Premetto che questo articolo per l’allevamento di crostacei, non ha l’ardire di affermare che ho trovato un metodo rivoluzionario di filtraggio, ma è soltanto una soluzione (tra le tante) all’annoso problema dell’aspirazione dei microgamberi, nelle vasche di allevamento dei crostacei. La soluzione più comune e di facile realizzazione, è quella di coprire l’aspirazione del filtro con una spugna, perlon, o con una calza da donna. Nei filtri all’italiana (quelli a tre scoparti) basta inserire questi materiali nel vano dedicato al termoriscaldatore,che normalmente è il primo scomparto attraversato dal flusso d’acqua. Questa soluzione però, in alcuni casi (vedi filtri all’italiana) non dà una sicurezza al 100% e comunque costringe ad una manutenzione costante, pena l’intasamento e il relativo fermo, o quanto meno un pronunciato rallentamento, del flusso d’acqua. In tanti hanno rispolverato i dimenticati filtri sotto sabbia, una soluzione ottimale e parzialmente adottata dal sottoscritto in questo modo: Il tubo in pvc forato lungo il suo percorso (tipo spray bar),è ovviamente quello di aspirazione della pompa. Il tappeto di cannolicchi in ceramica, è il supporto per la flora batterica . In questa foto si può vedere l’intero sistema assemblato. La paratia centrale non ha nulla a che vedere con quest’ultimo, è soltanto una separazione per creare due vasche (una di allevamento e l’altra di selezione) con il filtraggio in comune. Il tutto poi è stato ricoperto con del comune quarzo inerte,che ha la funzione di filtro meccanico e di evitare l’aspirazione dei microgamberi Come ho detto questo sistema è funzionale per lo scopo di filtraggio e di prevenzione, ma presenta i classici difetti del filtro sottosabbia. Accumulo e relativa sedimentazione con relativo innalzamento degli inquinati (fenomeno riscontrabile sul lungo termine) motivo per il quale ne fu abbandonato l’uso nel marino, possibile intasamento (considerando la posizione, direi un pericolo di non poco conto), manutenzione costante della pompa, acqua che, alla lunga, non risulta essere cristallina (ma questo è più per i puristi dell’estetica), l’impossibilità ad usare fondi sabbiosi e/o polverosi. Va riconosciuto però, che sfruttare il fondo come soluzione per un pre-filtraggio di fino, è quella ottimale. Il problema era come mantenere questa caratteristica, unita ad un sistema di filtraggio che non costringesse ad una manutenzione costante (ok per la passione dell’acquariologia, ma la schiavitù è meglio evitarla), o quanto meno molto dilazionata del tempo. Ho pensato di unire i due discorsi sfruttando il filtro all’italiana,dove l’aspirazione è stata traslocata sotto al fondo. Sicuramente il materiale fotografico(mi scuso in anticipo per la sua qualità) e i commenti allegati, sapranno dare la giusta estensione alla mia spiegazione.
Dal vetraio mi sono fatto fare 2 lastre di vetro di pari misura con una svasatura per l’uscita del filtro e tre listelli per la creazione delle camere di filtraggio. Dato che le 2 lastre andranno a creare la separazione tra la vasca e il filtro, fra le due è stato messo un foglio (quello per gli sfondi) per garantire il buio all’interno della camere di filtraggio. Per non creare confusioni, preciso che le due lastre vanno praticamente sovrapposte e hanno semplicemente la funzione di mantenere il foglio nero (all’interno dell’acquario) per oscurare il filtro e naturalmente l’altro lato che comporrà il filtro sarà semplicemente il vetro posteriore dell’acquario stesso. Il listello in basso (quello posizionato in orizzontale) come si può vedere risulta essere inclinato. Ho usato questa escamotage per dare maggiore pressione sul lato opposto, rispetto alla camera di aspirazione. Riporto di seguito un disegno esplicativo di come è realizzato il filtro:
Qua si possono vedere le tre camere formate la prima (estrema dx da come la stiamo vedendo) è quella dell’ingresso acqua dove si posiziona il termoriscaldatore oppure carboni attivi e/o resine, qual’ora si rendesse necessario un loro inserimento. La camera centrale è quella classica formata, partendo dal basso, con cannolicchi, spugna, e perlon. L’ultima (estrema sx) è quella dal vano pompa, infatti si può notare la svasatura per tubo di uscita.
Questa è una semplice fase di montaggio, ma si può notare, dai listelli posizionati nella parte inferiore, che il vetro non verrà incollato sul fondo, ma rimarrà opportunamente distanziato e sarà la bocca di aspirazione del filtro (che si troverà al di sotto del fondo).
Come si può vedere, le punte delle dita scompaio nella bocca di aspirazione, che ricordo essere grande, quanto la lunghezza della vasca.
Il lavoro è praticamente finito. Questa visione dall’alto consente (se cosi si può dire) di vedere le tre camere. Sulla sinistra (rispetto a come stiamo vedendo) si trova l’ingresso acqua, al centro la camera di filtraggio, a destra il vano pompa.
Con questa foto si può vedere come tutto il gruppo filtro è stato oscurato. Posizionamento dei cannolicchi in ceramica, in questo modo si garantisce una buona circolazione d’acqua Ecco la vasca come si presenta con il posizionamento del quarzo inerte (granulometria 1 3 mm), ma come ho detto, con questo sistema avrei potuto usare qualsiasi altro tipo di fondo, dalla sabbia alla terra allofana (notoriamente famosa per essere molto polverosa). Fondi che nella soluzione sottosabbia puro sono preclusi. La vasca parzialmente allestita. Queste vasche sono in funzione dal marzo 2008, ad oggi non ho fatto nessun tipo di manutenzione se non quella dei cambi d’acqua, che -stando ai valori acquatici- risultano essere molto limitati. Capisco che questo non è un sistema di pronto uso, ma va realizzato prima della fase di allestimento, e chi non è pratico del fai da te potrà avere delle difficoltà, nella fase di realizzazione, ma con un po’ di impegno e ingegno posso garantire che non si tratta di un’impresa titanica.
Essendo una vasca di allevamento, non ho badato, e non bado, più di tanto all’estetica. Come si può notare sui lati della vasca si vedono delle alghe(quelle che si formano normalmente sui vetri), quest’ultime non vengono volontariamente tolte in quanto sono fonte di nutrimento per i gamberi. Chiedo venia se qualche foto non è risultata piacevole alla vista. Concludo l’articolo con un sentito e doveroso ringraziamento a mia moglie Giuliana, che sopporta la mia passione, mentre un dolcissimo pensiero va a mia figlia Anastasia che mi permette, non dandomi problemi, ma affiancandomi incuriosita, la realizzazione di idee come questa. P.S. Per eventuali e maggiori chiarimenti, vi aspetto sul forum. |
Salve, vorrei allestire un acquario per allevare i gamberetti di mare (Palaemon serratus) e volevo trarre spunto dal suo sistema di filtraggio. Pensa vada bene anche con l’acqua di mare? Ha riscontrato dei problemi nel corso degli anni? Grazie