Allevamento
L'allevamento procede senza particolari intoppi se la specie convive con altri pesci di piccole dimensioni ( pesci tubo (pipe fishes) e Pseudochromidi ) o invertebrati vari (anemoni, spirografi...); viceversa è meglio non abbinarla a pesci svelti nel nutrirsi, quali i Pomacentridi.
In acquari di invertebrati, esemplari giovani di G. citrinus risiedono non soltanto nelle ramificazioni coralline o delle madropore, ma cercano l'accesso nella corolla tentacolare degli Spirografi; staziona anche nei pressi degli Zoantari, della cavità orale degli anemoni marini e in seno agli aculei degli Echinodermi (Diadema e Prionocidaris).
Durante il periodo di acclimatazione accettano soltanto mangimi vivi (Mysis, Artemia, Cyclops e Daphne), anche se non tardano ad abituarsi a mangimi surgelati e secchi (dosi finemente tagliuzzate di polpa di molluschi).
Esemplari della stessa specie vengono visti come potenziali fonti di minaccia per i propri territori, quindi è necessario allestire un acquario ricco di spazi e nascondigli.
Ai fini di una maggiore longevità in acquario è consigliato introdurre in vasca esemplari giovani: questi ultimi possono vivere in cattività per 2 anni e mezzo, mentre i pesci più vecchi non superano la soglia di permanenza stimabile in un anno.
Se l'ambiente offre condizioni accoglienti (oltre ad un habitat naturale appropriato, è importante la collocazione di articoli vari, quali vasi ridotti a tronconi e apposite tubature), è possibile che la specie dia luogo ad attività riproduttive, anche se l'allevamento delle larve risulta alquanto problematico probabilmente per via delle loro ridottissime dimensioni.
Per nutrire debitamente gli avannotti bisogna trasferirli in un acquario speciale e nutrirli con organismi unicellulari, quali Euplotes e Brachionus; dopo un certo periodo occorre somministrare nauplii di Artemia.
In acquari di invertebrati, esemplari giovani di G. citrinus risiedono non soltanto nelle ramificazioni coralline o delle madropore, ma cercano l'accesso nella corolla tentacolare degli Spirografi; staziona anche nei pressi degli Zoantari, della cavità orale degli anemoni marini e in seno agli aculei degli Echinodermi (Diadema e Prionocidaris).
Durante il periodo di acclimatazione accettano soltanto mangimi vivi (Mysis, Artemia, Cyclops e Daphne), anche se non tardano ad abituarsi a mangimi surgelati e secchi (dosi finemente tagliuzzate di polpa di molluschi).
Esemplari della stessa specie vengono visti come potenziali fonti di minaccia per i propri territori, quindi è necessario allestire un acquario ricco di spazi e nascondigli.
Ai fini di una maggiore longevità in acquario è consigliato introdurre in vasca esemplari giovani: questi ultimi possono vivere in cattività per 2 anni e mezzo, mentre i pesci più vecchi non superano la soglia di permanenza stimabile in un anno.
Se l'ambiente offre condizioni accoglienti (oltre ad un habitat naturale appropriato, è importante la collocazione di articoli vari, quali vasi ridotti a tronconi e apposite tubature), è possibile che la specie dia luogo ad attività riproduttive, anche se l'allevamento delle larve risulta alquanto problematico probabilmente per via delle loro ridottissime dimensioni.
Per nutrire debitamente gli avannotti bisogna trasferirli in un acquario speciale e nutrirli con organismi unicellulari, quali Euplotes e Brachionus; dopo un certo periodo occorre somministrare nauplii di Artemia.
Famiglia
Gobiidae
Provenienza
Mar Rosso, Indo Pacifico.
Temperatura
24-26°C
Lunghezza
6 cm rappresenta la misura massima in natura, ment
Biotopo
Barriere coralline, e formazioni solitarie di coralli ubicate anche in lagune.
Comportamento
Vive tra le ramificazioni dei coralli da cui si allontana solo temporaneamente per procacciarsi cibo, nella fattispecie pesciolini e larve di pesci, ma anche uova e Policheti.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
Analogamente alle altre specie appartenenti al genere Gobiodon, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
La deposizione delle uova è effettuata nei pressi dei rifugi corallini,
Tale specie è ermafrodita, quindi gli esemplari si sottopongono a cambi di sesso per garantire la perpetuazione della specie.
Le uova vengono deposte nei paraggi di in corallo e difese tenacemente dal maschio; la femmina non si separa da tale luogo ma non adempie alle cure parentali.
Le larve (molto piccole ) vengono alla luce dopo 3-4 giorni e si dirigono verso la superficie marina.
Il periodo di formazione completa di un'esemplare appena nato può variare dalle 3 alle 6 settimane, e quando ha termine l'animale abbandona le acque libere per ritornare nell'habitat ad lui più congeniale, quello del fondale marino.
Con l'ausilio della ventosa discoidale può aderire alle superfici coralline e riposare indisturbato, al riparo da eventuali correnti marine.
Analogamente alle altre specie appartenenti al genere Gobiodon, G. histrio è in grado di secernere un muco epidermico velenoso, utile deterrente all'indirizzo dei predatori.
In genere tali Gobidi vivono solitari e talvolta in coppia: formano dei territori che difendono accanitamente dagli sconfinamenti effettuati dagli esemplari della medesima specie, evenienza tutt'altro che remota poiché tali pesci si accalcano numerosi in spazi relativamente ristretti.
La deposizione delle uova è effettuata nei pressi dei rifugi corallini,
Tale specie è ermafrodita, quindi gli esemplari si sottopongono a cambi di sesso per garantire la perpetuazione della specie.
Le uova vengono deposte nei paraggi di in corallo e difese tenacemente dal maschio; la femmina non si separa da tale luogo ma non adempie alle cure parentali.
Le larve (molto piccole ) vengono alla luce dopo 3-4 giorni e si dirigono verso la superficie marina.
Il periodo di formazione completa di un'esemplare appena nato può variare dalle 3 alle 6 settimane, e quando ha termine l'animale abbandona le acque libere per ritornare nell'habitat ad lui più congeniale, quello del fondale marino.
Caratteristiche
Trattasi di animali molto piccoli muniti di corpo relativamente alto e compresso sui fianchi, la cui l'epidermide è contrassegnata da un rivestimento di muco di notevole spessore.
Anche la testa connota i tratti summenzionati: più rimarcata da uno sviluppo alto che largo, inoltre sembra palesare una conformazione schiacciata.
Data la taglia minima che li caratterizza, questi Gobidi possono fondersi armoniosamente nelle anfrattuosità dell'ambiente circostante e sottrarsi ai predatori incombenti.
Essi sono dotati di 2 pinne dorsali separate, mentre le pinne ventrali si fondono per formare una sorta di ventosa, usata per ancorarsi a determinati appigli presenti nell'ambiente, anche dove ci sono forti correnti.
A differenza di molti pesci tropicali e non, i Gobidi sono sprovvisti di vescica natatoria, d'altra parte la presenza di tale organo risulterebbe superflua, visto il loro stile di vita alquanto sedentario.
Grazie a questa particolare struttura del corpo, tale specie prospera tra le ramificazioni coralline.
Anche la testa connota i tratti summenzionati: più rimarcata da uno sviluppo alto che largo, inoltre sembra palesare una conformazione schiacciata.
Data la taglia minima che li caratterizza, questi Gobidi possono fondersi armoniosamente nelle anfrattuosità dell'ambiente circostante e sottrarsi ai predatori incombenti.
Essi sono dotati di 2 pinne dorsali separate, mentre le pinne ventrali si fondono per formare una sorta di ventosa, usata per ancorarsi a determinati appigli presenti nell'ambiente, anche dove ci sono forti correnti.
A differenza di molti pesci tropicali e non, i Gobidi sono sprovvisti di vescica natatoria, d'altra parte la presenza di tale organo risulterebbe superflua, visto il loro stile di vita alquanto sedentario.
Grazie a questa particolare struttura del corpo, tale specie prospera tra le ramificazioni coralline.
Dimorfismo
-
Alimentazione
-
Particolarità
Tale specie presenta 2-4 strisce verticali bluastre in corrispondenza della testa, ma nessuna nella superficie corporea; una fascia blu bordata di rosso caratterizza la base delle pinne pettorali.
E' importante rilevare che spesso le differenze con altri generi sono talmente esigue (come nel caso di G. rivulatus) da rendere ardua o discutibile l'identificazione di G. citrinus.
Peculiarità di carattere estetico che mettano in risalto eventuali differenze tra i sessi, sono al momento ignote; l'unico fattore che faccia luce riguardo tale argomento è costituito dalla forma della papilla genitale ravvisabile nei pesci morti.
Sebbene tali esemplari sfoggino una livrea molto bella, non sono molto ambiti in campo acquariofilo, principalmente perché secernono un muco venefico dall'epidermide che può rivelarsi nocivo per gli altri ospiti.
E' importante rilevare che spesso le differenze con altri generi sono talmente esigue (come nel caso di G. rivulatus) da rendere ardua o discutibile l'identificazione di G. citrinus.
Peculiarità di carattere estetico che mettano in risalto eventuali differenze tra i sessi, sono al momento ignote; l'unico fattore che faccia luce riguardo tale argomento è costituito dalla forma della papilla genitale ravvisabile nei pesci morti.
Sebbene tali esemplari sfoggino una livrea molto bella, non sono molto ambiti in campo acquariofilo, principalmente perché secernono un muco venefico dall'epidermide che può rivelarsi nocivo per gli altri ospiti.
Densità
1022-1023
ValorePH
8.0-8.3