Immaginate tre quarti della popolazione italiana che decida di andare a vivere in una sola città. Immaginate che l’estensione di questa città sia il doppio della superficie della Valle D’Aosta. Avete immaginato? Bene! La vostra non è solo una immaginazione; è una realtà, e si chiama Shanghai! Ero già stato nel 2008 in occasione dell’International Aquarium Congress, un evento che ogni quattro anni viene organizzato da un Acquario pubblico internazionale. Quella volta era toccato allo Shanghai Ocean Aquarium, l’acquario pubblico della megalopoli cinese. Ebbi così modo di visitare questa straordinaria città, ammirare i suoi grattacieli, tuffarmi nel passato tra le vie del suo centro storico. Ero ripartito pensando di non doverci metter più piede. La Cina non è proprio, come si suol dire, dietro l’angolo ed occasioni per ritornarci non se ne prospettavano. Dunque, i primi di Settembre di quest’anno (2013, n.d.a.) ho accettato con piacere l’inaspettato iinvito dell’amico Heiko Bleher il quale, tramite e-mail mi chiedeva se ero disposto da lì ad un mese a raggiungerlo a Shanghai per far parte della giuria all’ottava edizione dell’annuale Campionato di Discus che si svolge in occasione della fiera internazionale “Shaquaria”. Solo immediatamente dopo aver dato la mia disponibilità, mi sono reso conto che la cosa non era poi così semplice. Per chi è già andato in Cina, sa bene che per poterci entrare è necessario ottenere un visto dal Consolato cinese. Solo con questo “timbro” sul passaporto si ha diritto ad oltrepassare la dogana all’aeroporto di arrivo. E dopo un viaggio di oltre 10 ore, tutto si può tollerare tranne che avere rogne a causa del visto. Fortunatamente tutto andò liscio e cinque giorni prima della partenza il mio visto faceva la sua bella figura sul mio documento d’identità. Shanghai mi stava (di nuovo) aspettando! L’accoglienza da parte degli organizzatori del concorso fu eccellente. Il Professor Chen dell’Ocean University ed il suo staff di collaboratori si premurarono affinché ai giudici invitati per l’occasione non mancasse alcun supporto. Oltre ad Heiko, (incaricato per la sesta volta di organizzare il campionato cinese) ed al sottoscritto, la giuria era composta dall’amico Kuan Kuo-yun, famoso giudice taiwanese, l’editore di acquariofilia Nathan Chiang, anch’esso proveniente dall’isola di Taiwan e la signora Zhang Zhirong, una professoressa in pensione molto conosciuta in Cina per aver giudicato Discus a svariati concorsi nazionali.
La sera del 9 Novembre, giorno che precedeva l’apertura della fiera, fummo invitati ad individuare i più bei Discus dell’edizione 2013. La scelta doveva avvenire tra 100 esemplari iscritti nelle seguenti 9 classi: Pigeon Blood, Solid Blue, Solid Red, Stripe Turquoise, Albino, Red Spotted, Leopard Snake, Open, Wild.
Per l’occasione, gli organizzatori hanno suggerito di adottare una votazione senza assegnazione di punteggi. In altre parole, ciascun giudice doveva scegliere in autonomia i suoi 5 Discus migliori in ciascuna classe. I pesci che avevano ottenuto il maggior numero di voti sarebbero passati ad una selezione successiva fino ad ottenere un primo, un secondo ed un terzo classificato per ogni classe. Le valutazioni sono procedute senza grossi intoppi e nella maggior parte dei casi i giudici si sono trovati concordi nell’assegnare i rispettivi piazzamenti. Tuttavia, non era così semplice come si potrebbe immaginare soprattutto perché, in alcuni casi, i metodi di valutazione tra giudici europei e giudici asiatici potevano avere punti di vista differenti. Un esempio fra tutti. Il Discus qui sotto riportato (Foto 3), iscritto nella categoria Leopard Snake, è stato escluso dalla rosa dei vincitori solo perché i due giudici europei, con il “benestare” del più esperto dei tre giudici asiatici, si sono opposti alla sua candidatura.
Un pesce con questa forma non risponde ai canoni europei di “discus”. Si noti il profilo anteriore in cui è del tutto assente la naturale curvatura della zona frontale di un normale discus. Al contrario, soprattutto in concorsi nazionali asiatici, un pesce di questo tipo viene molto apprezzato tanto dagli allevatori che si prodigano di selezionare con simili fattezze, quanto dagli stessi giudici che spesso li premiano senza problemi.
Come è possibile notare, il primo esemplare mostra un pattern uniforme su tutto il corpo. Un disegno a mosaico che, a seconda degli allevatori, può essere indicato coi nomi commerciali di Red Map, Web Spider, Mosaic Pigeon, ecc.. Al contrario il “Pigeon Blood” in foto 5 evidenzia una colorazione di base uniforme su cui spicca una puntinatura su parte del corpo. Comparare i tre esemplari nella stessa classe diviene oggettivamente problematico soprattutto quando i giudici devono assegnare dei punteggi ben definiti a particolari caratteri somatici. In questo caso, la “libera” valutazione ha permesso almeno in parte ad ogni giudice di valutarli come individui unici e non come esemplari da comparare ad altri discus iscritti allo stesso gruppo. A mio avviso questi aspetti dovrebbero essere tenuti bene in considerazione dagli organizzatori dei campionati di Discus.
A tale classe apparteneva il Grand Champion, uno splendido Super San Merah di ultima generazione selezionato dall’allevatore cinese Wang Tie-Qiang (della Provincia di Fujian).
Non era l’unico San Merah del Concorso, ma sicuramente era il più attraente e meritevole di vincere tanto nella Classe dei rossi solidi quanto tra i primi classificati tra cui i giudici hanno dovuto scegliere il “Best of Show”. Ebbi modo di conoscere Mr. Ah San nel 2005, l’allevatore di Singapore che selezionò questa varietà e da cui ne deriva il nome commerciale. Da quei primi esemplari immessi sul mercato a peso d’oro ne sono poi stati ottenuti negli anni a venire numerose varianti che oggi hanno raggiunto livelli di qualità estremamente alti come il Grand Champion in questione. Data la somiglianza con il vincitore, con ogni probabilità anche gli altri San Merah iscritti al concorso appartenevano allo stesso allevatore, ma non avendo ricevuto la lista dei partecipati non posso confermarlo ufficialmente.
I Discus rossi in Cina sono molto apprezzati, per non dire preferiti a tutte le altre varietà. Ricordiamo che il rosso è il colore nazionale nonché considerato portafortuna. Viene da sé che questi pesci, soprattutto quelli che manifestano un bel colore rosso uniforme, hanno un forte appeal verso gli appassionati cinesi. Unico appunto negativo su questi pesci è che sono molto difficili da fotografare (n.d.a.).
Tra i turchesi striati vi erano indubbiamente esemplari degni di nota anche se, anche in questa classe non ho visto grandi novità.
Ho potuto apprezzare alcuni esemplari il cui disegno mi ricordava vagamente i famosi “Vertical Gan” degli anni 90: rosso turchesi dalla bellissima forma, con una striatura verticale soprattutto nella parte anteriore del corpo. Chiamati così perché selezionati dai fratelli Gan di Singapore, questi pesci pur essendo estremamente attraenti, non si sono mai affermati come varietà probabilmente a causa della difficoltà di fissare geneticamente il carattere che trasmette la striatura verticale a tutta la progenie. Gli esemplari in concorso non hanno comunque ottenuto alcun premio.
Gli albini erano rappresentati da alcune varianti cromatiche (ovviamente “sbiadite” per ovvii motivi genetici) molto differenti tra loro. I primi tre classificati appartenevano ad altrettante diverse varietà. Anche in questo caso, a parte la pupilla rossa che li accomuna, in questa classe confluiscono esemplari spesso molto dissimili per cui il giudice di turno deve saper oggettivamente valutare ogni singolo esemplare, evitando assolutamente di fare comparazioni che inducono spesso a fuorvianti verdetti.
Tra gli open dominavano i White, Discus completamente bianchi che pare abbiano numerosi fan principalmente in Asia. Questi Discus privi di ogni colore e disegno frutto di mutazioni casuali, non devono essere confusi con gli albini bianchi, anch’essi totalmente depigmentati ma differenti dai primi per avere la pupilla rossa.
I Discus “spottati”, siano essi Leopard Snake o Red Spotted Discus, hanno sempre un loro fascino. Gli appassionati che apprezzano in modo particolare queste varietà sono ugualmente presenti tanto in sia, quanto in Europa o America. E’ certamente una selezione che ha subito notevoli e costanti evoluzioni nel corso degli anni ed oggi gli esemplari di particolare pregio manifestano una livrea estremamente attraente e dalla puntinatura molto uniforme e particolareggiata. Di seguito vi propongo due immagini che ritraggono il primo classificato nella classe Leopard Snake ed il secondo classificato nella categoria Red Spotted al concorso di Shanghai.
Infine in gara erano stati iscritti solo 7 discus selvatici. Personalmente non li ho trovati particolarmente attraenti. In Cina c’è un discreto mercato di selvatici che vengono più o meno regolarmente importati dall’Amazzonia. Il primo classificato (Foto 24) – così come il terzo (Foto 26)) – apparteneva alla varietà naturale denominata commercialmente Wild Blue, mentre il secondo classificato era un discus marrone (Wild Brown) (foto 25). Entrambe le forme appartengono alla medesima specie Symphysodon haraldi (secondo Bleher et al., 2006).
La partecipazione in qualità di giudice al campionato di Shanghai, mi ha dato l’opportunità di conoscere meglio questa bella città orientale. Gli organizzatori si sono prodigati affinché il soggiorno degli ospiti non fosse finalizzato solo al concorso.Grazie alla loro assistenza, abbiamo avuto la possibilità di passeggiare tra le antiche vie della città vecchia, nel Distretto Puxi, dove le antiche dimore delle famiglie signorili delle Dinastie Song, Yuan, Ming ecc., che si sono susseguite negli anni sono oggi diventati mete turistiche dove milioni di persone, ogni anno, giungono da ogni parte del mondo per visitarle.
Il centro finanziario della città (Distretto di Pudong), con i suoi superbi grattacieli illuminati, non può non lasciare senza fiato chiunque si affacci a guardare dal lato occidentale il lungo fiume Huangpu che divide in due la città.
Cinque anni fa la Shanghai Tower non esisteva. Oggi, a pochi mesi dalla sua inaugurazione (che avverrà tra qualche mese, n.d.a.), con i suoi 632 metri è il grattacielo più alto della Cina ed il secondo al mondo, superato solo dal Burj Kalifa di Dubai (830 metri).
In Cina l’immobilismo non esiste. La vita è frenetica ed è una continua corsa verso il progresso. A Shanghai lo si nota ancor più che in altre parti del Paese. Tutto cambia, forse anche troppo in fretta, e la città ormai accoglie una moltitudine di persone che qui conducono la loro esistenza, cercando di non essere scavalcate nella corsa verso la sopravvivenza. L’ultima sera, durante il mio viaggio verso il Pudong Airport, l’amico Allen, che gentilmente mi stava accompagnando con la sua auto, al mio ennesimo elogio a Shanghai disse: “sarà pure una bella città ma francamente siamo davvero in troppi…”. Non ho potuto dargli torto. Arrivato in Europa, tutto è ben presto ritornato “a dimensione d’uomo” ed il ricordo della lontana Shanghai è ora immortalato in una foto notturna del Pudong District e che ho voluto custodire anche nella memoria del mio smartphone.
Curiosità conclusive Au D., S.S. Seng, F. Denitto, 2007 – Trophy Discus – The Art of selecting, grooming and showing Discus. Cichlid Press Ed., El Paso, Texas: 128 pgg. Zupo V., F. Denitto, 2012 – Discus – Selezione, Allevamento, Etologia. Le Guide Pratiche Ed.: 116 pgg.
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