Fin da piccoli quando andavamo alla materna le maestre ci hanno insegnato a disegnare tutti i pesci uguali,cioè con la solita forma affusolata del “pesce rosso”. Invece la forma ci può dire molto sulle abitudini alimentari, sull’ambiente in cui vive, ecc. Con questo articolo voglio farvi capire come anche una piccola differenza possa voler dire molto. La bocca La struttura della bocca di un pesce ne rivela le abitudini alimentari. Sostanzialmente i pesci possono essere divisi in tre gruppi: i pesci che mangiano il cibo sulla superficie dell’acqua, quelli che lo ricercano nella colonna d’acqua e quelli che lo ricercano sul fondo. Pesci che si alimentano in superficie: Generalmente hanno il dorso piatto, mentre la bocca è a forma di paletta ed è rivolta verso l’alto per poter catturare i piccoli organismi che si muovono sulla superficie dell’acqua. Pesci che si alimentano nella colonna d’acqua: La loro bocca è situata sulla punta del muso e si alimentano del cibo mentre scende nell’ acqua o di piccoli crostacei. Pesci che si alimentano sul fondo: Hanno la bocca rivolta verso il basso e la parte inferiore è piatta, adatta al fondo, dove si trova il loro cibo. Le branchie Queste membrane molto delicate, equivalenti ai nostri polmoni, attraverso il passaggio dell’ acqua, che entra dalla bocca, permettono il passaggio dell’ossigeno al sangue del pesce, infatti le piccole particelle di ossigeno disciolto nell’ acqua sono catturate da degli speciali alveoli. Per questa via può essere eliminata anche una certa quantità di ammoniaca. Non tutti i pesci però per respirare utilizzano solo le branchie, infatti alcuni pesci, quali gli Anabantoidei possono respirare l’aria atmosferica grazie all’organo labirintiforme situato dietro le branchie. Il sistema della linea laterale Questo sistema rappresenta per i pesci il “sesto senso” infatti è in grado di percepire le vibrazioni e le variazioni di pressione permettendo a pesci come il “caracide cieco” di muoversi senza vedere. Il suo nome è dato dal fatto che le strutture sensoriali sono rappresentate da una linea di puntini lungo una fila di scaglie sui lati dell’animale. La vescica natatoria Con l’eccezione di alcuni pesci di fondo, la maggior parte dei pesci d’acquario sono provvisti di vescica natatoria che gli permette di mantenere la posizione corretta a qualsiasi profondità. La forma del corpo e la sua funzione La tipica forma affusolata del pesce si è modificata per adattarsi in particolare alla velocit? dell’acqua e alla distribuzione delle fonti alimentari. Corpo discoidale: La forma compressa lateralmente è adatta alle acque stagnanti o a corrente deboli. I pesci di questo tipo vivono quasi sempre nei canneti. ES:”discus” Corpo a forma di cuneo: Il ventre prominente e il corpo appiattito sui fianchi sono provvisti di muscoli che consentono a questi pesci di volare sfiorando la superficie dell’acqua. ES: “pesce accetta”. Corpo appiattito ventralmente: Questa forma consente ai pesci di mantenersi in stretto contatto con il fondo. ES:”corydoras” Corpo cilindrico: La forma idrodinamica di questi pesci gli permette di vivere in acque correnti. ES:Danio malabaricus Corpo appiattito dorsalmente: Un pesce con un profilo dorsale come questo nuota appena sotto la superficie dell’acqua. ES:Aphyosemion gardneri. Il rivestimento esterno La pelle di un pesce e divisibile in due strati: Uno esterno sottile, l’epidermide, e uno interno più spesso, chiamato derma. Nella maggior parte dei casi, il pesce è protetto da scaglie, delle piccole placchette che ne migliorano l’idrodinamica. Inoltre la scaglie sono ricoperte da un sottile strato di muco che protegge l’animale dai parassiti e lo rende scivoloso. La colorazione: Solitamente nei pesci la colorazione è più scura nella parte superiore e più chiara nella parte inferiore, questo per potersi mimetizzare nei confronti dei predatori. Altri tipi di colorazioni hanno varie funzioni tra cui il riconoscimento della specie e del sesso, segnalazioni di pericolo in caso di specie velenose, ecc. Come si forma il colore di un pesce? Il colore viene prodotto in due modi: per riflessione della luce e grazie a pigmenti; pesci come i “neon” devono la loro lucentezza a uno strato di guanina che riflette la luce. Le pinne Le pinne sono delle membrane sostenute da raggi; questi possono essere molli o duri, nel primo caso sono articolati e sono mossi da piccoli muscoli, nel secondo sono inarticolati e quindi rigidi. Le pinne dorsale e anale: Le pinne dorsale e anale servono da derive e vengono utilizzate dal pesce per rimanere dritto. In alcuni pesci la pinna anale si è modificata e funge da tubo, che durante la copula, trasferisce direttamente lo sperma nell’apertura genitale femminile (solo nelle specie ovovivipare e vivipare). Tale pinna a “tubo” viene chianata gonopodio o andropodio a seconda delle specie. La pinna caudale: Conosciuta più notoriamente come coda, questa pinna costituisce per il pesce l’elemento propulsivo. L’energia per il movimento viene data con la contrazione dei muscoli che determinano l’ondulazione del corpo. La pinna adiposa: Questa piccola pinna, non presente in tutti i pesci è situata tra la pinna dorsale e la pinna caudale, non è chiaro il suo funzionamento. Le pinne ventrali e pettorali: Queste pinne corrispondono agli arti dei mammiferi e servono all’animale per le “manovre”. A cosa servono le pinne pettorali: A cosa servono le pinne ventrali: Il gusto Nei pesci le papille gustative sono situate sulla punta della bocca e sulla lingua, tuttavia in alcune specie possono essere situate anche sui barbigli. La vista Di solito, in quasi tutti i pesci la vista è monoculare, cioè non possono mettere a fuoco un oggetto guardandolo con tutti e due gli occhi. I pesci sono in grado di riconoscere i colori, ma possono essere ingannati dalle variazioni di luminosità. |
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