Allevamento
La sua presenta in cattività è chiaramente da riferirsi al classico acquario per invertebrati, quindi è meglio non associarla a pesci particolarmente rapidi nell'attività natatoria e a crostacei contrassegnati da un livello notevole di intraprendenza.
L'ambiente, moderatamente illuminato, deve necessariamente basarsi sull'elemento corallino, nella fattispecie esemplari di Acropora, non necessariamente vivi.
Tuttavia, la specie trova anche un confortevole habitat presso anemoni marini e altri organismi muniti di aculei (ad esempio, gli Echinodermi) che possano offrire un adeguato rifugio.
In cattività si nutrono di mangimi surgelati ( polpa di molluschi) e tavolette alimentari, finemente spezzettati; meglio evitare, invece, la somministrazione di alimenti a base di fiocchi di avena o simili.
Se l'ambiente offre condizioni accoglienti (oltre ad un habitat naturale appropriato, è importante la collocazione di articoli vari, quali vasi ridotti a tronconi e apposite tubature), è possibile che la specie dia luogo ad attività riproduttive, anche se l'allevamento delle larve risulta alquanto problematico probabilmente per via delle loro ridottissime dimensioni.
La sapiente collocazione di vasi floreali (caratterizzati da strutture troncate a metà) parzialmente celati nel manto sabbioso, non solo arricchisce la decorazione dell'acquario, ma permette ai pesci di usufruire di importanti rifugi dove espletare le proprie necessità fisiologiche; in alternativa a tali recipienti di terracotta è possibile introdurre tubature lunghe una decina di cm, spesso usate come punto di riferimento per riprodursi.
Per nutrire debitamente gli avannotti bisogna trasferirli in un acquario speciale e nutrirli con organismi unicellulari, quali Euplotes e Brachionus; dopo un certo periodo occorre somministrare nauplii di Artemia.
L'ambiente, moderatamente illuminato, deve necessariamente basarsi sull'elemento corallino, nella fattispecie esemplari di Acropora, non necessariamente vivi.
Tuttavia, la specie trova anche un confortevole habitat presso anemoni marini e altri organismi muniti di aculei (ad esempio, gli Echinodermi) che possano offrire un adeguato rifugio.
In cattività si nutrono di mangimi surgelati ( polpa di molluschi) e tavolette alimentari, finemente spezzettati; meglio evitare, invece, la somministrazione di alimenti a base di fiocchi di avena o simili.
Se l'ambiente offre condizioni accoglienti (oltre ad un habitat naturale appropriato, è importante la collocazione di articoli vari, quali vasi ridotti a tronconi e apposite tubature), è possibile che la specie dia luogo ad attività riproduttive, anche se l'allevamento delle larve risulta alquanto problematico probabilmente per via delle loro ridottissime dimensioni.
La sapiente collocazione di vasi floreali (caratterizzati da strutture troncate a metà) parzialmente celati nel manto sabbioso, non solo arricchisce la decorazione dell'acquario, ma permette ai pesci di usufruire di importanti rifugi dove espletare le proprie necessità fisiologiche; in alternativa a tali recipienti di terracotta è possibile introdurre tubature lunghe una decina di cm, spesso usate come punto di riferimento per riprodursi.
Per nutrire debitamente gli avannotti bisogna trasferirli in un acquario speciale e nutrirli con organismi unicellulari, quali Euplotes e Brachionus; dopo un certo periodo occorre somministrare nauplii di Artemia.
Famiglia
Gobiidae
Provenienza
Giappone meridionale, la Grande Barriera Corallina
Temperatura
24-26°C
Lunghezza
Misura massima di 3 cm.
Biotopo
Barriere coralline a profondità da 2 a 15 m.
Comportamento
Vive solitario nelle ramificazioni di Acropora e viene avvistato sporadicamente poiché evita qualsiasi contatto con altri pesci, inoltre è caratterizzato da dimensione particolarmente minute.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
Vive solitario nelle ramificazioni di Acropora e viene avvistato sporadicamente poiché evita qualsiasi contatto con altri pesci, inoltre è caratterizzato da dimensione particolarmente minute.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
Vive solitario nelle ramificazioni di Acropora e viene avvistato sporadicamente poiché evita qualsiasi contatto con altri pesci, inoltre è caratterizzato da dimensione particolarmente minute.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
La deposizione delle uova è effettuata nei pressi dei rifugi corallini,
Tale specie è ermafrodita, quindi gli esemplari si sottopongono a cambi di sesso per garantire la perpetuazione della specie.
Le uova vengono deposte nei paraggi di in corallo e difese tenacemente dal maschio; la femmina non si separa da tale luogo ma non adempie alle cure parentali.
Le larve (molto piccole ) vengono alla luce dopo 3-4 giorni e si dirigono verso la superficie marina.
Il periodo di formazione completa di un'esemplare appena nato può variare dalle 3 alle 6 settimane, e quando ha termine l'animale abbandona le acque libere per ritornare nell'habitat ad lui più congeniale, quello del fondale marini.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
Vive solitario nelle ramificazioni di Acropora e viene avvistato sporadicamente poiché evita qualsiasi contatto con altri pesci, inoltre è caratterizzato da dimensione particolarmente minute.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
Vive solitario nelle ramificazioni di Acropora e viene avvistato sporadicamente poiché evita qualsiasi contatto con altri pesci, inoltre è caratterizzato da dimensione particolarmente minute.
Analogamente alle altre specie appartenenti a tale genere, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
La deposizione delle uova è effettuata nei pressi dei rifugi corallini,
Tale specie è ermafrodita, quindi gli esemplari si sottopongono a cambi di sesso per garantire la perpetuazione della specie.
Le uova vengono deposte nei paraggi di in corallo e difese tenacemente dal maschio; la femmina non si separa da tale luogo ma non adempie alle cure parentali.
Le larve (molto piccole ) vengono alla luce dopo 3-4 giorni e si dirigono verso la superficie marina.
Il periodo di formazione completa di un'esemplare appena nato può variare dalle 3 alle 6 settimane, e quando ha termine l'animale abbandona le acque libere per ritornare nell'habitat ad lui più congeniale, quello del fondale marini.
Caratteristiche
Trattasi di animali molto piccoli muniti di corpo relativamente alto e compresso sui fianchi, la cui l'epidermide è contrassegnata da un rivestimento di muco di notevole spessore.
Anche la testa connota i tratti summenzionati: più rimarcata da uno sviluppo alto che largo, inoltre sembra palesare una conformazione schiacciata.
Data la taglia minima che li caratterizza, questi Gobidi possono fondersi armoniosamente nelle anfrattuosità dell'ambiente circostante e sottrarsi ai predatori incombenti.
Essi sono dotati di 2 pinne dorsali separate, mentre le pinne ventrali si fondono per formare una sorta di ventosa, usata per ancorarsi a determinati appigli presenti nell'ambiente, anche dove ci sono forti correnti.
A differenza di molti pesci tropicali e non, i Gobidi sono sprovvisti di vescica natatoria, d'altra parte la presenza di tale organo risulterebbe superflua, visto il loro stile di vita alquanto sedentario.
Grazie a questa particolare struttura del corpo, tale specie prospera tra le ramificazioni coralline.
Anche la testa connota i tratti summenzionati: più rimarcata da uno sviluppo alto che largo, inoltre sembra palesare una conformazione schiacciata.
Data la taglia minima che li caratterizza, questi Gobidi possono fondersi armoniosamente nelle anfrattuosità dell'ambiente circostante e sottrarsi ai predatori incombenti.
Essi sono dotati di 2 pinne dorsali separate, mentre le pinne ventrali si fondono per formare una sorta di ventosa, usata per ancorarsi a determinati appigli presenti nell'ambiente, anche dove ci sono forti correnti.
A differenza di molti pesci tropicali e non, i Gobidi sono sprovvisti di vescica natatoria, d'altra parte la presenza di tale organo risulterebbe superflua, visto il loro stile di vita alquanto sedentario.
Grazie a questa particolare struttura del corpo, tale specie prospera tra le ramificazioni coralline.
Dimorfismo
-
Alimentazione
-
Particolarità
-
Densità
1022-1023
ValorePH
8.0-8.3