Qui di seguito vengono descritti alcuni degli organi di un pesce. Quanto riportato e’ stato da me sintetizzato da alcuni libri di ittiopatologie, pertanto ho preferito tralasciarne alcuni poiche’ descritti dai libri in modo molto tecnico destinati piu’ a medici veterinari che ad acquariofili. Cio’ nonostante ritengo che quanto riportato possa essere di interesse comune e soprattutto ,lo spero ,di facile comprensione. La pelle:La pelle dei pesci e’ costiutia in tre strati: L’epidermide ,il derma e l’ipodermide. Il sangue:Come nell’essere umano il sangue e’ la fonte della vita, percio’ quado sui nostri amici pennuti si osserva un dimagrimento ,avvitamenti su se stessi,perdite del colore con tendenze alla scurirsi e’ molto facile che ci siano problemi di emoflagellati o flagellati del sangue. Le branchie, apparato respiratorio,labirinto:I pesci respirano attraverso le branchie ,ma cio’ non vuol dire che tutti abbiano un uguale apparato respiratorio. Infatti si possono notare branchie piu’ o meno grandi, opercoli branchiali piu’ o meno robusti,possono essere presenti altri organi respiratori ,quali labirinti utili per integrare la respirazione in acqua con quella atmosferica, pseudopolmoni etc…. Le branchie sono parti del pesce molto esposte percio’ facilmente attaccabili da parte di parassiti o vermi. E’ compito dell’acquariofilo osservare questi organi con molta attenzione al fine di prevenire e’ se ne e’ il caso curare qualsiasi problema nasca su di esse,osservando anche semplicemente la respirazione del pesce. In alcuni pesci e’ presente il labirinto. Esso e’ un organo respiratorio accessorio che permette ad alcune tipologie ittiche di trarre ossigeno dall’aria. E’ costituito da una cavita’ posta sopra il capo al di sopra delle camere branchiali e dietro gli occhi. All’interno di questa cavita’ sono presenti delle membrane riccamente irrorate di sangue sostenute da lamelle ossee che formano appunto un labirinto. I pesci dotati di questo organo solitamente salgono molto spesso in superficie ad accumulare aria e non respirare come solitamente si crede. Infatti in questa fase il pesce accumula aria, che pompata dalla bocca in questa cavita’ puo’ scambiare ossigeno con la fitta rete capillare che irrora le membrane presenti. Il grande vantaggio che comporta una respirazione simile e che i pesci dotati di questo sistema ingegnoso possono vivere in acque che definirei non propriamente “cristalline”, cioe’ povere di ossigeno o addirittura ,anche se per poco tempo, nella melma umida. Lo svantaggio per l’acquariofilo e che se non conosce la tipologie del pesce allevata rischia di non fornirgli uno spazio superficiale adeguato dove si possa formare aria a sufficienza per permettere questa integrazione respiratoria. Il rene:Nei reni solitamente e’ dove ,almeno per i pesci ossei,si ha la formazione del sangue anche se il produttore per eccellenza e’ la milza. La vescica natatoria:Questo e’ l’organo che permette ad un pesce di fluttuare nell’acqua,di rimanere cioe’ in sospensione a diverse profondita’. Essa in un pesce sano e’ elastica e ‘ di colore bianco. Il funzionamento di quest’organo e’ basato su una serie di scambi gassosi,contenuti in essa, con il sangue e sono permessi da un’area ovale,situata nella parte anteriore ventrale della stessa. La cessione di questi gas e’ regolata da un muscolo anulare (sfintere).L’accumulo di gas all’interno della vescica natatoria e’ possibile grazie ad una ghiandola detta ghiandola di gas. Quando si nota su di un pesce un’affaticamento ad andare a fondo con relativo ritorno involontario verso la superficie,si ha una situazione in cui il gas contenuto nella vescica non viene ceduto al sangue a causa di una mancanza di estroflessione dello sfintere,in pratica il muscolo rimane chiuso impedendo la cessione del gas. Si puo’ notare al contrario che i pesci vadano a fondo e facciano fatica a tornare in superficie rimanendo quasi immobili sul fondo. Questo comportamento e’ dovuto dal fatto che i gas contenuti nella vescica natatoria vengono ceduti per intero al sangue,in questo caso lo sfintere rimane del tutto aperto. Anche in questo caso e’ compito dell’acquariofilo prestare attenzione al comportamento del pesce ai fini di poter intervenire nel qual caso si presentino una di queste situazioni. Apparato digerente:L’apparato digerente inizia con l’apertura orale(bocca) e termina con l’ano. In esse possono essere come non presenti forme dentarie che variano da specie a specie.In alcuni pesci sono ad esempio presenti denti faringei i quali permettono una macerazione del cibo prima che questi raggiungano lo stomaco. Immediatamente dopo la bocca del pesce troviamo l’esofago e cosi’ facendo arriviamo allo stomaco. Questi a seconda delle specie, puo’ risultare ben definito muscoloso e spesso ,mentre in altre specie ,tra cui i poecilidi si puo’ osservare un semplice slargo che segue l’esofago non dando l’impressione di una vera sacca gastrica. Continuando a scendere troveremo l’intestino. Esso appare sottile e ricoperto da una mucosa che ha la funzione di accrescere la superficie di assorbimento. Nell’intestino e’ possibile osservare anche dei ciechi intestinali simili ad un dito di un guanto;questi hanno la funzione di completare i processi digestivi. Non necessariamente sono presenti sui pesci ,in quanto la loro presenza e’ collegata all’alimentazione seguita dall’animale. L’intestino termina dopo un tratto rettilineo e sfocia nell’ano. All’apparato digerente sono collegati molti organi importanti quali il pancreas e fegato utili alla digestione. Il fegato si presenta come un organo rossiccio di diverse dimensioni e ‘ normalmente costituito da cellule disposte a formare dei lobuli che si dispongono attorno a piccoli vasi. In condizioni di patologie il suo colore varia al bianco ,segno di una ipertrofia cellulare. Sistema nervoso:La parete centrale di questo sistema e’ l’encefalo. Raramente si ammala ma puo’ capitare di trovare cisti tubercolari o cisti di micosi interne. Dall’encefalo partono tutte le diramazioni nervose. Al microscopio appare come una massa bianca uniforma in cui si trovano vasi sanguigni di diverse dimensioni. |
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