Il pesce Loricaria filamentosa (detto pure Pesce corazzato, Pesce gatto a coda di frusta, Tabla, Alcalde, Cucho pitero, Cuchara, ecc.), è un Teleosteo dei Siluridi della famiglia Loricaridi, che è stato descritto per la prima volta dallo zoologo, ittiologo ed erpetologo austriaco Franz Standachner, nel 1878. Il nome scientifico originale Dasyloricaria filamentosa è composto dal greco dasis (munito di pelo) e dal latino lorica (corazza di corpetto di cuoio).
Ha le sue origini in Colombia nel Sud America, dove è endemico; precisamente vive nel fiume Magdalena, e nell’area di Tolima, nei bacini idrografici dei torrenti Amoyá, Anamichú, Coello, Guanábano, Lagunilla, Mendarco, Prado, Recio e Totare, dati in ordine alfabetico, dove trascorre una vita del tutto tranquilla, cibandosi soprattutto di alghe.
Il pesce è tipicamente di fondo, dove trascorre tutto il suo tempo. Vive in canali con livelli dell’acqua molto bassi, spesso profondi meno di un metro, su fondali sabbiosi e limosi, in un ambiente dominato da vegetazione sommersa, sia erbacea, sia arbustiva; la corrente è molto bassa e spesso ferma. La sopravvivenza della specie è a rischio a causa delle attività antropiche nel suo ambiente.
Descrizione del suo aspetto
Il corpo, ricoperto da una dura corazza, è allungato, con la sua parte anteriore che, da larga, va restringendosi andando verso la coda: se lo si guarda dall’alto, in pianta, se si vuole, ha forma di un triangolo isoscele allungato.
Il colore è un indefinito bruno giallastro, con la presenza di tante macchie bianche, che si sfuma andando verso il ventre, dove tende al bianco. Le pinne, trasparenti, hanno macchie scure nei raggi. La coda, bi lobata, ha un largo orlo scuro.
Dimorfismo sessuale nel Loricaria filamentosa
I sessi si distinguono già quando i pesci sono ancora giovani. Il maschio ha il capo a forma di cuneo, con un arrotondamento sul muso. Setole erette sono sui lati della testa e pure le pinne pettorali son ricoperte di peli.
La testa della femmina invece tende ad avere una forma piuttosto triangolare e le pinne hanno una forma diversa da quella dei maschi. Un allungamento filiforme della pinna caudale è presente in entrambi i sessi.
Alimentazione del Loricaria filamentosa
Durante il giorno, i Dasyloricaria filamentosa vanno in giro, succhiando pietre e lastre di vetro e quindi vi restano appesi, tenuti in sito dalle ventose boccali. Però, quando decidono di muoversi e vanno in giro, diventano molto attivi. Il cibo, per essere gradito, deve essere variato, ma preferibilmente costituito da vegetali, soprattutto alghe; chi crede che questi pesci, essendo di fondo, possano funzionare da pulitori, resta deluso: non mangiano i resti di altri coinquilini, tanto meno se sono morti. Per questo ci si può fare aiutare dalle lumache, che provvedono a tenere puliti il fondo e i vetri.
Acquario e parametri dell’acqua
Le dimensioni del pesce sono notevoli, giacché raggiunge la lunghezza di 25 centimetri o anche più, mentre in acquario si ferma a meno; però si tratta sempre di una misura ragguardevole, per cui la vasca deve essere adeguatamente grande; perciò un acquario con una capacità volumetrica di almeno 150 o 200 litri è necessario.
L’arredamento può andare bene con abbondanza di piante, che a lui non interessano, mentre il fondo sabbioso deve essere arricchito da pietre lisce, radici e legni per formare apprezzati nascondigli è l’ideale. L’acqua deve essere di media durezza, con acidità di pH 6,5-7,2 e temperatura fra 22 e 25°C.
Riproduzione
La temperatura dell’acqua deve essere leggermente più elevata del solito. Prima della deposizione delle uova, che si verifica alla sera o durante la notte, il luogo prescelto viene attentamente pulito da entrambi i genitori.
Le uova, di colore aranciato e del diametro sui 2 millimetri, sono deposte fra le fessure degli oggetti sul fondo, al sicuro da nefaste sorprese. La femmina, che ha compiuto il suo compito, può essere rimessa nell’acquario comune, mentre il maschio le prende sotto il suo controllo, mettendosi con il ventre sopra il punto in cui esse sono.
E rimane lì, senza mai nutrirsi, fino a quando una decina di giorni dopo avviene la schiusa, e gli avannotti iniziano la loro vita; il maschio non li disturba in nessun modo: pertanto non succede nulla di grave se lo si lascia con i suoi piccoli.
Questi iniziano ad andare in giro a nutrirsi con cibo minuto, in quanto hanno la bocca piccola; e questo può essere rappresentato da Artemia salina appena schiusa in acqua dolce e vermi Mikro del genere Angulillulae; all’età di tre o quattro settimane, si può passare a Tubifex sminuzzati ed Enchitreus.
Necessita, comunque, alimentarli con sostanza vegetale di vario genere, perché l’alimentazione animale da sola può diventare pericolosa per la loro salute. I piccoli, dopo tre mesi, sono già lunghi dai 5 ai 6 centimetri.
Considerazioni finali
Se si vuole, non è un pesce che attiri l’attenzione per i suoi colori, però è apprezzabile per la forma abbastanza insolita, per le sue dimensioni, non certo trascurabili, e per la sua presenza, innocua per tutti e spesso immota, contro i vetri, dalla quale emerge come se fosse una scultura esposta in una galleria d’arte.
Foto di copertina © Sor Betto