AquascapingPer capire bene cosa sia l’aquascaping è necessario introdurre brevemente il concetto di “SEZIONE AUREA”, necessario per comprendere quanto sia importante e ritrovabile nell’armonia di tutte le cose. E’ definita come il rapporto tra due lunghezze disuguali e può essere tradotta con un numero: il cosiddetto numero Phi (1,618). Quello che c’è da capire è quanto questo concetto sia intrinseco alla natura; infatti sembrerebbe “riduttivo” pensare di liberare la fantasia basandosi su una regola matematica, in realtà questo rapporto traduce in termini pratici l’equilibrio tra le cose che le rende piacevoli ai nostri occhi. Proprio per questo, lo ritroviamo da sempre in natura, nelle opere d’arte e anche in molti degli oggetti di uso comune. L’Opera Magna Quando un acquariofilo si prepara per allestire una vasca, torna un po’ indietro col tempo e prova quella frenesia che un bimbo sente quando sta per comprare quel giocattolo tanto desiderato. Se poi la vasca misura 2 metri e 40cm beh, il’.”giocattolo” diventa davvero interessante. Ecco qui l’elenco di tutti gli accessori della tecnica per la gestione della vasca:
Il supporto è stato realizzato in muratura; dato il peso è stato necessariamente rinforzato con due putrelle da 16cm direttamente incassate nel muro permettendo così al piano di lavorare “a sbalzo” sopportando il peso della vasca e ricavando al di sotto, un grande spazio per l’alloggiamento dei due filtri, della bombola di co2, dell’impianto di scarico di vasca e giardino e del serbatoio da 100 litri per il rabbocco dell’acqua evaporata. La parete anteriore è stata creata a forma di “S” e poi rivestita di pietra, la base invece è stata forata in 4 punti per il passaggio dei tubi e per la realizzazione dell’impianto di scarico dell’acqua accumulata nel giardino. La scelta dell’illuminazione è stata un punto cruciale di tutta la progettazione. Avevo all’inizio preso in considerazione l’idea di far realizzare una plafoniera su misura che montasse sia lampade HQI che neon T5 o PL, poi però riflettendo sull’altezza della colonna d’acqua (70cm), ho scartato l’idea dei T5 perchè sarebbero serviti davvero a poco considerando la loro capacità di penetrazione. Ho poi anche abbandonato l’idea della plafoniera su misura perchè avrebbe “appesantito” troppo la vasca e sarebbe stata scomoda per la manutenzione. Quindi la scelta è ricaduta sulle Solar I dell’ADA, lampade che mi hanno sempre impressionato per la loro semplicità e il loro design. Oltretutto in questo caso ho optato per la versione “White” invece del classico colore metallico. I bulbi sono da 8000°K, due in versione NAG (con il picco dello spettro sul verde) e due nella versione classica. Tutte e quattro le lampade consumano circa 600W (150W l’una). L’allestimento è stato finalmente realizzato il 19 Aprile 2012. E’ stato preziosissimo l’aiuto dell’amico Mirko Agasi e di mio fratello Massimiliano. Tra rocce con il peso di anche 45kg e sacchi di lapillo vulcanico da lavare, abbiamo organizzato un vero “SET-UP DAY”. Nonostante la dimensione (e il peso), una volta posizionate ci sono sembrate “piccole”rispetto all’altezza totale della vasca, quindi per rispettare le giuste proporzioni, bisognerà lavorare sulla potatura delle piante facendo risaltare il più possibile la grandezza delle pietre. Dopo aver creato il layout, abbiamo versato prima il substrato, poi la terra New Amazonia (in tutto circa 11 sacchi da 9 litri) e infine abbiamo iniziato la piantumazione. Cosa importantissima per questo tipo di vasche (specialmente quelle allestite con queste terre) è piantumare almeno per l’80-90% della superficie, perchè nel primo periodo ci sarà un fortissimo rilascio di composti azotati che non saranno smaltiti se non sarà presente una massa vegetale adeguata. Devo dire che è stato davvero emozionante perchè in quel momento si stava realizzando quel progetto tanto desiderato e tanto aspettato. Riempita la vasca sono stati accesi i due filtri ed è stato collegato il reattore per la co2. La vasca era partita In conclusione di questo articolo non posso non ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una mano o anche solo un’opinione o un consiglio (in primis Mirko e mio fratello Massimiliano). Ringrazio tantissimo anche lo staff di Acquaportal che mi ha permesso di pubblicarlo per condividere questa mia esperienza con chiunque lo volesse. |