- 1 Flowerhorn un pesce bello, ma “rognoso”
- 2 Descrizione e caratteristiche del Flowerhorn
- 3 Allevamento del Flowerhorn
- 4 Come affrontare le malattie più comuni del Flowerhorn
- 5 Scelte alimentari ottimali per il Flowerhorn
- 6 Preparazione dell’acquario
- 7 Pulizia dell’acquario, il Flowerhorn è un pesce disordinato
- 8 Carattere del Flowerhorn, cosa devi sapere
- 9 Comportamento sociale
- 10 Dimorfismo sessuale
- 11 Riproduzione
- 12 Conclusioni
Flowerhorn un pesce bello, ma “rognoso”
Il pesce Flowerhorn (Pesce dei Fiori, Pesce di Fiori, Pesce Floreale a piacimento), scientificamente Amphilophus hybrid e appartenente alla famiglia Cyclidae, non esiste in natura, perché è un “ibrido”, per cui è inutile cercare di conoscere l’ambiente da cui è pervenuto.
Lo si ritrova in libertà in alcuni siti selvatici di Taiwan e della Malesia, in cui è stato reinserito, compiendo un errore madornale. La ragione è molto semplice: essendo nuovo di quegli ambienti, non ha nemici naturali e, essendo lui grosso e prepotente per le sue dimensioni e la sua voracità, può mettere in difficoltà le specie autoctone per carenza di spazio e di nutrimento.
Ci si può chiedere perché ci siano stati e ci siano tuttora coloro che si sono dati e si danno da fare per produrre ibridi: la ragione, per quanto attiene agli zoologi, è quella di salvaguardare le specie dall’estinzione, e ciò è del tutto encomiabile, perché per colpa dell’uomo gli ambienti cambiano di giorno in giorno, mentre per gli amatori consiste nel cercare di concentrare in un individuo le caratteristiche migliori di più elementi appartenenti alle altre.
Qualche volta il risultato è soddisfacente, altre volte nettamente deteriore, con l’immissione in circolazione di veri e propri mostri; e non mi riferisco solamente ai pesci.
Il Flowerhorn è il risultato delle operazioni di incroci di diverse razze di Ciclidi, con preferenza di quelli sudamericani, fatte da allevatori malesi nei primi anni 90 del XX secolo, fino alla creazione di quell’ibrido di cui si sta parlando, che, a partire dagli ultimi anni del 1900, ha invaso inizialmente le abitazioni degli amatori asiatici per poi entrare in quelle degli altri continenti, e che oggi fa bella mostra di sé negli acquari e nei siti dov’è stato reintrodotto, trovandosi perfettamente a suo agio.
Descrizione e caratteristiche del Flowerhorn
Il corpo è a forma ovale e ciò che salta immediatamente all’occhio, attirando l’attenzione, non so se con sorpresa o con un senso di ripulsa, è un rigonfiamento o una protuberanza oppure ancora una gobba nucale (il nome è a piacere), che pare sia più grande nel maschio. Le dimensioni del pesce sono ragguardevoli, potendo raggiungere i 30 o addirittura i 40 centimetri di lunghezza.
La colorazione dei pesci può variare dal verde al blu, dal nero al rosso. Le pinne dorsale e anale sono appuntite, mentre quella caudale è arrotondata.
Se l’animale è ben tenuto e alimentato, può raggiungere e superare i dieci anni di età.
Allevamento del Flowerhorn
Il Flowerhorn non presenta difficoltà nel suo mantenimento, essendo molto robusto e capace di sopportare anche variazioni dei parametri dell’acqua, purché non esageratamente elevate. E, infatti, non è difficoltoso tenerlo come ospite nell’acquario casalingo, e pertanto è adatto pure al principiante, qualora sia in possesso di una vasca di dimensioni sufficientemente grandi, tenuto conto della sua stazza, e purché si rassegni a lasciarlo da solo, trattandosi di un piantagrane aggressivo e territoriale.
Come affrontare le malattie più comuni del Flowerhorn
Come tante altre specie di pesci d’acqua dolce, anche il Corno di Fiori può essere colpito dalla malattia Ichthyophthirius multifilis, chiamata popolarmente Ich, che si manifesta con punti bianchi; se riconosciuta per tempo, può esere combattuta con l’aumento della temperatura sui 30°C e della salinità dell’acqua. Un’altra malattia, l’Hexamita, che si riconosce dall’escrezione colorata in bianco del pesce o del suo rifiuto del cibo, curabile con i prodotti medicinali in commercio.
Scelte alimentari ottimali per il Flowerhorn
Il Flowerhorn è un carnivoro dotato di un formidabile appetito, però si accontenta anche di cibo surgelato; in commercio sono prodotti specifici per Ciclidi costituiti da crostacei, vermi del sangue, cioè larve di mosche e altri animali ancora. Si consiglia di fornirlo abbondantemente di cibo almeno tre volte al giorno.
Preparazione dell’acquario
Ecco le indicazione per preparare un acquario perfetto per il vostro ciclide.
Date le dimensioni che può raggiungere, è necessario che l’acquario sia ben capiente, con una capacità di 200-300 litri di acqua, e dotato di un buon filtraggio. Sul fondo uno strato di ghiaia o sabbia su cui porre rocce che formino nascondigli in cui il pesce possa riposarsi in pace. Poiché gli piace smuovere tutto quanto trova nel suo ambiente, non inserire piante, che farebbero presto una brutta fine, sradicate e distrutte, mentre ci sono acquariofili che bloccano le rocce sul fondo con attaccandole con un sigillante siliconico per acquari.
Come si è detto, i parametri dell’acqua possono essere variabili, però entro certi limiti; comunque di valori consigliati sono i seguenti:
- temperatura dell’acqua, che deve essere declorata, 25-30°C,
- pH 6,5-8, durezza 8-21 dGH;
- l’illuminazione va bene normale.
Pulizia dell’acquario, il Flowerhorn è un pesce disordinato
Come ricordato, il nostro è un formidabile mangiatore, ma ha il difetto di essere molto disordinato, si potrebbe dire uno “sporcaccione”, per cui non mancano residui di cibo depositati sul fondo o che stazionano fra la superficie e il fondo o, ancora, che la intorpidiscono. Questa situazione deve essere risanata con un’attenta sifonatura sul fondo e con cambiamento di acqua ogni due settimane al massimo.
Carattere del Flowerhorn, cosa devi sapere
I creatori di questo ibrido hanno ottenuto un grande successo, ottenendo un animale bello e maestoso che può rendere orgoglioso l’amatore che lo cura. Tuttavia, l’animale non è risultato tranquillo e non apprezza la vista e la compagnia di altri ospiti dell’acquario. Sicché il prodotto dei loro sforzi è decisamente un “caratterino” da prendere con le molle. L’acquariofilo che lo accudisce deve stare bene attento durante le operazioni di pulizia, perché non è difficile che il pesce, contrariato perché lo si è disturbato, non morda dolorosamente le dita.
Si ribadisce che non è un pesce da comunità, tanto che è preferibile lasciarlo da solo. Se si intende tentare la riproduzione, si può dargli una compagna, ma si deve pure tenere sott’occhio ciò che succede dentro la vasca e intervenire per tempo, se ci si rende conto che ci sono pesanti malumori in famiglia, per fare cambiare casa a uno di loro, se non si desidera trovarne più tardi uno messo male o addirittura morto.
Dimorfismo sessuale
Non si sono individuati segni visibili di differenza nei sessi. Qualcuno ritiene che nel maschio la gobba nucale sia di dimensioni maggiori. Però, chi se ne intende a fondo ha notato un qualcosa che li diversifica e ha detto che si riesce a vedere una variante piccola, ma fondamentale nella vita di una coppia: infatti, la femmina ha in bocca l’ovopositore a forma di “U”, mentre il maschio, sempre in bocca, ha le papille genitali a forma di “V”. Gli allevatori orientali hanno un loro metodo per distinguere i sessi. Prendono in mano un esemplare e ne premono delicatamente il ventre: se ne esce qualche goccia di un liquido limpido, si tratta di un maschio, mentre se non esce nulla, non può essere altro che una femmina.
Riproduzione
Non tutti gli ibridi sono fertili, ma molti Corno di Fiori lo sono e si può tentare la riproduzione in acquario, anche se è una operazione tutt’altro che semplice. Innanzitutto, è necessario che l’acquario sia dotato di nascondigli in cui la femmina possa nascondersi per difendersi dai malumori del maschio, che potrebbe essere disturbato dalla sua presenza; però, se ci si rende conto che lui sia troppo aggressivo, si divide la vasca in due, inserendo una lastra di vetro nel mezzo, in maniera che possano vedersi, ma non toccarsi, e si aspettano gli sviluppi della situazione. Se pare che non ci sia aggressività e piuttosto la tendenza a un approccio, si toglie la lastra di vetro, si cambia l’acqua, si alza un po’ la temperatura, si fornisce nutrimento più volte al giorno, e si aspettano le decisioni da parte della coppia. Se le cose vanno come si spera, le femmina depone le uova su una pietra piatta e il maschio le feconda. A deposizione avvenuta, se il maschio dimostra chiaramente che le uova sono di sua proprietà, conviene togliere immediatamente la femmina, lasciando lui a controllare la covata. Alla nascita, gli avannotti sono già grandi e divorano golosamente i naupli appena schiusi di Artemia salina, per poi passare al cibo dei genitori dopo un paio di settimane.
Conclusioni
Come si è detto in precedenza, il Flowerhorn può essere un ospite dell’acquario di un principiante, ma l’occhio di un esperto può avere una marcia in più, a parte le dimensioni dell’acquario che non sono certo normali; però è un pesce meraviglioso con colori che mozzano il fiato e può fare gola il possederlo e poterlo accudire. Naturalmente, dal punto di vista economico, un grande acquario ha un suo sensibile costo ma affrontata la spesa una volta, tutto finisce lì; ciò che non finisce e può diventare un po’ pesante è la costosa necessità di soddisfare la sua dieta.
Foto di copertina di: Daniel Franco