Da oltre dieci anni possiedo un acquario di barriera da 300 litri lordi, che ospita molti invertebrati e alcuni pesci. La popolazione degli invertebrati è costituita da diversi actinodiscus, da una plerogyra sinuosa, una trachyfyllia geofroyi, due euphyllia glabrescens, diversi stoloniferi e due grandi sarcophiton. Un paio di anni fa, acquistando un’ulteriore roccia viva, che mi serviva per meglio ancorare un nuovo invertebrato, ho inavvertitamente introdotto alcune planarie rosse. Questi fastidiosi animaletti sono platelminti (detti anche vermi piatti) della classe turbellaria. Vivono liberi in acque dolci o salate o su suoli umidi. Il mio acquario è illuminato tramite lampade T5 e le planarie, essendo provviste di zooxantelle, sono letteralmente esplose nel mio acquario.
Sicuramente non sono parassiti, perché nessun invertebrato ha mai sofferto della loro presenza. Il danno è certamente estetico. In breve hanno ricoperto la sabbia, si sono attaccate numerosissime sui vetri e sulle rocce vive. Per debellarle ho provato di tutto. Le ho aspirate con costanza ogni giorno, le ho irrorate di acqua di calce, di un prodotto che aumenta il PH: con nessun risultato duraturo. Meglio è andata seguendo le indicazioni trovate su internet che suggerivano di utilizzare il prodotto OODINEX per acqua marina. Ho utilizzato questo prodotto, fino al raddoppio delle dosi consigliate e per un periodo di una intera settimana (osservando un disagio marcato di tutti gli invertebrati presenti nella vasca). Apparentemente le planarie erano scomparse, ma dopo due settimane ecco di nuovo la loro presenza. Evidentemente il prodotto non è in grado di distruggere le uova le quali, almeno nella forma parassita animale, restano attive per circa due settimane. La dose di levamisolo utilizzata per l’eliminazione delle planarie in acquario è di 0,75 mg/litro (1 mg= un millesimo di grammo). La confezione contiene il levamisolo sotto forma di cloridrato e in 10 ml si ha una quantità di 234 mg di levamisolo base. Infatti, non avendo esperienza diretta del prodotto volevo immetterlo nella vasca in modo graduale. Dopo 24 ore le planarie erano scomparse. Cambio usualmente il 10% d’acqua ogni settimana. Ho effettuato il cambio diluendo poco più di mezzo mililitro di ASCARILEN nell’acqua preparata, in modo da mantenere costante la concentrazione di levamisolo, al fine di distruggere anche gli animali che sarebbero nati dalle uova presenti nell’acquario. Dopo 15 giorni di cura ho nuovamente inserito il carbone iperattivo nel filtro. Nel frattempo nessun problema è nato, né per gli invertebrati, né per i pesci. Non è stato necessario effettuare un cambio dell’acqua aldilà del 10% che effettuo settimanalmente nella manutenzione. La cura è iniziata il 7 novembre. Oggi, dopo oltre due mesi, le planarie non sono più ricomparse. Posso affermare, quindi, che questa cura si è mostrata, non solo efficace, ma anche sicura per tutta la mia popolazione dell’acquario. Nota di Acquaportal: Aldilà dell’esperienza dell’autore di questo articolo, senza dubbio positiva, sconsigliamo l’utilizzo di qualsiasi farmaco all’interno di un acquario marino di barriera. Gli effetti collaterali di questo prodotto (ma anche di quelli specifici per acquariofilia basati sullo stesso principio), nei confronti della fauna bentonica e dei batteri, non sono del tutto chiari, e potrebbero crearsi delle complicazioni nel medio-lungo termine. E’ invece certo, che nel caso ci dovesse essere un numero consistente di planarie (da tenere presente che spesso non si vedono chiaramente, in quanto stazionano sulle rocce e sul fondo), la loro morte determinerà il rilascio di una tossina sicuramente letale per i pesci. Vi consigliamo pertanto di adottare metodi meno invasivi per la lotta a questi organismi, quali l’inserimento di competitori naturali (Pseudocheillinus hexataenia, Halicoeres crisus, Synchiropus ocellatus, o nudibranchi con alimentazione specifica) e un’attenzione alla qualità dell’acqua, in particolar modo, la presenza di silicati. Questi organismi hanno un ciclo vitale mediamente breve, e sifonando regolarmente durante i cambi, nel giro di qualche mese è molto probabile che scompaiano. E’ importante pure un’azione di prevenzione, controllando attentamente i nuovi coralli che andrete a inserire, in particolar modo i coralli molli e i duri del genere LPS. (Sj) |
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