In questo articolo parliamo della convivenza tra pesci tropicali e tartarughe d’acqua dolce. I termini sono sicuramente generici: approfondiremo le varie possibilità di convivenza anche considerando le singole specie di pesci e di tartarughe. Io sono tartaguida, un influencer blogger di animali esotici e acquariologia che vi accompagnerà in questo articolo.
Convivenza pesci tropicali e tartarughe d’acqua dolce: è possibile?
Iniziamo con il dire che la convivenza tra queste due categorie di animali è sicuramente difficile (ma non impossibile) anche se spesso è a discapito degli ospiti pinnuti. Inserire una tartaruga d’acqua dolce in un acquario di discus, scalari o betta è sicuramente un errore fatale che porterà i pesci alla morte da continuo stress o favorirà il continuo sorgere di infezioni da ferite provocate dai morsi del rettile. Aboliamo quindi qualsiasi ipotesi di convivenza tra tartarughe e pesci tropicali di quel tipo. In generale le categorie di pesci che possono potenzialmente convivere con le tartarughe acquatiche sono due: i pesci predatori e i poecilidi (e affini per dimensioni).
La convivenza tra tartarughe acquatiche e pesci predatori
Nel caso di acquari di pesci predatori (che richiedono già acquari extra large) come arowana e Astronotus ocellatus non è raro trovare come coinquilina la tartarughe mata mata. Soprattutto in America e in indonesia. La tartaruga mata mata (Chelus fimbriata) è una specie che si alimenta inghiottendo vive le prede, escludiamo perciò la possibilità di morsi verso pesci aggressivi o visibilmente più grandi di lei. In questo caso le potenziali aggressioni possono essere fatte dai pesci verso i suoi barbigli. Per valutare questa tipologia di convivenze dovremmo necessariamente stare su acquari di minimo 1000/1500 litri per dare la possibilità ai pesci e al rettile di muoversi all’interno della vasca senza continui stress.
La convivenza tra pesci di piccola taglia e tartarughe d’acqua dolce
In questo caso opposto premettiamo che qualsiasi pesce o banco di pesce è a potenziale rischio di essere mangiato dai rettili. Il cibo vivo per le tartarughe è sicuramente un’ottima alternativa, è brutto da dire ma se ci scappa il morto sicuramente la tartaruga non ne risente. Sconsiglio in primis pescetti d’acquario come guppy o betta che hanno code grosse e appariscenti facilmente morsicabili. Per quanto riguarda gambusie, platy, molly o persino rasbore e microrasbore in acquari con tartarughe nordamericane (soprattutto Sternotherus odoratus) il successo nella convivenza non è raro. Invito comunque tutti gli interessati a inserire solo specie dello stesso areale insieme o in alternativa specie riprodotte in cattività per scongiurare ogni tipologia di infezione derivata dalla diversa locazione naturale degli animali. Potete considerare le gambusie come prima scelta nella convivenza in acquario tra pesci e tartarughe: questi pesci richiedono poche specifiche come valori dell’acqua e si adattano ai cicli stagionali delle tartarughe acquatiche nordamericane. Le gambusie sono anche animali a veloce riproduzione che possono sostenere facilmente un equilibrio con 1 o 2 esemplari di tartarughe acquatiche in vasche di minimo 150/200 litri.
Convivenza tartarughe acquatiche e pesci in acquario
Per concludere la convivenza tra questi due animali vi ricordo che è assolutamente vietata la convivenza tra taratrughe d’acqua dolce e carassidi (pesci rosso) che finirebbero sbranati in poco tempo dopo lunghi periodi di stress. Le tartarughe d’acqua più adatte alla convivenza sono sicuramente le Sternotherus odoratus che rimangono di dimensioni contenute (max 14 cm di carapace) e se ben alimentate difficilmente prederanno il banco di pesci.