- 1 Coltivare ninfee in acquario: la mia esperienza con la ninfea lotus tiger
- 2 La fertilizzazione delle ninfea
- 3 Difficoltà di crescita della ninfea
- 4 Spazio vitale per le ninfee: evitare il sovraffollamento per una crescita sana
- 5 Il mio secondo tentativo
- 6 Come ho fatto fiorire le mie ninfee
- 7 Il primo bocciolo e la fioritura
Coltivare ninfee in acquario: la mia esperienza con la ninfea lotus tiger
La mia esperienza con le ninfee cominciò più di un anno fa quando acquistai un bulbo di ninfea lotus tiger da inserire nel mio acquario da 300 litri. Iniziò così la conoscenza di questa pianta dalle grandi foglie galleggianti e dai bellissimi fiori che somigliano alle margherite ma hanno caratteristiche totalmente diverse.
Piantai il bulbo nella vasca posizionandolo vicino il vetro frontale e cominciò l’attesa per vederlo germogliare. Non passò molto tempo (circa una settimana) che il primo germoglio cominciò a far capolino dal bulbo che era piantato nel fondo sabbioso del mio acquario.
La fertilizzazione delle ninfea
Avevo accuratamente provveduto a fertilizzare il bulbo non solo attraverso l’impianto di CO2 ma anche aggiungendo nel terreno vicino al bulbo una compressa di fertilizzante trimestrale che mi ha sempre dato ottimi risultati favorendo la crescita della mia flora acquatica e mantenendola in buona salute.
Difficoltà di crescita della ninfea
Cominciarono a vedersi delle piccole foglioline granate che fuoriuscivano dal bulbo semi-chiuse, che man mano si aprivano protendendosi verso la luce, crescendo anche di dimensione.
Dopo aver visto spuntare nove bellissime foglioline, notai che la pianta sembrava sofferente; confrontandomi con amici che avevano provato l’esperienza con la ninfea, mi resi conto che la mia piccola ninfea aveva le foglie molto piccole e non riuscivano a raggiungere il pelo dell’acqua come invece avevano fatto le piante di amici acquariofili che avevano comprato e piantato i bulbi nello stesso periodo.
Doveva esserci qualcosa che non permetteva alla mia piantina di crescere bene, pur avendo io prestato la massima attenzione.
Non capii subito le ragioni per cui la mia piantina non crescesse bene; ero ancora poco esperta nel campo dell’acquariofilia poiché avevo impiantato il mio primo acquario nel settembre dello stesso anno. Cercai di aiutarla con una fertilizzazione più ricca, ma niente; la mia piccola ninfea non riuscì ad andare avanti e morì.
Contemporaneamente però tutte le altre piante dell’acquario diventarono bellissime, in particolare la vallisneria americana che infestò tutta la vasca diventando bellissima e predominante.Spazio vitale per le ninfee: evitare il sovraffollamento per una crescita sana
Questo fallimento dovuto evidentemente alla eccessiva quantità di piante che non hanno permesso alla ninfea di ricevere il giusto nutrimento per crescere e diventare grande, unito alla posizione non gradita alla piantina, non mi fece demordere; anzi, provai nuovamente dopo sei mesi: potai la vallisneria e creai uno spazio vicino alla pompa principale dove sia l’illuminazione che il movimento dell’acqua erano più consoni, secondo me allo sviluppo della pianta.
Inoltre avevo preso informazioni da internet e da alcune dispense in cui si diceva che la crescita della ninfea in un acquario chiuso era comunque difficile e la fioritura quasi impossibile.
Il mio secondo tentativo
Per nulla scoraggiata dalle possibili difficoltà, acquistai altri due bulbi di ninfea, li piantai uno nella posizione della piantina non attecchita e l’altro nello spazio laterale che avevo predisposto.
Non ho fatto niente di diverso dalla prima volta; la stessa pillola fertilizzante, la fertilizzazione regolare col CO2 e ho atteso la crescita di queste nuove piantine.
Questa volta il germoglio è venuto su un po più lentamente; però le foglie della pianta laterale venivano su più grandi di quella posizionata frontalmente e di li a poche settimane era diventata molto bella. Aveva generato 6 foglie di quasi 20 cm di ampiezza che galleggiavano nella vasca, dando l’effetto “laghetto artificiale”.
A questo punto la pianta aveva preso bene tanto da crescere tirando il nutrimento anche da altre piante che non sono riuscite ad andare avanti poiché la ninfea laterale era diventava, appunto, predominante.
L’altro bulbo, invece, cresceva più lentamente; le sue foglie erano più piccole, e mentre la pianta laterale appena uscita dall’acqua mutava di colore da granata a verde il colore delle foglie, quella più piccola manteneva le foglie con il solito color rosso.
Come ho fatto fiorire le mie ninfee
A questo punto volevo vedere se riuscivo a far fiorire la ninfea e, considerando che la fioritura avviene in presenza di vasche aperte, ho cominciato a tenere il coperchio aperto per quattro ore al giorno mentre i termosifoni dell’appartamento erano accesi per evitare che l’abbassamento di temperatura dell’acqua della vasca potesse squilibrare l’acquario.
Il primo bocciolo e la fioritura
Dopo tre settimane, ho visto spuntare il primo bocciolo. E’ stata un’esperienza mozzafiato: quasi non credevo di esservi riuscita. Il bocciolo ha raggiunto le foglie velocemente e in solo due giorni già fuoriusciva dall’acqua; poi l’evento: la fioritura!
Era la prima volta che vedevo da vicino un fiore di ninfea e sapere che era il risultato della mia pianta mi ha reso orgogliosa. A tutt’oggi questa ninfea ha già dato tre bellissimi fiori che sbocciano mentre l’impianto d’illuminazione è spento e durano due giorni alternando il proprio stato secondo il grado di illuminazione (aperto a luce spenta,chiuso a luce accesa).
La pianta sta benissimo e credo che darà ancora altri fiori, poiché continua a crescere e far venir su foglie nuove e bellissime; l’altra cresce più lentamente: forse la posizione non è stata ottimale. In fondo, i trattamenti fertilizzanti e le cure sono state le stesse per entrambi i bulbi; si vede che per questa pianta la posizione è fondamentale per rendere al massimo.
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