1933. L’ittiologo olandese Koumans ha sul suo banco di lavoro campioni provenienti da una spedizione scientifica in Indonesia, una delle molte crociere organizzate nelle acque della colonia, Nota questo bel pesciolino argenteo con bande nere e puntini bianchi, e lo battezza Pterapogon (con riferimento alle pinne allungate) kauderni (dedica a Walter Kaudern, svedese, studioso della fauna e delle popolazioni umane dell’Indonesia). A lungo il campione conservato in qualche museo olandese rimane l’unica testimonianza dell’esistenza di questo pesciolino. Fino agli anni ’90, quando una spedizione scientifica organizzata dall’associazione ambientalista Coral Cay Conservation alle isole Banggai (Est Sulawesi, Indonesia) lo ritrova in ambiente. Dal nome delle isole deriva il nome comune con cui è conosciuto, pesce cardinale di Banggai. Il pesciolino, appartenente alla famiglia degli apogonidi (o pesci cardinale), come tutti i membri della famiglia ha abitudini notturne: di giorno staziona presso il reef, nuotando pigramente in gruppo, in realtà riposando. Di notte il banco si disperde alla ricerca di prede. Si nutre di plancton notturno, formato da larve e da molti invertebrati che trascorrono il giorno al riparo del reef, di notte diventano planctonici e nuotano più in alto. Il che spiega perché gli apogonidi hanno occhi grandi (utili per vedere in condizioni di luce molto attenuata) e bocca grande (per poter prendere prede relativamente grosse). Durante la fase di riposo diurno Pterapogon kauderni ama nascondersi tra gli aculei dei ricci diadema, che gli danno protezione. Anche la livrea a bande nere verticali risulta mimetica in questo ambiente.
Come tutti gli apogonidi, anche Pterapogon kauderni pratica l’incubazione orale delle uova: il maschio le tiene in una bocca capace. Ma il nostro fa di più: estende la fase di incubazione alle prime fasi di vita dei neonati, praticamente sopprimendo la fase di dispersione larvale. Come fanno molti ciclidi di acqua dolce, ma unico caso conosciuto tra i pesci di mare, i giovanissimi restano nelle vicinanze del genitore e quando si sentono minacciati da un predatore gli rientrano in bocca.
Torniamo alla nostra storia. La spedizione di Coral Cay Conservation chiarisce che Pterapogon kauderni è una specie rara, endemica di un piccolo e remoto arcipelago dell’Indonesia. Contemporaneamente il pesciolino risveglia l’interesse degli acquariofili: è affascinante, facile da allevare, non ha esigenze particolari. La prima reazione della comunità scientifica è di preoccupazione: una specie rara ed endemica di una piccola area, sottoposta a prelievo, potrebbe andare incontro a rischio di estinzione. La situazione si capovolge in pochissimi anni. Da un lato il pesciolino si dimostra facile da riprodurre, anche in acquari domestici. L’incubazione orale, e il fatto che probabilmente il padre passa ai piccoli anche del nutrimento durante queste fasi, rende possibile la riproduzione in acquario e provoca un crollo della domanda. Sulle sponde del Pacifico i commercianti Indonesiani di pesci da acquario si organizzano: invece di dover programmare delle campagne di pesca nella remota Banggai, qualcuno pensa di trasferire qualche coppia viva nelle proprie lagune sotto casa, per crearsi uno stock ittico privato, a cui accedere facilmente. Risultato: conosco personalmente almeno due siti dove l’ex-endemico pesce cardinale di Banggai ora vive e prospera. Uno è lo stretto di Lembeh, nord Sulawesi, un sito popolarissimo tra i subacquei, con acque calme e un buon ricambio. A Lembeh nella seconda metà degli anni ’90 i primi Pterapogon hanno fatto la loro comparsa, timidamente, nella parte meridionale dello stretto, per poi espandersi rapidamente verso nord, poco per volta, spostati dalla corrente. Qui trovano acque ricche di cibo e sempre calme, e imparano un comportamento mai osservato a Banggai: data la non grande abbondanza di ricci diadema, iniziano ad associarsi con diverse specie di anemoni, a cui si avvicinano moltissimo durante il giorno per protezione contro i predatori.
Un altro sito colonizzato da Pterapogon kauderni è la Secret Bay, a Gilimanuk, nord di Bali. Qui in acqua bassa i ricci diadema sono molti, e abbondano anche i nostri. Altre colonie sono segnalate a Bali, a Giava, persino alle Filippine. Individui giovani tra gli aculei di un riccio diadema. Insomma, da essere a rischio di estinzione a diventare una specie invasiva il passo è stato breve per Pterapogon kauderni. La specie dimostra grande capacità di adattarsi ad ambienti diversi, sfruttando le risorse locali in modo creativo. L’estensione agli stadi giovanili dell’incubazione orale, se da un lato ne limita il potere di dispersione, dall’altro garantisce lo sviluppo a molti giovani. Intanto alla dispersione pensiamo noi! Tra le altre cose, queste doti di resistenza e di adattabilità, assieme all’indubbia bellezza, ne fanno anche un animale da acquario ideale, giustamente ricercato. Le mie osservazioni riguardano il comportamento dell’animale in ambiente naturale, ma sono certo che gli acquariofili esperti sapranno farne tesoro. Testo e foto di Massimo Boyer– www.edge-of-reef.com |