Allevamento
La facilità con cui lo si alleva in cattività va a scapito della sicurezza degli altri pesci; specialmente quelli di introduzione recente.
Come altri Acanturidi, si rivelano ostili verso gli esemplari della stessa specie; questa caratteristica varia comunque da un'esemplare all'altro:quelli pacifici (soprattutto i giovani) convivono senza problemi con gli altri ospiti, mentre i più bellicosi sono in grado di ferire mortalmente i propri avversari.
A differenza di altre specie, sembra che attribuiscano meno importanza al mangime vegetale (alghe finemente tagliuzzate, broccoli, spinaci, zucchine, piante acquatiche tenere, ma anche alimenti in granuli e scaglie); quindi somministrare anche mangime animale (gamberetti, polpa di granchi, molluschi, artemie, ecc. ).Sono abbastanza soggetti alla malattia dei puntini bianchi.
Come altri Acanturidi, si rivelano ostili verso gli esemplari della stessa specie; questa caratteristica varia comunque da un'esemplare all'altro:quelli pacifici (soprattutto i giovani) convivono senza problemi con gli altri ospiti, mentre i più bellicosi sono in grado di ferire mortalmente i propri avversari.
A differenza di altre specie, sembra che attribuiscano meno importanza al mangime vegetale (alghe finemente tagliuzzate, broccoli, spinaci, zucchine, piante acquatiche tenere, ma anche alimenti in granuli e scaglie); quindi somministrare anche mangime animale (gamberetti, polpa di granchi, molluschi, artemie, ecc. ).Sono abbastanza soggetti alla malattia dei puntini bianchi.
Famiglia
Acanthuridae
Provenienza
Mar Rosso, Golfo di Aden e Sri Lanka (Ceylon).
Temperatura
24-26°C
Lunghezza
Fino a 20 cm.
Biotopo
vive in barriere coralline, specialmente nelle acque più profonde, verso il mare aperto.
Comportamento
La ricerca di alghe e piccoli animali avviene durante il giorno; in questa fase l'esemplare nuota solitario o in coppia.
Comportamento radicalmente differente quello del tardo pomeriggio: i pesci si radunano numerosissimi in grossi branchi che stazionano sopra il reef.
L'assimilazione dei vegetali è favorita dall'apparato intestinale piuttosto allungato, inoltre la particolare conformazione dentale, a forma di spatola seghettata, permette ad essi di tagliuzzare anche i campioni vegetali più piccoli (problematica, invece, la triturazione di piante lunghe), operazione che li vede impegnati per tutta la giornata.
Nei gruppi si consumano innumerevoli scaramucce di natura perlopiù intimidatoria: quando 2 esemplari entrano in stretto contatto, tendono ad abbozzare degli attacchi, senza però toccarsi.
Essi effettuano movimenti più calmi rispetto alle specie Acanthurus e Paracanthurus, in quanto tendono a districarsi tra i coralli con maggiore prudenza.
Durante il periodo della riproduzione, nuotano compatti in modo frenetico, finchè al tramonto, gruppi sparuti di pesci abbandonano il branco per dirigersi verso la superficie, dove espellono le uova e lo sperma.
L'espulsione delle uova e dello sperma è probabilmente facilitata dalla diminuzione della pressione all'interno della vescica natatoria, quest'ultima operazione resa possibile dal moto rapido verso la superficie.
Le uova galleggiano sulla superficie marina con l'ausilio di una particolare goccia oleosa e in poco tempo si schiudono rivelando le larve.
Il tempo di sviluppo di queste ultime è di 26 ore e si manifesta in varie fasi: inizialmente la larva, lunga appena 2 mm, trae sostentamento, per alcuni giorni, dal sacco vitellino, dopodichè evolve al secondo stadio denominato Acronurus.
Dopo poche settimane, la larva assume le fattezze di un minuscolo pesciolino, lungo circa 20 mm, che si nutre principalmente di piccolissimi organismi planctonici.
Anatomicamente parlando, la larva Acronurus non è munita di squame bensì di listelli cornei posti verticalmente sui fianchi.
Essa ha un aspetto trasparente e presentano raggi veleniferi nella prima pinna dorsale, in quella anale, nonchè in quelle pettorali.
La livrea muta cromaticamente in modo definitivo quando l'animale raggiunge una lunghezza di circa una decina di cm.
Comportamento radicalmente differente quello del tardo pomeriggio: i pesci si radunano numerosissimi in grossi branchi che stazionano sopra il reef.
L'assimilazione dei vegetali è favorita dall'apparato intestinale piuttosto allungato, inoltre la particolare conformazione dentale, a forma di spatola seghettata, permette ad essi di tagliuzzare anche i campioni vegetali più piccoli (problematica, invece, la triturazione di piante lunghe), operazione che li vede impegnati per tutta la giornata.
Nei gruppi si consumano innumerevoli scaramucce di natura perlopiù intimidatoria: quando 2 esemplari entrano in stretto contatto, tendono ad abbozzare degli attacchi, senza però toccarsi.
Essi effettuano movimenti più calmi rispetto alle specie Acanthurus e Paracanthurus, in quanto tendono a districarsi tra i coralli con maggiore prudenza.
Durante il periodo della riproduzione, nuotano compatti in modo frenetico, finchè al tramonto, gruppi sparuti di pesci abbandonano il branco per dirigersi verso la superficie, dove espellono le uova e lo sperma.
L'espulsione delle uova e dello sperma è probabilmente facilitata dalla diminuzione della pressione all'interno della vescica natatoria, quest'ultima operazione resa possibile dal moto rapido verso la superficie.
Le uova galleggiano sulla superficie marina con l'ausilio di una particolare goccia oleosa e in poco tempo si schiudono rivelando le larve.
Il tempo di sviluppo di queste ultime è di 26 ore e si manifesta in varie fasi: inizialmente la larva, lunga appena 2 mm, trae sostentamento, per alcuni giorni, dal sacco vitellino, dopodichè evolve al secondo stadio denominato Acronurus.
Dopo poche settimane, la larva assume le fattezze di un minuscolo pesciolino, lungo circa 20 mm, che si nutre principalmente di piccolissimi organismi planctonici.
Anatomicamente parlando, la larva Acronurus non è munita di squame bensì di listelli cornei posti verticalmente sui fianchi.
Essa ha un aspetto trasparente e presentano raggi veleniferi nella prima pinna dorsale, in quella anale, nonchè in quelle pettorali.
La livrea muta cromaticamente in modo definitivo quando l'animale raggiunge una lunghezza di circa una decina di cm.
Caratteristiche
Caratteristica la forma apparentemente circolare, ottenuta irrigidendo la postura delle pinne; bellissima la colorazione violacea che caratterizza la livrea.
Numerosi puntini rossi costellano la parte anteriore del corpo, e sfumature giallastre sono evidenti sulle superfici delle pinne; all'altezza della coda, le digradazioni summenzionate lasciano spazio ad una tonalità giallo smagliante.
Tale specie è munita di aculei affilati racchiusi in un solco, ai due lati del peduncolo caudale.
Quando queste lamette lamette sono alzate, costituiscono un valido strumento di offesa e difesa, rendendo particolarmente pericolosi gli attacchi laterali eseguiti con la coda.
Tramite le pinne pettorali, eseguono movimenti natatori di natura ondeggiante, a volte possono raggiungere un'elevata velocità. Questi arti vengono usati per pulire gli occhi e addirittura il capo, caratteristica ravvisabile anche in altri pesci come i Labridi e alcune specie della famiglia Nemipteridae.
Per muoversi in determinate direzioni, gli Acanturidi impiegano la pinna caudale come se fosse un timone.
Numerosi puntini rossi costellano la parte anteriore del corpo, e sfumature giallastre sono evidenti sulle superfici delle pinne; all'altezza della coda, le digradazioni summenzionate lasciano spazio ad una tonalità giallo smagliante.
Tale specie è munita di aculei affilati racchiusi in un solco, ai due lati del peduncolo caudale.
Quando queste lamette lamette sono alzate, costituiscono un valido strumento di offesa e difesa, rendendo particolarmente pericolosi gli attacchi laterali eseguiti con la coda.
Tramite le pinne pettorali, eseguono movimenti natatori di natura ondeggiante, a volte possono raggiungere un'elevata velocità. Questi arti vengono usati per pulire gli occhi e addirittura il capo, caratteristica ravvisabile anche in altri pesci come i Labridi e alcune specie della famiglia Nemipteridae.
Per muoversi in determinate direzioni, gli Acanturidi impiegano la pinna caudale come se fosse un timone.
Dimorfismo
-
Alimentazione
-
Particolarità
Qualora tale specie ingerisca alghe velenose, diventa temporaneamente portatrice dell'intossicazione di ciguatossina.
Densità
1022-1023
ValorePH
8.0-8.3