L’Anostomus anostomus è un pesce della Famiglia degli Anostomidae, la cui introduzione nell’acquariofilia risale al 1933, che in acquario subito attira l’occhio dell’osservatore per la sua caratteristica abitudine di nuotare con la testa rivolta verso il basso; non a caso gli si è dato l’appellativo di Headstander, cioè di pesce che sta con la testa in giù. Oltre che per il nome scientifico, è noto anche, per la sua conformazione fisica, come “Pesce matita a pinne rosse.
Origini
In natura, l’Anostomus anostomus popola in branchi ruscelli e piccoli corsi d’acqua nei bacini sudamericani dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni, oltreché nei fiumi della Guiana. Vive in acque anche molto mosse e ricche di ossigeno, facilitato nel nuoto dalla sua conformazione, che gli consente di penetrare anche in anfratti ristretti.
Aspetto
La descrizione della forma del corpo è semplice, se si è procurato il nomignolo di “Pesce matita”. Una striscia scura decora il corpodi colore castano chiaro per tutta la sua lunghezza ed è accompagnata ad altre due più sottili. Il peduncolo della coda è di un colore rosso intenso e le pinne sono rossastre.
Alimentazione dell’Anostomus anostomus
In libertà, si nutre preferibilmente di alghe, che raschia dalle rocce e dalle foglie, ma non disdegna cibo vivo costituito da larve di insetti, invertebrati e, poiché le sue dimensioni glielo consentono (anche 18 centimetri di lunghezza), se gli capita a tiro, qualche pesciolino non giunge al domani. In acquario, si può somministrargli cibo secco, granulare o congelato (gamberi, mysis, chironomi); ma la Daphnia è il massimo, però non deve mancare cibo vegetale, come lattuga, spinaci o piselli sbollentati.
Comportamento e acquario per l’Anostomus anostomus
In natura, grazie agli ampi spazi a disposizione, è tranquillo e non ha, né si pone, problemi per la presenza di altri consanguinei e di “estranei”, ma nell’acquario tutto cambia. Qui, gli spazi sono più sacrificati e, se si tiene un gruppetto di 8 o 10 Anostomus, c’è la tendenza da parte di tutti di non sopportare i loro simili e, tanto meno, quelli ritenuti “diversi”. Perciò, è consigliabile immettere nella vasca un gruppetto di individui, però questa deve essere molto capiente, sì da dar l’impressione al pesce di vivere in un ambiente di grandi dimensioni (130 o 140 x 45 x 45 cm, per esempio, con una capacità di 200 o 300 litri di acqua), ma comunque arredato con rocce, radici e legni, sì da formare anfratti e nascondigli in cui rifugiarsi, qualora si sentano in pericolo. La vegetazione, abondante, deve essere di piante robuste, perché al pesce piace bocconncellarle.
Quali coinquilini, si possono scegliere pesci che, per natura o per dimensioni, non lo temano, come lo possono essere i ciclidi, i pesci gatto o i caracidi; non è consigliabile immettere nella vasca pesci che, pur essendo di buone dimensioni, abbiano pinne lunghe e fluttuanti, come per esempio il “Pesce angelo” (Pterophyllum), perché rappresenterebbero un’inarrestabile tentazione di morderle.
Non dimenticare di tenere l’acquario ben coperto, perché l’Anostomus ama balzare fuori dall’acqua e potrebbe finire tragicamente la sua vita sul pavimento della stanza. Un buon filtraggio e una circolazione dell’acqua possono completare una buona ambientazione. Per quanto riguarda i parametri dell’acqua, c’è da rilevare che il nostro è un “duro”, perché non fa storie di nessun tipo.
Dimorfismo sessuale e riproduzione
Per quanto attiene alle differenze sessuali, niente da fare, mentre, per ciò che riguarda la riproduzione, stando a quanto è noto, gli esemplari che si ammirano nelle vasche casalinghe provengono tutti dalla cattura nei loro fiumi di origine.
Considerazioni finali
Se il pesce piace, sia per se stesso, sia perché il suo modo di nuotare lo rende diverso dagli altri, è da portare a casa e da immettere nel proprio acquario, senza pensare alla riproduzione, finora ritenuta impossibile. Del resto, qualora si desideri fare riprodurre i propri pesci, sono tante le specie che possono farlo senza difficoltà alcuna e che vale la pena di prendere nella debita considerazione.
Foto di copertina di Brian Gratwicke, via Wikimedia Commons – Licenza CC BY 2.0