L’acquario di Alessandro Rossi come tale nasce nel 2003 quando, dopo molti acquari di varie dimensioni e tipologie, decido di dedicarmi all’allevamento esclusivamente dei coralli duri sps.
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La vasca è quindi pensata con questo fine; lunghezza adatta alla creazione di una struttura rocciosa imponente, altezza adatta ad essere illuminata a sufficienza fino al fondo, 2 pozzetti di caduta per avere un buon ricambio d’acqua, vetro extrachiaro, spessori adatti ad evitare l’uso di tiranti di rinforzo. L’unico limite a cui sono dovuto sottostare nella progettazione, è stata la profondità, di solo 60 cm, per necessità di posizione della vasca in casa (ideali sarebbero stati 70-80 cm). Altra possibilità che ho potuto sfruttare è stata l’opportunità di ricavare la parte filtrante nel garage sottostante, con infiniti vantaggi di spazio, possibilità di modifiche, estrema semplicità nei cambi d’acqua e nel rabbocco automatico, risoluzione delle continue tensioni familiari per i continui sgocciolamenti sul pavimento. La parte tecnica subisce negli anni, vari cambiamenti, in funzione dei miglioramenti che sono progressivamente apportati alle tecnologie. In particolar modo modifico molte volte il parco luminoso passando dalle lampade Elos, elle parabole Spider fino a giungere alle Lumenarc III che tuttora monto e che mi soddisfano moltissimo.
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
Così le lampade provate sono state tantissime, dalle classiche BLV, alle EVC, alle Reefllux, alle XM alle attuali Reefline.
La vasca è sempre stata condotta con metodo berlinese al quale fino ad oggi non esiste alternativa valida, soprattutto nel lungo periodo. Credendo fermamente in questo, la vasca è stata allestita con sole rocce vive, d’ottima qualità, prima spurgate (condizione fondamentale per non compromettere subito la qualità dell’acqua ed accorciare i tempi di maturazione).
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
Nell’allevamento dei coralli sps, il solo berlinese non è purtroppo sufficiente, per l’impossibilità di questo metodo a mantenere stabili i livelli dei nutrienti inorganici a valori non misurabili. Ho sempre creduto in questo e col passare del tempo, sono sempre più convinto che sia necessario integrare il berlinese con un qualcosa che possa aiutarlo nella degradazione delle sostanze inquinanti. La vasca è sempre stata gestita in questo modo, integrandola sempre con vari metodi. La vasca iniziò col metodo Zeovit, fantastica gestione che permette il raggiungimento di condizioni oligotrofiche altrimenti non raggiungibili. Per circa 1 anno la vasca è stata così condotta con varie prove nel cambiare le dosi dei vari prodotti per capire come adattarlo al meglio alle mie condizioni. La vasca è cresciuta con pochi problemi, pochi animali persi e molta soddisfazione per quanto riguardava la colorazione dei miei animali. Di questa fase della vasca si potevano trovare varie foto sul vecchio sito d’Acquaportal. Il sistema Zeovit però, pur permettendo di ottenere condizioni ottimali nella qualità dell’acqua, nel lungo periodo, secondo me, impoverisce troppo e troppo stabilmente l’acqua. Come ho già detto, dopo circa 1 anno d’ottimi risultati, gli animali cominciarono a mostrare segni di sofferenza.
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
Nessuna particolare perdita (solo alcune per uso improprio, al momento dell’uscita dello Zeostar2 e dello Zeospur) ma una sofferenza percepibile, rocce molto “pulite”, pochissima crescita, polipi dei coralli sempre più chiusi, perdita di una pigmentazione intensa sui coralliti apicali. Le numerose discussioni che vertevano in quel periodo sul forum, la lettura di letteratura specialistica on-line, discussioni animate ma sempre interssanti con tanti amici, mi avevano posto, ormai da diversi mesi, a credere che non fosse possibile portare avanti nel tempo un acquario gestito solo in questo modo (dubbio che mi girava ormai da molto nella testa, anche per le mie conoscenze professionali). Presi così la decisione di provare ad integrare un’alimentazione proteica ed aminoacidica consistente, non solo 1 goccia per 100 litri di aminoacidi Korallen, come proponeva con alterna fortuna, Maurizio di Blu Coral. L’uso combinato dei 2 metodi, anche se adattato alle circostanze, creò notevoli dubbi sul forum, in quel periodo. Chi era assertore dello zeovit riteneva che stessi sbagliando nell’alimentare la vasca perché il sistema non lo prevedeva assolutamente, mentre chi era assertore del sistema BC, riteneva che dovessi togliere tutto dello zeovit e continuare col solo pappone. Come molto spesso accade, la verità sta nel mezzo. L’utilizzo del pappone nella mia vasca, integrato al sistema zeovit e non sostituito in toto, ebbe un effetto esplosivo.
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
Gli animali iniziarono crescere senza quasi controllo, i colori ripresero la loro intensità, le rocce tornarono a riassumere l’aspetto “vivo”, i polipi completamente aperti, i pesci riacquistarono un aspetto sicuramente più sano. Rispetto alle vasche solo zeovit o sol BC la mia aveva un aspetto diverso, non più colori pastello come solo nelle vasche zeovit ma neanche solo verde e blu come in quelle romane. Secondo me questo è il giusto equilibrio, controllo dei nutrienti attraverso la riproduzione batterica quale integrazione al berlinese ed alimentazione organica integrativa. L’aspetto della vasca, in quel periodo, è benissimo riportato nell’articolo quale “vasca del mese” su acquaportal.
I mesi successivi per la vasca furono tragici, in parte per fatalità e in parte per decisioni prese in modo avventato.
Durante un ponte festivo, in cui andammo per 3 giorni in vacanza, il sistema di raffreddamento, gestito da una pompa esterna, si blocca improvvisamente (Fatalità).
Al mio ritorno, trovai la vasca con una temperatura di 32°C e molti animali morti o in ogni caso sofferenti.
Dopo un primo momento di sconforto, decisi di togliere gli animali morti e di spostare per quanto possibile, gli altri in vasche d’amici. Inoltre, feci un cambio molto consistente d’acqua. L’aver tolto molti animali, mi fece decidere di cambiare più della metà d’acqua (comportamento avventato).
A questo punto accadde quello che non avrei mai previsto. Rimuovere gran parte dell’acqua, in una vasca così lunga e senza tiranti, tolse tensione al silicone d’incollaggio dei vetri e la successiva ridistensione per il riempimento con l’acqua nuova, fece distaccare in parte il silicone dal vetro frontale. La fortuna volle che la vasca fosse progettata e costruita in maniera ottima. Il silicone si staccò per solo circa 1 cm di spessore dal fondo doppio e per fortuna, la vasca non perse acqua. Si rese però necessario un suo nuovo incollaggio, con evidentemente svuotamento completo della vasca.
Dopo 2 giorni di sconforto, con pensieri d’abbandono e su cosa fare, la passione ebbe il sopravvento; spostai tutti gli animali nella serra di un mio carissimo amico, misi le rocce in un box illuminato e portai la vasca fino a Bologna (dove era stata costruita presso i laboratori dell’Elos). Nel frattempo riprogettai la sump, cercando di migliorarla e di superare i limiti riscontrati.
Nel frattempo, iniziai una collaborazione tecnica con una nuova società del settore, nella progettazione del nuovo sistema Xaqua, che integra la mia esperienza e di cui seguo tuttora le sperimentazioni nelle vasche tecniche.
L’attesa si prolungava oltre l’immaginabile ma finalmente, nel Novembre 2005, l’Elos mi rese la vasca perfettamente risistemata.
Si riparte.
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
LA VASCA
L’acquario misura 200x60x60. Lo spessore dei vetri è di 19 mm. di cui l’anteriore in extra chiaro. Il fondo è doppio da 15 mm con disposizione a mattonelle. E’ stata costruita su misura dalla ditta Elos. Gran parte degli animali e tutte rocce vive presenti nella vasca, vengono dal precedente allestimento.
FILTRAGGIO
La vasca, come ho già detto, è gestita con metodica berlinese. Col nuovo allestimento ho integrato il berlinese con la metodica Xaqua. La sump di filtraggio è sempre collocata nel garage sottostante ma ora è costituita da un’unica vasca di 120x50x50 nella quale è contenuta tutta la parte tecnica. | Il locale dedicato al sistema di filtraggio ed alla gestione. |
Parte fondamentale del sistema è lo schiumatoio, un Bubble King 250 interno, che svolge egregiamente il suo lavoro e che viste le notevoli possibilità di regolazione adatto periodicamente alle esigenze di filtraggio. Nel filtro si trova inoltre circa 500gr. di carbone attivo, all’interno di una calza e lasciato galleggiare liberamente. Infine è presente un reattore di zeolite aperto superiormente dove l’acqua trabocca liberamente e contenente circa 1 litro di materiale. | La sump |
| La sump con al centro il Bubble King 250 |
| Particolare del bicchiere del Bubble King 250 |
ILLUMINAZIONE Rispetto al parco luminoso precedente ho aggiunto un’altra parabola alle 3 precedenti, arrivando così a coprire integralmente e senza zone d’ombra, tutta la vasca. L’illuminazione è quindi costituita da 4 parabole Lumenarc III con lampade Reef Line da 400W 10000K con ballast elettronici IceCup. All’interno delle parabole ho inserito 4 attinici T5 da 39 watt principalmente per creare un periodo di tramonto ed alba. Il fotoperiodo è di 1 ora di neon, 1 ora di 2 HQi, 7 ore di 4 HQI a cui segue 1 ora di 2HQI ed infine 1 ora di neon. Diciamo che in questo modo ogni animale riceve oltre alle 2 ore di luce blu, 8 ore di HQI diretta ed 1 ora di HQI diffusa. MOVIMENTO DELL’ACQUA Il movimento d’acqua è affidato, come prima, alla pompa di risalita della sump, una pompa da piscina autoaddescante della Hydro Air, che attraverso due ritorni posteriori riportano l’acqua in vasca e da 2 Stream 6100 (12000litri/ora) contrapposte. Il flusso è indirizzato, in obliquo, verso il vetro anteriore. Le due Stream sono gestite attraverso il nuovo multicontroller Tunze e si alternano casualmente.
Foto di Andrea Casalboni (Pfft)
SOMMINISTRAZIONE CALCIO Non utilizzo più il rabbocco con Kalkwasser, come facevo all’inizio. Riesco mantenere però un buon livello di calcio da quando ho sostituito il reattore della Deltec con quello della LG. Il reattore è veramente notevole ed è riempito con un’infinità di corallina Jumbo della Korallen Zucht. L’aggiunta di CO2 nel reattore avviene attraverso un’elettrovalvola gestita da un controller del pH, che mantiene questo valore mediamente intorno a 6,3. Per la reintegrazione di magnesio non uso più post-reattori che mi creavano difficoltà nella regolazione dell’uscita di calcio. Il magnesio, lo reintegro solo a mano quando si rende veramente necessario. Abitualmente reintegro invece stronzio che vedo mi rende veramente resistenti le crescite dei coralli. | Particolare della sump con i reattori. |
ALTRI ACCESSORI Il rabbocco con acqua osmotica avviene tutto automaticamente e attraverso un osmoregolatore. La vasca di rabbocco è collegata ad un’elettrovalvola che a sua volta controlla l’afflusso d’acqua dalla rete idrica all’impianto ad osmosi inversa. Nella sump, per il controllo della temperatura, vi sono 2 riscaldatori da 300w, mentre è sempre collegato il refrigeratore Titan 2000 dell’Aqua Medic. Questo si è reso necessario per il forte riscaldamento dell’acqua da parte delle lampade che farebbero variare troppo la temperatura fra giorno e notte soprattutto nel periodo invernale. Non ho mai messo ventoline sulla vasca (anche se dopo aver visto la vasca di Girz ero stato tentato). | L’impianto ad osmosi |
ALLESTIMENTO L’acquario è stato allestito con sole rocce vive. Sono circa 130 Kg di rocce di provenienza Fiji. Questa costruzione è fatta solo disponendo una roccia sull’altra ed incastrandole fra loro L’aspetto generale non mi dispiace anche se appare un po’ troppo a “muraglia”. Non è escluso che in futuro non cambi la disposizione di parte delle rocce per dare un po’ più di movimento alla rocciata. Per quanto riguarda il fondo è presente solo una leggera “spolverata” di sabbia corallina a coprire il vetro. GESTIONE La gestione della vasca è secondo il metodo berlinese integrata con il sistema Xaqua. Il sistema Xaqua, nasce per gestire con tranquillità la maggior parte delle vasche ed è particolarmente flessibile per adattarsi alle varie necessità. Io lo utilizzo sin dall’inizio dell’allestimento, con dosi e quantità in funzione della mia vasca, dei cambiamenti che vedo e che desidero apportare. Così, come qualsiasi sistema a riproduzione batterica, richiede dei cambi d’acqua frequenti. Io eseguo un cambio d’acqua ogni 15 giorni, nell’ordine dei 10%. Mantengo uno schiumato “umido”, che richiede la pulizia dello schiumatoio ogni 2-4 giorni. Gli scaffali con i prodotti di consumo. ALIMENTAZIONE Alimento i pesci 1-2 volte al giorno, in dosi abbondanti non disperdendolo ma spengendo le pompe e facendolo cadere sempre nello stesso posto. Ho così la possibilità di far mangiare tutto il cibo che somministro e posso controllare tutti i pesci. Il limite di questo sistema è che quando introduco un nuovo pesce, se questo è particolarmente timido, si alimenterà all’inizio con maggior fatica. Somministro solo granulato d’ottima qualità quale i granulati merumerizzati della Xaqua che forniscono tutto il necessario con un inquinamento ambientale in pratica nullo.
La “vasca” è alimentata con il sistema Xaqua con Day, Week, Rho e Tau. PESCI Ho diversi pesci fra cui 4 Anthias Squamipinnis
7 Chromis Virdis
1 Synchiropus Splendidus
1 Centropyge Loriculus
1 Centropyge Ferrugata
1 Centropyge Potteri
3 Zebrasoma Flavescens
1 Zebrasoma Xanthurum
1 Pseudocheilinus Hexataenia
1 Pygoplites Diacanthus
1 Acanthurus Achilles INVERTEBRATI La vasca nasce per allevare principalmente coralli duri sps. La struttura rocciosa è in pratica ricoperta da coralli appartenenti a vari generi d’acropora, montipora, pocillopora, seriatopora e stylopora.La parte più bassa e il fondo sono invece adibiti ai coralli duri lps quali euphyllia, favia, trachiphillia, ecc. Altri animali che amo molto allevare sono le tridacne che ho in numero sproporzionato. VALORI DELL’ACQUA I valori dell’acqua sono:
Densità 33 0/00
Temperatura 25-27 °C
Ph variabile fra 7.8 e 8.4
Calcio circa 400- 420
Magnesio circa 1300-1400
Kh da 6 a 8
Nitrati non misurabili
Fosfati non misurabili
I test sono tutti Salifert, tranne quello per i fosfati, per i quali utilizzo il test della Merk e quello per i nitrati, per il quale uso il Macherey-Nagel. RINGRAZIAMENTI I ringraziamenti vanno ancora rivolti allo staff di Acquaportal che, nella figura di Marco Rosetti (Marco AP) ed Andrea (Pfft), sono tornati a fotografare, in modo impeccabile, la mia vasca. Ringrazio inoltre, tutti quelli che mi sono stati d’aiuto nel periodo di trasferimento degli animali, in particolar modo Marco Gherardi, che ha messo per mesi, a mia disposizione, una vasca di 160 per tenere parcheggiati gli animali. Ringrazio infine 2 carissimi amici, Salvatore Ragona (Tornado 8869) e Vincenzo Farina (VIC), che con la loro continua disponibilità, passione e la loro simpatia, sono una continua infusione d’ottimismo per questo hobby e per la gente che lo pratica. | Alessandro vicino alla sua stratosferica vasca. |
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