Laura Grecchi e Angelo Di Mitri di River Monsters Italia ci parlano oggi dello Colossoma macropomum, conosciuto come Tambaqui nei suoi paesi di origine: il Black Pacu è la seconda specie più grande di pesci squamati del bacino amazzonico, molto simile al red bellie pacu (Piaractus brachypomus), di cui parleremo in un’altra scheda, che resta però leggermente più piccolo.
Colossoma macropomum (Cuvier, 1816)
Ordine Characiformes
Famiglia Characidae
Sottofamiglia Serrasalminae
Genere Colossoma Eigenmann & Kennedy, 1903
Specie C. macropomum Cuvier, 1816
Conosciuto come Tambaqui nei suoi paesi di origine, il Black Pacu è la seconda specie più grande di pesci squamati del bacino amazzonico, molto simile al red bellie pacu (Piaractus brachypomus), di cui parleremo in un’altra scheda, che resta però leggermente più piccolo.
Longevità media in natura:
20 – 30 anni
Longevità in acquario:
40 anni e oltre (il Pacu più famoso è un esemplare di 43 anni)
Dimensioni massime:
108 cm
Peso massimo pubblicato:
40 kg
Valori dell’acqua:
Ph: 5.0 – 7.8
durezza: 1-15 dGH
Range di temperaturaeideali: 22°C – 28°C
Distribuzione e habitat:
Questa specie è diffusa in Sudamerica, nei bacini del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco, ma è allevata in acquacoltura in tutto il continente. Gli adulti hanno carattere prettamente solitario e abitano le foreste allagate, mentre i giovani vivono in acque scure e torbide, spesso in gruppi, e in pianure allagate. Non è fortemente gregario e nemmeno territoriale o aggressivo.
Descrizione:
C. macropomum presenta un corpo robusto, con profilo romboidale allungato e compresso ai fianchi. Le pinne, carnose, sono ampie ma compatte. La pinna caudale è bilobata. Gli esemplari giovanili hanno una forma più simile agli altri piranha (Serrasalmus), dal profilo discoidale. La livrea vede gli esemplari giovanili con fondo bruno dai riflessi argentei e bronzei e gola rossastra, mentre gli adulti hanno fondo bronzo/grigio scuro con la metà inferiore del corpo più scura, tendente al nero bruno. Le pinne tendono al nero/ardesia.
Raggiunge una lunghezza massima accertata di 108 cm per 40 kg di peso, ma la taglia media negli esemplari pescati presenta una lunghezza di 70-90 cm.
Riproduzione:
La riproduzione, che avviene tra gennaio e aprile, vede la desposizione di migliaia di uova sferiche (da 7.000 a 3.000.000 secondo la grandezza della femmina) nel fondo melmoso, che vengono subito fecondate dal maschio. Non vi sono cure parentali. Gli avannotti si nutriranno poi di zoo e phitoplancton.
In cattività sono normalmente riprodotti mediante ormoni, sia per l’acquariofilia, sia per scopi alimentari, nelle farm esattamente come si usa fare – da noi – con trote ecc.
Vita in … piscina:
Sconsigliamo particolarmente l’acquisto dei pacu, perchè oltre al fatto che se ne infischiano dei pochi litri a disposizione, crescendo sempre e comunque; sono anche instancabili nuotatori. Noi che li alleviamo in piscine notiamo proprio che non stanno fermi un attimo, magari moderano la velocità, ma sono sempre in pattugliamento oppure in corrente.
Se proprio non potete fare a meno di avere un pacu; si UNO solo, potete però alloggiarlo in un acquario di minimo 300x150x100h cm che è COMUNQUE risicato per questa specie. Considerando il costo di una vasca del genere e lo “spreco” dovendoci tenere solo un pesce… secondo noi, non conviene affatto. Se avete spazio al calduccio, e siete affezionati al vostro bestione, ben venga piuttosto una piscina di svariati litri con tutto il necessario.
Spesso recuperiamo Pacu che vivono in spazi troppo stretti per loro. Grassi e con poco muscolo, visto che non hanno spazio. Una volta in piscina li vediamo letteralmente rinascere e ingranare il turbo anche con la crescita. Si perche i pacu, come altre specie, possono al massimo rallentare la crescita ma una volta ristabilite le giuste condizioni recuperano tutto il tempo perduto!
In vasca, se hanno poco spazio e/o si annoiano, possono diventare davvero un tormento per gli sfortunati coinquilini, della stessa specie e non. I pacu infatti si divertono ad assaggiare e molestare (mai aggressivamente) code, arredi, tubi, cavi, termometri, termostati… insomma, tutto e tutti.
Come sapete sono famosi per la loro dentatura, simile ai molari ed incisivi umani. Sono denti fatti appositamente per spaccare con il minimo sforzo, ma di forza i pacu ne hanno da vendere. Il morso può essere davvero molto doloroso sebbene non abbiano denti affilati come i piranha; perciò prestate sempre attenzione quando immergete le mani.. lo fanno per curiosità; ma possono far male.
I cavi delle pompe ecc. noi li proteggiamo inguainandoli in tubi di gomma spessa (canne per irrigare) oppure in tubi rigidi in pvc; dipende dalle esigenze. Nessun termometro in vetro o termostato in acquario, sistemateli dove non possano raggiungerli.
Come arredo, finchè si tratta di piccoli, potete azzardare anubians e felce di Java, che sono le più coriacee e veloci a riprendersi dai morsi e morsetti di questi pesci. Legni e rocce si possono usare ma avendo sempre cura che siano lisci e non pericolosi per eventuai loro movimenti bruschi (da piccoli sono piuttosto frenetici)
Da adulti invece ogni arredo è superfluo e porta via spazio al nuoto; potete al limite mettere megli NON ramificati e molto bassi (tipo i mopani) e pietre. Le piante vengono tritate in tempo zero.. anche solo per gioco. Come fondo sabbia o ghiaia; ma anche nulla se siete per l’iper igienico.
Curiosità:
- Sono tra i pesci più forti e robusti che abbiamo avuto il piacere di allevare: un esemplare di 60 cm, guadinato, riesce tranquillamente a portarti a spasso.
- Sono quelli che più “allagano” quando andiamo a prelevarli dai privati o dobbiamo spostarli; appena si sentono presi scodano con tutta la forza che hanno e sollevano una marea d’acqua. (quindi se ci chiamate, preparatevi)
- Se stressati si sdraiano, schiumano e… puzzano vagamente di alghe/melma.
- Sono pesci in grado di vivere bene in acque povere di minerali ed in generale molto resistenti alle malattie della pelle (fanno tantissimo muco)
Alimentazione:
In base alle analisi degli stomaci degli esemplari pescati, i pacu, sono prevalentemente vegetariani ma rientrano nelle specie onnivore in quanto tutto dipende dalla disponibilità che hanno di cibo, veri e propri opportunisti in pratica.
E’ molto più semplice mangiare noci e piante piuttosto che predare attivamente pesci, ma la carne gli piace eccome.
Piccoli pesci, in acquario (e non), durano ben poco e somministrare loro latterini, di tanto in tanto, non è sbagliato.
In vasca la cosa migliore (anche per i loro denti) è dare come base un buon pellet, noci, nocciole, mele, piselli, carote, zucchine, banana, teste di salmone/trota (le rosicchiano), latterini, molluschi, gamberi (anche non sgusciati) ecc.
Quello che è sbagliato è dare sempre e solo cibi di origine animale, che – unito al poco movimento, in certe situazioni – può creare grossi problemi a livello del fegato ed obesità.
In conclusione, per noi resta un pesce da sconsigliare, purtroppo viene venduto per pochi euro (attorno ai 10) con l’incentivo dell’essere un piranha vegetariano.
Piccolo e carino da piccolo, si trasforma presto in un bolide grigio e nero. In base alle nostre misurazioni il primo anno può già arrivare sui 30 cm, il secondo sui 40 abbondanti e il quarto anno sarà già tranquillamente sui 50/60 cm.
Questi sono i ritmi di un pesce sano, i tempi possono allungarsi ma il concetto è che non smette di crescere ed è SBAGLIATO ostinarsi a tenere un pesce che non è adatto alla vasca in cui è.
Il pregio di essere una specie robusta, abile a superare condizioni avverse in natura; gli si ritorce contro in cattività, condannandolo a una lunga vita di stenti se finisce nelle mani sbagliate.
Laura e Angelo
www.river-monsters.it