Combinatore telefonico GSM per acquari
L’assenza di corrente elettrica può rappresentare, per alcuni tipi di acquari, una vera e propria catastrofe. Esistono in commercio differenti tipi di soluzioni che permettono di tutelarsi da questo inconveniente, ma in genere sono proposti a prezzi abbastanza proibitivi e quindi tendenzialmente rivolti a vasche di un certo livello.
Per chi volesse in un qualche modo tutelarsi da questa eventualità, senza spendere grosse cifre, ho realizzato ques to semplice combinatore telefonico GSM basato su pochi ed economici componenti elettrici e un vecchio telefono GSM, che molto probabilmente ognuno di noi conserva dimenticato dentro a un cassetto.
Lo scopo del progetto è quello di avvisarci, con una chiamata, in caso di assenza di corrente elettrica, anche se concettualmente è possibile ottenere lo stesso tipo di avviso tramite qualsiasi dispositivo che preveda la chiusura di un contatto (per esempio un contatto a galleggiante posto nella vasca, un termostato, un contatto magnetico posto sullo stipite di una porta, e via dicendo).
L’idea si basa sulla caratteristica che più o meno tutti i cellulari possiedono, ovvero la possibilità di effettuare una chiamata a un numero predefinito, con la semplice pressione di un tasto. Questa funzionalità si concretizza tramite la chiusura di un contatto sulla pista elettrica della tastiera del telefono ed è realizzabile saldando una coppia di fili sui contatti. Dall’altro capo del filo si potrà quindi collegare il contatto che si riterrà più idoneo alle nostre necessità.
Applicazione come segnalatore di blackout elettrico
Questa funzionalità si realizza tramite l’utilizzo di un relè (http://it.wikipedia.org/wiki/Relè) alimentato a 220v. Il dispositivo deve restare sempre collegato alla rete, e in caso di assenza di corrente, provvederà a chiudere il contatto che genererà la chiamata telefonica.
Nella foto ho indicato quali contatti utilizzare, per semplificare eventuali dubbi di interpretazione dello schema elettrico che è solitamente indicato sul prodotto.
Contatti 1 e 2 = alla rete (220V) – Contatti 3 e 4 = al cellulare
E’ importante rispettare solo l’ordine delle coppie, in quanto non esistono problemi di polarità, per cui, i fili possono essere collegati invertendo l’1 col 2 o il 3 col 4. Basta solo prestare attenzione nel collegare la 220 esclusivamente alla coppia 1-2 e il contatto che va al telefono alla 3-4.
Nel mio progetto, per motivi d’ingombro, ho utilizzato un relè in miniatura da saldare su circuito stampato. Esistono comunque in commercio modelli che non richiedono né saldatura, né circuito stampato, utilizzando dei comuni morsetti a vite per il fissaggio dei fili elettrici.
Applicazione come sensore di allagamento
L’acqua, in particolar modo quella salata, è dipersè un buon conduttore elettrico.
Si tratterà quindi di realizzare una coppia di puntali metallici (o meglio ancora un pettine composto da tante coppie di contatti) che cortocircuitandosi col bagnato, fungeranno da interruttore.
Al momento non ho ancora realizzato questa implementazione, e il dubbio di fondo è se la tensione presente sulla coppia di fili che viene dal telefono sia sufficiente a pilotare questo tipo di contatto.
Nel caso non lo fosse, si potrà risolvere utilizzando il relè dell’applicazione precedente, alimentato a 12V anziché 220.
Altre applicazioni
Qualsiasi componente elettrico che sia idoneo a chiudere un contatto può essere collegato. Volendo anche più di uno, collegati in parallelo (fatto salvo che il dispositivo genererà una semplice chiamata dalla quale non sarà possibile risalire da quale sensore sia stata generata).
Alcuni esempi possono essere:
– termostato che indichi il superamento di una determinata soglia
– galleggiante per troppo pieno o livello basso
– contatto magnetico da posizionare su uno sportello
Realizzazione del progetto
Il costo complessivo, considerando anche l’acquisto di una nuova SIM, e il possesso di un vecchio telefono GSM a costo zero, non supera i 15 euro.
Materiale occorrente
– telefono GSM con alimentatore
– scheda SIM
– saldatore + stagno
– doppino telefonico
– relè finder 220V (*)
– basetta millefori (*)
– seghetto (*)
– spina elettrica 220V
– nastro isolante
(*) l’utilizzo di un relè in miniatura da saldare alla basetta millefori è stata una mia scelta progettuale legata alla necessità di avere ingombri ridotti. L’apparecchio è ugualmente realizzabile utilizzando un relè già provvisto di morsettiera a vite per il fissaggio dei fili.
Pre-requisiti
1) E’ necessario avere una buona dimestichezza nell’utilizzo del saldatore a stagno, in particolar modo nel momento in cui sarà necessario saldare il filo alle piste del telefono che sono distanti pochi mm. l’una dall’altra.
2) Il telefono cellulare deve avere le seguenti caratteristiche
a. Un minimo di autonomia residua della batteria, in quanto la chiamata d’emergenza verrà effettuata in assenza di corrente elettrica.
b. La possibilità di effettuare chiamate a un numero memorizzato mantenendo premuto un tasto definito della tastiera.
c. Controllare preventivamente come si comporta il telefono, simulando una condizione d’allarme, vale a dire mantenendo premuto il tasto per un minuto o più.
3) Sul telefono che riceverà la chiamata d’emergenza, è consigliabile attivare il servizio di “chiamata in attesa” per evitare che il dispositivo, in allarme, trovi il numero occupato. Conviene pure che sia attiva la notifica tramite SMS di chiamata “non risposta
Modifica sul telefono
È la parte che presenta maggiori difficoltà, in quanto la miniaturizzazione dei cellulari lascia uno scarso margine per l’inserimento anche di una semplice coppia di fili.
Prima ancora di aprire il telefono, occorrerà procedere alle varie operazioni relative alla nuova SIM (sblocco codice PIN, ecc.), nonché la memorizzazione del numero di telefono da chiamare e l’assegnazione alla posizione di memoria breve, ovvero, il tasto che verrà utilizzato.
Successivamente si dovrà aprire il telefono e verificare la possibilità di far passare il cavo senza compromettere troppo le funzionalità del telefono, che nel possibile, andrebbero conservate.
La sequenza seguente mostra passo-passo le operazioni effettuate su un Nokia 6210, telefono abbastanza comune, che si presta a questo genere di modifica, senza particolari difficoltà.
Occorre munirsi di un cacciavite a taglio torx da 6 per rimuovere le viti che fissano lo chassis.
Una volta estratta la batteria e la sim rimuovere le 4 viti poste ai lati inferiore del telaio.
Tolte le viti è possibile rimuovere il coperchio in plastica, facendo attenzione a non danneggiare le lamelle a incastro.
Il passo successivo consiste nel rimuovere l’antenna, anch’essa fissata tramite una vite con taglio torx.
A questo punto è possibile dividere completamente la parte plastica dalla circuiteria.
Appoggiate la mascherina di gomma sulla parte elettrica della tastiera per identificare il tasto al quale è stata assegnata la funzione di chiamata rapida.
La tastiera è fissata al circuito stampato tramite quattro linguette, di cui due metalliche che hanno anche funzione di contatto elettrico tra i due pezzi. Porre molta attenzione al posizionamento di queste ultime due, nonché della fila di contatti superiori che sono indispensabili al funzionamento della tastiera. In caso di falsi contatti l’apparecchio potrebbe divenire inutilizzabile.
Questa è la fase più difficoltosa del progetto, in quanto i contatti sono a distanza di circa 1 mm.
La prima cosa da fare è riportare un leggero velo di stagno sul bordo esterno della pista avendo cura di soffermarsi un attimo con la punta del saldatore in modo che lo stagno aderisca perfettamente alla superficie.
Si salderà quindi il contatto esterno e successivamente quello centrale, facendo attenzione a non fare saldature fredde (lo stagno deve risultare lucido, alla vista). Terminata la saldatura tirate delicatamente i fili per verificare se ha fatto tenuta e per ultimo, ponete un pezzetto di nastro isolante tra il filo che va al contatto interno (azzurro, nella foto) e il circuito stampato.
Per la buona riuscita dell’operazione è importante utilizzare un cavetto metallico che non sia composto da una treccia di fili, in quanto alcuni di questi potrebbero creare falsi contatti.
In una prima ipotesi, per salvaguardare l’integrità della tastiera, ho fatto uscire il filo lateralmente, come si vede dalle foto. Questo creava però problemi di contatti, dovuti allo spessore del filo stesso.
La soluzione migliore è di forare la copertura in prossimità del tasto su cui si è effettuata la saldatura e fare passare il cavetto da quel punto.
A questo punto si può richiudere il telefono.
Cablaggio del relè e collegamento
Tagliare il millefori nelle dimensioni del relè e fissarglielo, piegando le linguette metalliche.
Saldare i fili secondo le indicazioni date in prima pagina. (attenzione: in questa foto il collegamento del telefono era stato invertito, poiché era per un’applicazione diversa)
Rivestite il tutto senza risparmiare sul nastro isolante e fate un paio di prove per verificare se il tutto funziona. Da tenere presente che la SIM deve essere ricaricata almeno una volta all’anno, salvo modifiche dell’ultima ora ai piani contrattuali delle ricaricabili.
Il progetto è terminato; collegatelo a una spina e dimenticatevene, e se un giorno riceverete *quella* chiamata.. beh, io non c’entro, eh?
Alessandro Amanti