I wavebox sono particolari tipi di pompe che permettono di ottenere un suggestivo effetto onda, all’interno della vasca, che ricorda quanto avviene in natura nelle barriere coralline.
L’idea di costruirne un Wavebox fai da te, mi è venuta in mente dopo aver visto i prezzi di questi “giocattolini”. L’obiettivo, era quello di realizzarlo con materiali di basso costo e facilmente reperibili.
La realizzazione del progetto è semplice e non richiede particolari accorgimenti o attrezzature, se non quel minimo di manualità necessaria all’assemblaggio dei componenti e la realizzazione delle connessioni elettriche.
Materiale necessario:
Modulo timer per intermittenza – portata max contatto relè (no/nc):3A – regolazioni tempi di chiusura relè 0,5sec —5 sec – regolazioni tempo di pausa 2,5sec —60sec – alimentazione 12Vdc/100mA | 13 € |
Scatola gewiss gw44024 ip55 | 4 € |
Alimentatore 220—12v dc | 9 € |
Contenitore di plastica di recupero | |
Pompa di movimento |
La centralina di controllo del sistema. |
Alimentatore 12v | Contenitore a tenuta stagna |
Realizzazione della Centralina
1) Fissiamo il modulo timer all’interno della scatola. Io ho utilizzato la colla a caldo, ma si può benissimo fissare anche con vitine parker con rondelle in plastica per scongiurare ogni pericolo di dispersione elettrica. Aspettiamo che la colla si asciughi completamente, 5 minuti sono più che sufficienti.
2) Prendiamo l’alimentatore 12v ed eliminiamo il connettore universale lasciando così scoperti i 2 cavetti elettrici.
3) Ora prendiamo la scatola e togliamo uno dei cappucci effettuando un piccolo foro per permettere il passaggio dei cavi alimentazione; il foro va fatto il più piccolo possibile, in modo che una volta inseriti i cavi non rimanga spazio in cui si possa infiltrare acqua.
4) Riposizioniamo il cappuccio nella sede della scatola ed effettuiamo i collegamenti elettrici.
5) Ora prendiamo una pompa di movimento, io avevo disponibile una koralia 2 (anche se per il nostro scopo non è il massimo, per i motivi che spiegherò più avanti). Effettuiamo un’incisione sulla guaina del filo, a circa 30 cm dalla presa, in modo da portare allo scoperto i due cavetti di alimentazione (attenzione: questa operazione fa decadere la garanzia sulla pompa).
6) Ora sfiliamo l’altro cappuccio in gomma della scatola e ripetiamo le manovre di foratura (avendo come prima l’accortezza di farlo il più piccolo possibile), inseriamo il cavo come in fotografia e risistemiamo il cappuccio nella scatola.
7) Il modulo ha 3 connessioni; per il nostro scopo la pompa va collegata ai morsetti COM (comune) e NC (normalmente chiuso).
Particolare del modulo |
La parte elettrica è ora terminata. Nella foto superiore sono visibili i 2 trimmer: pause e pulse tramite i quali sarà possibile regolare l’intervallo di pausa, variabile tra i 2,5/60 sec e il tempo di chiusura del relè (0,5/5 sec.).
Realizzazione del Corpo Pompa
1) Procuratevi un contenitore in plastica tipo quelli della pasta e foratelo in modo che la bocca di uscita della pompa rimanga all’esterno della scatola.
2) Prendete un pezzo di tubo delle stesse dimensioni del foro (io ho usato un pezzo di geberit da 50) e inseritelo.
Collaudo
Utilizzando un cacciavite, agite sui 2 trimmer “pause e pulse”, fino a ottenere l’effetto desiderato. Come dicevo a inizio articolo, le koralia a 220v non sono particolarmente adatte a questo scopo, in quanto hanno, in fase di partenza, un salto del rotore per permettere la sincronizzazione. Dati i tempi stretti (2- 3 secondi al max) necessari a generare l’onda d’acqua,spesso l’effetto wave svanisce perche la sincronizzazione non avviene entro quell’intervallo. Ho notato però che quando la fortuna consentiva un ciclo di 6 -7 rotazioni consecutive senza salto del rotore, il wave generava un’onda di circa 3-4 cm, sufficiente a smuovere tutta l’acqua nella vasca.
Considerazioni finali
Il sistema è perfettamente funzionante. L’unica pecca è la pompa, in quanto per ottenere l’effetto desiderato sarebbero necessarie pompe con fascio aperto, ma che non abbiano il salto di sincronizzazione.
Sto ancora valutando diverse pompe e anche se la piu gettonata è la tunze 6000 (i vecchi modelli per intenderci) a causa del costo ancora elevato, non risulta conveniente.
La centralina di controllo, tramite i due trimmer ci permette di ottenere delle regolazioni ad hoc, inoltre, con un po’ di manualità e il materiale necessario è possibile inserire un interruttore che disconnetta temporaneamente la pompa, ripartendo dopo un determinato tempo. Questa modifica verrà poi spiegata nel prossimo articolo, in quanto è ancora in fase di sviluppo.
Ricordo inoltre che stiamo lavorando con tensione a 220v, pertanto osservate la massima attenzione nel maneggiare i cavi e assicuratevi sempre di aver staccato le spine prima di effettuare qualsiasi manovra.
Spero che questo progetto vi sia stato utile.
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Negli articoli dedicati al fai da te vengono descritte esperienze di appassionati italiani che vogliono, unicamente a titolo dimostrativo, mostrarci e renderci partecipi dei loro risultati nella costruzione artigianale di accessori di acquariofilia.
Ricordiamo che molti progetti avendo a che fare con impianti elettrici e l’utilizzo di macchinari e strumenti di lavoro possono essere pericolosi, e che le modifiche apportate ad accessori già esistenti, rendono l’accessorio non più a norme CE e pertanto con la garanzia non più valida.
Nel caso qualcuno volesse ugualmente cimentarsi nella realizzazione di questi progetti, sia Acquaportal sia gli autori del progetto stesso non si assumono in alcun modo responsabilità in caso di incidenti o guasti di qualsiasi tipo essi siano. Nel caso di realizzazione ricordiamo infine che alcune lavorazioni necessitano di strumenti di protezione.