Un pesce che, dalle forme belle e accattivanti, forse il più bello e maestoso esistente in commercio, con un portamento di nobiltà naturale ed elegante nei suoi movimenti, è il Pterophyllum scalare; e ritengo che poche vasche casalinghe non ne presentino qualche esemplare. Del resto, ritengo che tutto il popolo degli acquariofili lo trovi interessante, ma che pure non lasci indifferenti coloro che acquariofili non sono.
Un animale che, in quanto a, popolarità è sicuramente un campione.
Non sarebbe un’assurdità il pensare che lui abbia contribuito all’amore per l’acquariofilia, attirando proseliti sempre in quantità maggiore.
È stato importato in Europa agli inizi del XIX secolo con il nome Zeus scalaris, poi è diventato Platax scalaris, finché si è giunti al definitivo Prerophyllum scalare, anche se non mancano coloro che lo chiamano Pesce angelo (Angelfish) o Pesce vela.
Non a caso, in tempi passati, c’era qualcuno che lo battezzava come “il re degli acquari”. Del resto, non è una novità che associazioni acquariologiche o ditte che operano nel settore lo usino per accattivarsi l’attenzione del lettore.
Origini dello Scalare
Le origini del Pterophyllum scalare sono in buona parte della Guyana, nell’enorme bacino fluviale delle Amazzoni (circa 7 milioni di chilometri quadrati), in Brasile, nel Venezuela, nella Colombia, in Perù, nell’Ecuador, in Bolivia, nel Suriname: insomma, questo pesce si trova in quasi tutta l’America del Sud. Il suo ambiente è nei corsi d’acqua a lento corso o in acque stagnanti ricche di vegetazione e di nascondigli, dove si muove in gruppi di una decina o più di individui, con altri Ciclidi.
Però, quasi tutti gli Scalari che si trovano negli acquari casalinghi sono di allevamenti asiatici; è difficile vederne che provengano dalla cattura.
Aspetto
Il corpo è appiattito ha un conformazione rotondeggiante ed è allungato in senso verticale grazie alle pinne anale e dorsale, molto grandi con lunghi raggi e terminanti con una punta ben evidente. Le pinne pettorali sono piccole, mentre le pettorali si allungano esageratamente verso il basso, si incurvano all’indietro e finiscono con l’assunzione di un aspetto pressoché filiforme. La pinna caudale ha la forma di delta. È caratterizzato da una bocca piccola e da occhi grandi. Le dimensioni sono notevoli, potendo raggiungere la lunghezza di 15 centimetri e l’altezza, grazie alle grandi pinne anale e dorsale, anche di 20 centimetri. Durata della vita da 8 a 15 anni.
Colorazione del Pterophyllum scalare
Diffuso colore grigio verde con riflessi argentati, più scuro andando verso il dorso per chiarirsi scendendo verso il ventre. Il corpo è segnato verticalmente da quattro strisce scure, di cui una passa attraverso l’occhio. Sono nere, ma se il pesce ha problemi di salute tendono a schiarire e, magari, a scomparire del tutto. La colorazione non è uguale in tutti gli esemplari di Scalare.
Come accennato più sopra, quasi tutti provengono da allevamenti, dove sono stati fatte tante selezioni, che hanno portato a cambiamenti di colore molto evidenti, anche se, tutto sommato, i colori originali – diciamo selvatici – restano quelli maggiormente apprezzati, anche perché non sempre i risultati sono stati soddisfacenti, come, per esempio, quando in qualche caso si è riscontrata la perdita dell’istinto parentale. Comunque, dalle selezioni sono uscite varietà i cui colori sono albino, black, blue, koi, leopard, marble, philiphine blue, red devil, white, zebra: quasi un arcobaleno con le sue varianti!
Ma non è che gli incroci selettivi siano cessati: infatti essi continuano per evidenziare e rendere stabili le caratteristiche che si desiderano.
Dimorfismo sessuale nello Scalare
Non ci sono elementi evidenti che possano indicare la differenza sessuale, giacché solo al momento della riproduzione questa diventa evidente, cioè quando nei maschi sporge l’organo appuntito destinato alla fecondazione e nelle femmine compare l’ovopositore.
Preparazione dell’acquario
Date le dimensioni che il pesce può raggiungere e per il fatto che, essendo un animale che ama la compagnia, sia opportuno metterlo in buona compagnia, anche l’acquario deve avere dimensioni adeguate, per cui deve avere una capacità di 250-300 litri di acqua e, tenuto conto dello sviluppo verticale, un’altezza non inferiore ai 40 centimetri, anche se in questo caso “melius est abundare quam deficere”.
Sulle dimensioni dell’acquario non si può lesinare. Indicativamente, tenuto conto che l’acquario non va riempito fino all’orlo, per un piccolo gruppetto di Scalari, possono andare bene le seguenti dimensioni: 120x60x60h può essere la scelta giusta.
Se l’acquariofilo non lo possiede e non intende adeguarsi a questa esigenza, è bene, purtroppo, che rinunci allo Scalare per ragioni semplici: se l’acquario è piccolo, il pesce cresce stentatamente e non quanto la natura ha previsto, per cui non si sente a suo agio, intristisce, diventa più soggetto a prendere malattie e può morire anzitempo.
Di solito, nei negozi si trovano esemplari giovani e, perciò, piccoli, ma non ci si deve fidare, perché crescono, eccome. E, per di più, non bisogna dimenticare che gli Scalari, come del resto, lo sono tutti i Ciclidi, sono pesci territoriali e perciò lo spazio non deve essere ristretto.
Piante adatte alle Scalare per il tuo acquario domestico
Per quanto si riferisce alle piante, non è male scegliere le varietà che vegetano nelle località da cui lo Scalare proviene. Comunque, ai fini dell’arredamento non ci sono problemi di sorta e le varietà delle Echinodirus vanno bene, anche perché sono di forme diverse fra di loro, per cui l’effetto è vario e piacevole. Infatti, sul fondo si possono piantare le Echinodorus pedicellatus e le Echinodirus paniculatus, che hanno lunghe foglie nastriformi che possono garantire rifugi naturali e fungere da supporto per le uova.
Al centro, rigogliose Echinodirus longistylis o Echinodirus martii costituiscono un bel colpo d’occhio. E nelle parti lasciate libere, ideale un tappeto di basse Echinidorus tenellus e Echinodorus magdalensis. Naturalmente, non è obbligatorio usare queste varietà di piante, perché possono andare divinamente bene anche le alte Cabomba aquatica e Vallisneria spiralis, piante che pure loro amano acqua tenera e leggermente acida, mentre per il tappeto si può ricorrere alle Cryptocoryne.
Per evitare la luce diretta, si possono inserire le galleggianti Salvinia natans o Riccia fluitans.
Le piante devono essere disposte in modo tale da delimitare i territori, specialmente quando l’acquario ospita divese coppie di Scalari e, a maggior ragione, quando ci sono pure altri Ciclidi. Le piante poste sul fondale della vasca dano ai pesci un certo isolamento, consentendo loro, che sono pesci tranquilli e timidi, di stare alla larga da rumori, confusione o altro.
Si possono mettere pezzi di legno e rocce, che possono servire da riparo completare l’arredamento con una lettiera di foglie secche.
Parametri dell’acqua:
Temperatura dai 25 ai 28°C, acqua tenera e leggermente acida con pH da 6,0 a 8,0, durezza da 5,0 a 13,0 dHG.
Comportamento e compatibilità
Si è detto che sono ciclidi tranquilli, magari timidi, però può capitare che litighino fra di loro, mentre per quanto riguarda i coinquilini, conviene che siano di stazza adeguata, perché con ogni probabilità i pesci piccoli entrano nella loro dieta. Sul fondo possono essere inseriti pesci definiti pulitori quali Loricaridi e Corydoras. Quando si nota che si è formata una coppia, può capitare che diventi aggressiva nei confronti dei compagni e, potendo, non sarebbe male trasferirla in un’altra vasca.
Alimentazione
Gli Scalari sono onnivori e gradiscono larve di insetti, anellidi, molluschi, crostacei; non disdegnano il cibo secco o congelato, ma il fornire loro cibo vivo regolarmente è vantaggioso per salute e colorazione.
Riproduzione
Quando una coppia pronta, non ci sono problemi per quanto attiene alla riproduzione, perché siano ben nutriti, magari con Artemia salina e Chironomus. Il maschio corteggia la compagna, poi la femmina depone le sue centinaia di uova su foglie larghe di piante o sul vetro oppure su supporti ceramici.
In attesa della loro schiusa, i due genitori, insieme e d’accordo sorvegliano il loro tesoro e lo difendono da eventuali attacchi di potenziali divoratori. Quando gli avannotti nascono, continuano a essere protetti dalla coppia, ma attenzione: nondomenticare di fornirli abbastanza abbondantemente di cibo, perché, altrimenti, i loro piccoli potrebbero trasformarsi in prede. Pertanto, se essi venissero trasferiti in una piccola vasca tutta per loro, sarebbe tutto a vantaggio della loro sicurezza. Gli avannotti, dopo aver assorbito il sacco vitellino, accettano naupli di Artemia salina appena schiusi e i cibi loro dedicati e reperibili nei negozi di acquari.
Conclusione
Penso che non sia rimasto altro da dire che, avendo un acquario di dimensioni adeguate, non si deve dubitare un momento nell’acquistare dei magnifici Pterophyllum scalare, che sicuramente daranno grosse soddisfazioni e per la signorilità dello stesso e per la soddisfazione di vedere crescere degli avannotti prodotti in casa.
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