Aponogeton ulvaceus, chiamato anche come Aponogeton ambongensis o Aponogeton violaceus.
L’ Aponogeton ulvaceus è un pianta originaria del Madagascar, dove vegeta in acque chiare e tranquille, abbastanza ombreggiate. Il nome della specie Ulvaceus lo si deve alla sua somiglianza con l’alga marina Ulva.
La sua introduzione in Europa è avvenuta nei primi anni del XIX secolo per arricchire le vasche di grandi giardini, mentre negli acquari ha fatto la sua comparsa attorno al 1930.
- 1 Descrizione dell’Aponogeton Ulvaceus
- 2 Parametri dell’acqua ottimali per la pianta
- 3 Inserimento e crescita nell’acquario dell’Aponogeton ulvaceus
- 4 Deperimento della pianta
- 5 Propagazione della pianta in acquario, impollinazione artificiale dell’ Aponogeton ulvaceus
- 6 Nemici dell’Aponogeton ulvaceus
- 7 Allevamento della pianta in acquario
Descrizione dell’Aponogeton Ulvaceus
Ha un bulbo rotondo, di colore chiaro, del diametro dai 2 ai 3 centimetri e dello spessore di 1 centimetro, che deve essere piantato nel fondo con la parte da cui spunteranno le foglie rivolta verso l’alto e sporgente dallo stesso.
Da questo si sviluppano le foglie, lisce e carnose, leggermente ondulate o increspate, con un corto picciuolo, lunghe dai 25 ai 35 centimetri e larghe dai 2 ai 3 centimetri. Queste sono caratterizzate da diverse nervature che partono dalla base, fra le quali sono nervature trasversali più sottili.
Uno stelo, lungo anche un metro, porta alla sua estremità un’infiorescenza che si alza sopra la superficie dell’acqua e che poi si separa in due spighe lunghe una decina di centimetri, dalle quali si sviluppano minuscoli fiorellini gialli.
Parametri dell’acqua ottimali per la pianta
- Temperatura ottimale fra i 25 e i 28°C
- Acidità pH 5,5 – 7
- Durezza dGH 2 – 10
Inserimento e crescita nell’acquario dell’Aponogeton ulvaceus
Il fondo deve essere ricoperto con sabbia mista a ciottoli di non più di 5 centimetri di diametro. Una pianta ricca di foglie è sufficiente a ornamentare un angolo dell’acquario di dimensioni medie, ma se è grande, i ciuffi di Aponogeton ulvaceus possono essere di più, avendo l’avvertenza di tenerli distanti una ventina di centimetri fra di loro.
Si ritiene doveroso fare presente che l’aspetto della pianta adulta dipende dalle condizioni ambientali: ciò si dice perché il suo aspetto dipende sia dalla luminosità, sia dal moto dell’acqua: infatti, da questi parametri dipendono foglie lunghe e sottili oppure foglie corte e cespugliose; cioè, si potrebbe dire che questi sono artefici della poliformia che la pianta può presentare.
La pianta necessita di ferro bivalente, che si trova in pastiglie in commercio, e di anidride carbonica, che si può erogare con un diffusore specifico.
Deperimento della pianta
Con il tempo, come tutti, anche questa pianta invecchia e piano piano deperisce, come lo dimostra il cambiamento che si evidenzia. A quel punto, per non perderla, si deve intervenire in modo da ridarle forza. La si sradica dal fondo dell’acquario, dove morirebbe imputridendo l’ambiente idrico, e la si appoggia sul fondo senza interrarla, mettendola così a riposo. Dopo un periodo di due o tre mesi, la si ripianta come se fosse nuova: non raggiungerà lo splendore iniziale, ma comunque sarà sempre una bella pianta.
Propagazione della pianta in acquario, impollinazione artificiale dell’ Aponogeton ulvaceus
Per avere nuove piante, è comune la pratica della divisione per polloni, che non ha bisogno di spiegazioni. Ma per l’acquariofilo che vuole provare questa esperienza, si può procedere con la propagazione dell’Aponogeton ulvaceus per mezzo di semi. Per ottenere questo risultato, è necessario intervenire direttamente per fare prima, senza lasciare che sia il caso a far avvenire l’impollinazione.
Perciò, si prende un pennellino morbido o un pezzetto di ovatta e, con estrema delicatezza, lo si strofina sui fiori, non appartenenti alla stessa infiorescenza, ma comunque della stessa pianta o di un’altra. Da questa operazione nasce un frutto che, nel giro di due mesi, matura i semi che si staccano e galleggiano sulla superficie dell’acqua per un giorno o due, finché la membrana che li avvolge si scioglie; allora, i semi cadono sul fondo dove emettono le radici e inizia la crescita delle foglie.
Ora, o si lascia che la natura faccia come preferisce oppure si può intervenire inserendo i semi germogliati in un acquario per conto suo o anche in un vaso per fiori, su fondo del quale sia posta sabbia. Quando le foglie hanno raggiunto una lunghezza di una decina di centimetri, si possono inserire le piantine nell’acquario comune.
Nemici dell’Aponogeton ulvaceus
Ebbene sì: l’Aponogeton ulvaceus ha dei potenziali nemici negli inquilini, i pesci non disdegnano di farsi una mangiatina di foglie tenere come fossero insalata. Se nell’acquario ci sono di questi signori, è bene risparmiare il denaro per acquistare quella pianta. D’altra parte sono molti i pesci che non si interessano alla vegetazione, come il Pterophyllum scalare, per esempio; perciò, attenzione!
Allevamento della pianta in acquario
Si tratta di una pianta relativamente facile da allevare, purché si rispettino quelle regole che, man mano, sono state descritte più sopra. Il suo allevamento è alla portata del neofita più attento.
Foto di Wikimedia: Wigoelbar – Own work, CC BY-SA 3.0, e archivio AcquaPortal
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