L’acquario di Antonio FerraraC’era una volta, tanti, tanti e tanti (ma non troppi) anni fa un bambino di 5 anni che da grande non voleva fare l’astronauta, il pompiere o il calciatore, ma voleva fare il “corallaro”, tanto amava il mondo acquatico e i suoi piccoli e grandi abitanti, dai granchietti alle enormi balenottere azzurre. L’attuale vasca ha circa un anno e mezzo di vita ed è stata installata in occasione del trasferimento nella mia nuova casa, la ristrutturazione dell’appartamento è gravitata per buona parte intorno all’acquario. Per rendere più funzionale la manutenzione, mi sono fatto installare un rubinetto a cui è collegato l’impianto di osmosi e uno scarico sotto la vasca; sotto la sump ho fatto stendere una serpentina derivata dall’impianto di riscaldamento, in modo da riscaldare l’acqua e poter così risparmiare un pochino sulla bolletta elettrica, eliminando l’utilizzo dei termostati, inoltre la pavimentazione sotto la sump e la vasca è stata impermeabilizzata. Come detto prima le dimensioni sono 150 x 80 x 60 cm, lo spessore dei vetri è di 15 mm, i vetri dei tre lati visibili sono in extrachiaro. Venendo alla tecnica, l’illuminazione è affidata a due plafoniere ATI ognuna da 6 neon T5 da 54 watt, il foto periodo è di 10 ore, per quanto riguarda la configurazione dei colori sono passato da una combinazione più tendente al bianco, attraverso poi una più equilibrata con i blu, fino a quella attuale decisamente tendente al blu, utilizzando prima dei tubi ATI, poi Geissmann e ora Fauna Marin. La sump è di 120 x 40 x 50 cm e l’acqua è tenuta ad un livello costante di 23 cm, quindi contiene 110 lt ed è suddivisa in 4 scomparti, il primo, in cui vi è lo scarico che avviene mediante due corrugati collegati a due scarichi Ultra Reef 40 da 40 mm, è adibito a cripta con all’interno alcune grosse rocce vive. L’acqua passa poi sotto una paretia di vetro e giunge nel secondo scomparto, molto stretto, in cui ripongo il carbone attivo, pertanto si viene a formare un passaggio forzato attraverso il carbone. Lo skimmer è uno Skimz mod. SK 201 Kone Protein, monopompa, che utilizzavo prima sulla vasca da 420 litri e ora su quella attuale da 720 lt. Ha sempre funzionato egregiamente, specialmente con la schiumazione “bagnata”, indispensabile per il metodo a riproduzione batterica che ho adottato negli ultimi anni con il sistema Oceanlife.
Il reattore di calcio è un Ultra Reef UCS 150, collegato ad un Phmetro Papilion, ora in fase di sostituzione, collegato ad elettrovalvola Aquili e bombola da 4 litri di Co2, è caricato a corallina di granulometria grande e media, e a granuli di magnesio, sciolti con acqua a ph 6,39 e rubinetto in uscita completamente aperto a causa dell’altissimo consumo di calcio da parte dei coralli. Il movimento della vasca è affidato a due Jebaoo WP 60, entrambe posizionate sui due estremi del lato corto della vasca rivolto verso il muro, in modo tale che il lato corto visibile risulti libero ed esteticamente gradevole. Il metodo di gestione è un berlinese con riproduzione batterica, nell’acquario ci sono all’incirca 100 kg di rocce vive, di cui 60 kg provenienti dalla precedente vasca e 40 kg di provenienza Sulawesi introdotti con la nuova vasca. È presente anche un sottile strato di sabbia corallina della Caribbean sea di circa 3 cm, che rende a mio parere più gradevole la vasca e le conferisce un aspetto più naturale, inoltre ritengo che sia utile per agevolare la riproduzione del bentos, pur non essendo un dsb; la pulizia della stessa è affidata a 5 stelle marine archaster typicus. Venendo all’impostazione e alla gestione della vasca, bisogna premettere che è stata pensata e pianificata per l’allevamento di coralli sps, conseguentemente era necessario che gli inquinanti rimanessero con valori particolarmente bassi e che vi fosse una forte illuminazione. L’acqua osmotica la producevo con un impianto della Osmosys, dopo parecchi problemi sono passato a quello dell’Acqua1, devo peraltro ringraziare il proprietario Luca Papalia, per la sua estrema gentilezza e per tutte le volte che si è reso disponibile a venire a casa mia.
Come già accennato, utilizzo un sistema a riproduzione batterica della Oceanlife, mediante l’introduzione la sera di ceppi batterici e la somministrazione la mattina di fonti di carbonio per la loro riproduzione, abbinati ad una schiumazione bagnata.
Alimento i coralli a giorni alterni con il coralfood e gli aminoacidi della Oceanlife, oppure con un pastone fatto da me che poi surgelo, composto da gamberoni, alici e cozze, che ritengo sia gradito particolarmente agli lps, inoltre aggiungo quasi tutti i giorni 60 cc di phytoplancton da me prodotto con l’apposito reattore. Nella mia esperienza ho notato che l’introduzione del phytoplancton, oltre che giovare ai coralli e al bentos, aiuta a mantenere molto bassi i valori degli inquinanti. Pesci:
Infine vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e tuttora mi aiutano nella mia passione: Fulvio Nosenzo di Marin Life con cui ho mosso i primi passi nell’acquariofilia e ha costruito le ultime due vasche; Andrea di Coral Specialist con il quale ho fatto il salto di qualità nell’allevamento di sps, ho impostato gli ultimi due acquari e fornitore delle più belle “chicche”; Roberto di Fish and Friends che riesce a soddisfare tutte le mie richieste di prodotti e tecnica; Simone di Reef Lab, il mio “spacciatore” preferito di coralli; Gennaro Barnabà che ha costruito la rocciata, che è sempre disponibile nel momento del bisogno e con cui ci confrontiamo spesso sulla gestione della vasca; ed infine tutti gli amici di Goccia Blu Piemonte: Giovanni Casetta, Alessio Atzeni, Diego Giraud, Fabio Clovis, Marcello Fanara, Marco Trivellin, Simone Pozzati e Marco Sacco. |
Ciao antonio. Vorrei chiederti alcuni consigli ,perché proprio la mia nuova vasca ha le stesse misure della tua. Potresti richiedermi L amiciazia su Facebook?grazie Davide De Virgilio (Brimdisi)