo Tricolore o Squalo Argento, è un pesce appartenente alla famiglia Cyprinidae. Che gli si sia affibbiato il soprannome di Squalo lo si è dovuto alla forma delle sue pinne dorsale e caudale, che è simile a quella degli squali, appunto; ma, almeno per me, a parte il fatto di avere un corpo snello e affusolato, con gli squali tradizionali non ha proprio nulla da spartire.
È un pesce che da non molto è entrato a far parte delle famiglie degli acquariofili: infatti, solamente a partire dai primi anni del 2000 si è visto qualche esemplare nelle vetrine dei negozi specializzati, pronti per essere inseriti, quale ospite nell’acquario di comunità.
Per la prima volta, gli Squali Bala sono stati scoperti in natura dall’ittiologo Pieter Bleeker nel 1850. Allora, questi pesci si trovavano nel Borneo, a Sumatra, nel Laos e, probabilmente, anche nella Malesia peninsulare.
Oggi non si sa con certezza quale sia stato il loro destino in natura: se la loro popolazione si sia ampliata o, al contrario, se sia drasticamente diminuita al punto da rendere improbabile la presenza di esemplari selvatici sul mercato dell’acquariofilia, che sembra ormai rifornito solo da allevamenti

- 1 Ambiente naturale dello squalo bala
- 2 Aspetto dello squalo bala
- 3 Dimorfismo sessuale
- 4 Preparazione dell’acquario per lo squalo bala
- 5 Alimentazione
- 6 Riproduzione dello squalo bala
- 7 Malesseri e malattie
- 8 Comportamento dello squalo bala
- 9 Quarantena
- 10 Comportamento con altre specie
- 11 Precauzioni e consigli
- 12 Conclusioni
Ambiente naturale dello squalo bala
Il Bala è un pesce che vive nelle acque a flusso rapido dei fiumi e dei laghi a fondo fangoso dei territori dell’Asia sudorientale, dove la biodiversità è elevata; precisamente si trova, o meglio, forse, si trovava dove si è detto più sopra; ma ultimamente pare non se ne trovi più nemmeno un esemplare, come risulta da ricerche risalenti agli anni 80 del XX secolo.
Di conseguenza i Bala che si incontrano in commercio probabilmente sono tutti di allevamento in grandi acquari asiatici e non di cattura. In libertà, se ci sono ancora individui selvatici, si nutrono di crostacei, larve di insetti, piccoli pesci, vermi, alghe e quello che incontrano, essendo di bocca buona e per nulla schizzinosi nella scelta del cibo.
Aspetto dello squalo bala
Il corpo, lucido e argentato, è lungo e snello, con fianchi fortement compressi. Le squame riflettono la luce come se fossero degli specchietti. La coda è biforcuta ed è simile a quella di uno squalo, così come quella dorsale di forma triangolare: sono questi i particolari che gli hanno richiamato addosso l’appellativo di “Squalo”. Tutte le pinne sono trasparenti e leggermente colorate in giallo, mentre i bordi sono ben delineati in nero.
Si tratta di un pesce di dimensioni notevoli, capace di raggiungere i quaranta centimetri di lunghezza, il che lo rende impegnativo per un acquario casalingo. Tuttavia, chi dispone di spazio adeguato può accoglierlo senza problemi, garantendogli le condizioni adatte per vivere al meglio.

Dimorfismo sessuale
Finché i pesci sono giovani, non ci sono elementi che ne possano mostrare la distinzione fra i sessi; quando sono adulti le femmine sono leggermente più piccole dei maschi e, nel periodo della riproduzione queste hanno il ventre arrotondato dalla massa delle uova.
Preparazione dell’acquario per lo squalo bala
Le dimensioni che il pesce può raggiungere in cattività, poco più della metà di quando è in libertà, sono sempre ragguardevoli, per cui un acquario dovrebbe avere almeno la capacità di 350-400 litri di acqua dolce.
Siccome è consigliabile, per il suo benessere, tenerlo in compagnia di altri 3, 4 o più individui, chiaramente la volumetria deve essere proporzionalmente accresciuta. Il fondo deve essere morbido, per impedire ai pesci di ferirsi e di compromettere i barbigli, organi molto sensibili che sono ai lati della bocca; poi, vi si aggiungono rocce, legni e radici, che formino anfratti, grotte; insomma, nascondigli, dove ripararsi in caso di pericolo o nei momenti di riposo.
Essendo una specie pelagica, nuota nella media profondità della colonna d’acqua. A completare l’arredamento, si aggiungono piante, facendo attenzione che, se il Bala è ancora giovane, tende a mangiarle; perciò la scelta va orientata verso soggetti robusti, quali Vallisneria, Anubias, Echinodorus, Muschio di Giava(Taxiphyllum barbieri) e altro ancora, bene radicati sul fondo o legati alle pietre e alle radici dell’arredamento.
Parametri dell’acqua: temperatura fra i 23 e i 28°C, acidità pH 6,5-8,5 e durezza dGH da 10 a 16.
L’illuminazione deve essere adeguata alle piante.
Alimentazione
Gli Squali Bala sono onnivori. Perciò si nutrono con larve di zanzara, lombrichi, vermi di sangue, vermi neri, gamberetti in salamoia, cibo secco e non devono mancare sostanze vegetali, quali insalata, spinaci, lattuga, ortica, tarassaco, piselli sgusciati, zucchine; in tal modo, si garantisce la fornitura delle sostanze e dei minerali necessari per il mantenimento in buona salute.
Attenzione, però, al fatto che essi sono sempre affamati, tanto che potrebbero mangiare con continuità per tutto il giorno, sovralimentandosi. Per evitare questa evenienza, si deve offrire cibo per 2 o 3 volte al giorno, in una quantità che sia consumata nel giro di 2 o 3 minuti: in tal modo, il cibo non è mai troppo.

Riproduzione dello squalo bala
Qualcuno, a proposito della deposizione delle uova, chiama questi pesci “spargitori”, nel senso che non importa che siano riuniti a formare un tutt’uno e che siano nascosti per proteggerli contro la fame dei predatori: le uova vanno dove vanno, come vogliono le correnti dell’acqua.
Messi i riproduttori nella vasca scelta allo scopo, nelle prime ore del mattino, la femmina libera il suo fardello di uova, il maschio le feconda e poi…chi s’è visto, s’è visto!
Anzi, considerato il poco interesse della coppia verso la futura prole, è meglio toglierla a scanso del pericolo che le uova siano scambiate per un cibo appetitoso. Le uova si schiudono dopo 24-48 ore e gli avannotti iniziano a nuotare in giro dopo 4 o 5 giorni.
È giunto allora il momento di alimentarli più volte al giorno, fornendo loro artemia salina appena schiusa e infusori, facendoli seguire, poi, da gamberetti in salamoia e da cibo commerciale secco in scaglie finemente tritato.
Malesseri e malattie
Lo Squalo bala è un inquilino adatto ad acquariofili esperti come allevamento e come cura. Non è un animale soggetto a malattie specifiche, però è molto sensibile ai cambiamenti dei parametri dell’acqua, che lo possono rendere vulnerabile a certe malattie, quali l’idropisia, che si manifesta con un pronunciato ingrossamento del ventre, e la malattia dei punti bianchi sul corpo, o ichthyophtiriose, un disturbo noto in acquariofilia che colpisce i pesci d’acqua dolce; questa patologia si manifesta attraverso l’apparizione di punti bianchi.
Il pericolo che queste malattie colpiscano i pesci si riduce con cambio di circa un quarto dell’acqua ogni settimana e tenendo la vasca ben pulita.
Comportamento dello squalo bala
Il Bala è un pesce tranquillo, sempre in movimento, ma senza disturbare gli altri. Però, se si nota che la sua attività stia vistosamente calando oppure che se ne stia fermo sul fondo o, ancora, rimanga nascosto per parecchio tempo, significa che ha problemi di salute. Qualora diminuisca l’appetito, forse si tratta di parassiti interni o di infezione batterica; se, invece, nuota in modo insolito, lateralmente galleggiando, potrebbero esserci disturbi alla vescica natatoria.
Se si notano scolorimenti, lesioni cutanee, arrossamenti o infiammazioni, è probabile che si tratti di infezioni batteriche o fungine. Eventuali problemi respiratori sono denunciati dalla respirazione affannosa a bocca aperta, mentre si trova alla superficie dell’acqua.
A quel punto, per prima cosa da fare si controllano i soliti parametri dell’acqua e, in aggiunta, valutare le percentuali di ammoniaca, nitriti e nitrati e, se del caso, pulire attentamente la vasca e controllare che il filtraggio sia al meglio.
Comunque, se ci si rende conto che il pesce è malato, conviene non fare da sé, ma rivolgersi a un veterinario o a un amico, la cui esperienza sia di garanzia, per stabilire se la diagnosi richieda antibiotici, antifungini o antiparassitari. Se la malattia è contagiosa, per non diffonderla fra gli altri ospiti, il pesce ammalato deve essere isolato e cambiare acqua regolarmente.

Quarantena
Quando ci sono nuovi arrivi, prima di immetterli nella vasca comune, è consigliabile prevedere un periodo di quarantena di alcune settimane, per prevenire eventuali diffusioni di parassiti fra i pesci già presenti.
Comportamento con altre specie
I Bala sono molto attivi, tanto che si possono vedere nuotare per ore senza sosta, per cui i compagni di altre specie non devono essere lenti e timidi, giacché potrebbero essere disturbati dal movimento. Ma nello sesso tempo, non ci devono essere compagni aggressivi, come lo possono essere il Jack Dempsey (Rocio octofasciata), l’Oscar (Astronotus ocellatus) o altri grandi ciclidi. Il carattere del Bala è quello della territorialità, che viene espressa al massino se nell’acquario ci sono due individui; ma se la vasca è grande e i Bala sono in gruppo, questa avversità scompare e l’accordo è presente.
Come compagni si possono scegliere pesci pacifici e socievoli: Tinfoil Barbs (Barbonymus schwanenfeldii), Gourami perlato ( Trichopodus leerii ) e altri di notevoli dimensioni.
La durata della vita è prevista di 8 o 10 anni, però, se trattato nelle migliori condizioni, questa può allungarsi anche notevolmente.

Precauzioni e consigli
Ricordare di non immettere nella vasca pesci quali Neon, Rasbora, Guppy, cioè individui di piccole dimensioni, e lo stesso vale per gamberetti e lumache, perché tutti sarebbero ritenuti cibo e, come tale, opportunamente trattato. I Bala si spaventano facilmente, per cui bisogna fare attenzione quando si procede agli interventi necessari nell’acquario, perché possono agitarsi, nuotare velocemente in giro, sbattere violentemente contro i vetri e gli oggetti dell’arredamento e magari saltare fuori; per questo, è necessaria la copertura.
Conclusioni
Se si è esperti nella cura dell’acquario e dei pesci in genere e se si dispone di un acquario con le dimensioni giuste, si può procedere tranquillamente all’allevamento di pesci Balantiocheilos melanopterus, sicuri di fare un buon lavoro, che offre grandi soddisfazioni con la vista di pesci grandi, belli e che continuamente si mostrano nell’andirivieni della parte centrale della vasca loro riservata; tutto questo come se fossero passanti che fanno la passeggiata lungo il corso principale della città, avanti e indietro, raccontando e scambiando novità, sciocchezze e freddure.