L’acquaL’ acqua presente negli impianti delle abitazioni non è quasi mai adatta per l’ uso in un acquario di barriera (varia a seconda delle zone). Si raccomanda di usare esclusivamente acqua demineralizzata prodotta con un impianto ad osmosi inversa.
All’ acqua va aggiunto una miscela di sali specifica (di ottima qualità), per 33 grammi ogni litro. La densità in acquario si misura con il densimetro o aerometro e deve essere di 1.023. II sale consigliato e che è ritenuto il migliore da quasi tutti gli appassionati, è l’Istant Ocean, ma anche molti altri sali possono essere utilizzati in quanto ottimi. Ricordiamo i più comuni: Reef cristal, Tropic Marin, Marinemix HW, Reef evolution, Kent sea salt, e Coralife. Ci sono altri parametri che vanno controllati frequentemente con appositi test colorimetrici. Molte marche producono test colorimetrici per le analisi delle acque. Alcune sostanze sono semplici da misurare (pH, KH, Nitriti) pertanto si può dire che una marca vale l’ altra.
Esistono inoltre altri test per elementi rari come lo Stronzio, lo Iodio, il Ferro, il Boro, il Magnesio prodotti quasi tutti dalla Salifert. Sono analisi molto complesse da effettuare, che spesso danno dei risultati più qualitativi che quantitativi, e sono consigliabili solo a chi vuole approfondire molto l’ argomento e non certo a chi si avvicina per la prime volta all’ acquario di barriera. Anche se estremamente semplicistico possiamo suddividere i valori chimico/fisici in due grossi gruppi: pH: misura la concentrazione idrogenionica, in parole più semplici il pH viene influenzato da ioni che determinano se l’ acqua è acida o basica.
KH: (durezza carbonatica): indica il contenuto dei carbonati e bicarbonati, si misura in gradi tedeschi ed il valore deve essere superiore agli 8°. I carbonati tendono a diminuire perchè “consumati” dalle alghe e dagli invertebrati. Si aumenta con appositi integratori a base di carbonati, o mediante l’ utilizzo dell’ acqua calcarea o apparecchi come il reattore di calcio. Calcio: viene utilizzato dagli Antozoi e altri organismi, il valore ottimale è di 400-450 mg./litro, viene integrato in vari modi che saranno descritti in seguito I parametri che invece sfuggono al nostro controllo, nel senso che un loro accumulo è indesiderato ma spesso inevitabile. Sono quelli prodotti dal ciclo dell’ azoto e del fosforo e legati all’ inquinamento derivato dall’ alimentazione dei pesci (Nitriti, Nitrati, Fosfati), o dall’ uso di acqua o di sali non di buona qualità (Silicati). Nitriti: non devono essere presenti, se non nella fase di maturazione. Anche semplici tracce di questo sale sono indice di qualcosa di grave che non va (troppi pesci, troppo cibo, schiumatoio sottodimensionato, ecc). E’ letale anche in basse concentrazioni. Fosfati: più bassi possibili, possibilmente sotto i 0,2 mg./litro. Sono la sostanza ultima del ciclo dell’ fosforo, favoriscono la proliferazione di alghe (Cyanobatteri). Silicati: più bassi possibili, possibilmente sotto i 0,2-0,5 mg./litro. Sono più o meno presenti nell’ acqua e nel sale per uso acquariologico, favoriscono la proliferazione di alghe (Diatomee). Ricordiamo che le diatomee sono alla base della catena alimentare e vengono utilizzate come cibo da moltissimi organismi. La loro presenza, se in quantitativi limitati, è auspicabile. Nitrati: possibilmente tra i 10 e i 30 mg./litro. Sono la sostanza ultima del ciclo dell’ Azoto. Debilitano e causano malessere negli animali più delicati, favoriscono la proliferazione di alghe. Schiumatoio efficiente : Fondamentale, estrae dall’ acqua le proteine ed evita la loro trasformazione in sostanze inorganiche. Filtro ossidante: Se è presente uno schiumatoio efficiente, si evita l’ utilizzo di un filtro biologico che trasforma velocemente gli escrementi in Nitrati e Fosfati. Rocce vive in grandi quantità: svolgono un importante processo di denitrificazione. Cambi con acqua d’osmosi: sostituiamo acqua inquinata con acqua “pulita”, nel contempo si sifona il fondo eliminando depositi di rifiuti. Pochi pesci, poco cibo: si riduce la quantità di escrementi. Alghe a crescita rapida (in particolare la Caulerpa), come tutti gli organismi autotrofi a crescita rapida sottrae molti sali dall’ acqua per alimentarsi (va allevata però non in grossi quantitativi). Esiste un accessorio denominato denitratore, che grazie ai batteri anaerobici che si insediano al suo interno, è in grado di trasformare i nitrati in azoto.
La sua gestione è abbastanza complessa e sostanzialmente inutile in un acquario di barriera ben strutturato (vedi i sei punti precedenti).
Tabella riepilogativa valori ottimali
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