Gli Pseudochromidi appartengono al sottordine dei Percoidei. In acquariologia sono spesso allevati in acquari di barriera, in quanto oltre ad avere una colorazione bellissima risultano innocui per gli invertebrati.
Diffusione
Gli esemplari di questa famiglia vivono nelle acque dell’Oceano Indiano e Pacifico, nel Mar Rosso.
Altre aree geografiche di diffusione sono il Mar Cinese, l’Arcipelago Indo-Australiano e di Taiwan, nonché le acque territoriali delle Filippine.
Il genere Pseudogramma vive nelle acque del Mar dei Caraibi e nella parte occidentale dell’Oceano Atlantico tropicale.
Biotopo
Frequentano le zone circoscritte nelle barriere coralline (ma anche caratterizzate da formazioni di coralli solitari), in corrispondenza di coste rocciose, e aree marine delimitate da praterie di alghe. Caratteristiche fisiche
I Pseudochromidi denotano affinità morfologiche con la famiglia Serranidae ad esclusione della linea laterale interrotta.
Lo sviluppo anteriore di quest’ultima caratterizza la superficie del dorso fino alla parte posteriore dei raggi molli della pinna dorsale, mentre la parte posteriore della suddetta linea è evidenziata sul peduncolo caudale.
Trattasi di pesci di dimensioni modeste che presentano un corpo dalla conformazione oblunga e appena appiattita sui fianchi, delle pinne pettorali e una dorsale di una certa grandezza (la seconda denota tale qualità in misura minore).
Molti esemplari di questa famiglia sono rinomati per la bellezza delle loro livree decorate da gamme cromatiche alquanto sgargianti e luminose.
Comportamento in natura
I Pseudochromidi sono pesci vivaci e attivi (di natura solitamente solitaria) che costruiscono i loro rifugi nelle ramificazioni dei coralli ai quali accedono tempestivamente per sfuggire ad eventuali predatori.
Per via di questa peculiarità, vivono generalmente nelle vicinanze dei loro nascondigli, pertanto raramente si avventurano nelle acque libere. Comportamento in acquario
Non sussistono difficoltà rilevanti per allevare le specie di questa famiglia, anche se, a tal proposito, è appropriato seguire diverse indicazioni di tipo ambientale e riconducibili alle caratteristiche dei pesci ospiti.
Il genere Pseudochromis gradisce la presenza di pesci di piccola taglia caratterizzati da un temperamento tranquillo, infatti gli esemplari svelti e voraci a nutrirsi limitano sensibilmente il processo alimentare di questi pesci.
Tutti gli esemplari di una specifica specie palesano una smaccata aggressività reciproca, mentre manifestano comportamenti pacifici nei confronti di specie diverse.
Quest’ultima tendenza tende a scomparire se l’acquario interessato dispone di spazi ristretti, pertanto è opportuno corredarlo di un numero adeguato di nascondigli, operazione raccomandata anche per gli acquari più grandi.
Compagni di vasca che si rivelano compatibili con le loro esigenze vitali, sono i cirritidi (pesci aquila), pesci pagliaccio, pomacentridi e Centropyge.
L’introduzione in vasche affollate da invertebrati è consigliata in particolare per i Pseudochromis (P. paccagnellae e P. Cyanotaenia, ad esempio), mentre è sconsigliata per altri generi (ad esempio, Labracinus cyclophthalmus del genere Labracinus).
Alimentazione in natura
I Pseudochromidi si nutrono prevalentemente di piccoli crostacei di origine planctonica anche se talvolta possono ricorrere a pesciolini, piccoli crostacei e policheti.
Esemplari giovani di alcune specie imparentate, come Gramma loreto, soddisfano il proprio fabbisogno alimentare adempiendo alla funzione di pesci pulitori.
Alimentazione in acquario
Nel periodo di acclimatazione è consigliabile somministrare mangime surgelato, artemie, chironomus pezzetti di polpa di gamberetto, ecc, e successivamente si può ricorrere ad alimenti secchi (in scaglie, in granuli e liofilizzati). Importante somministrare un complesso vitaminico una volta la settimana.
Nel periodo della giornata, in cui non vengono somministrato cibo, essi cercano di trarre sostentamento alimentare dalle rocce vive sulle quali trovano piccoli animaletti. Riproduzione
Studi approfonditi condotti da Debelius e Baensch hanno fatto luce sul processo riproduttivo degli Pseudochromis.
Questi esemplari sono ermafroditi e scelgono individualmente quale tipo di organo sessuale impiegare: solitamente, il pesce più grande della coppia rappresenta il maschio ed è quello che inaugura i giochi amorosi, eseguendo svariate movenze dinanzi alla sua tana, allo scopo di eccitare la femmina.
Se l’operato ha sortito le aspettative succitate la femmina entra nel rifugio del maschio e avvia il processo di deposizione delle uova (a seconda delle specie possono essere deposte 1000 o più uova) che vengono successivamente fertilizzate dal maschio.
Il componente maschile controlla attentamente le uova e non permette alla femmina di avvicinarsi ad esse.
Esso si adopera per fornire ossigeno alle uova (ventilandone la superficie) e in taluni casi può covarle con l’ausilio della bocca; se lo ritiene necessario, può raccoglierle e trasferire in un luogo più sicuro.
Nell’arco di 3-6 giorni un avannotto sguscia dall’involucro riproduttivo e mantiene lo stato larvale per un periodo di 30 giorni.
Il ciclo di riproduzione si ripete periodicamente 7 giorni dopo la precedente deposizione delle uova effettuata dalla femmina.
Gli esemplari del genere Pseudogramma dediti a intenti riproduttivi raccolgono pezzi di roccia e corallo (servendosi della loro bocca) e li collocano dinanzi al loro rifugio al fine di renderlo inaccessibile ai pesci più grandi (i Gramma penetrano nel loro nascondiglio attraverso minuscoli cavità ricavate nella superficie dei suddetti elementi)
Grazie ai fasci di alghe raccolti predispongono una sorta di giaciglio sotto il quale la femmina depone le uova che vengono immediatamente fertilizzate dal maschio.
Naturalmente in quest’ultimo periodo, essi difendono tenacemente il loro territorio e non si fanno scrupolo di attaccare esemplari di altre famiglie di dimensioni maggiori. Particolarità
Il genere Pseudogramma (o famiglia Pseudogrammidae, se si vuole utilizzare questa classificazione alternativa) denuncia alcune differenze rispetto agli altri generi di Pseudochromidi: in primo luogo, alcuni esemplari non presentano la linea laterale, i raggi duri situati nella pinna dorsale sono presenti in quantità maggiori (12), viceversa, i raggi molli sono quantitativamente inferiori (circa 10 contro i 20-25 degli altri generi).
A differenza dei pesci pagliaccio (altro genere ermafrodita), come menzionato nel paragrafo dedicato alla riproduzione, la figura del maschio è svolta dall’esemplare più voluminoso, inoltre le dimensioni della larva di Pseudochromis palesano dimensioni inferiori di circa il 50% rispetto a quelle della controparte del genere Amphiprion. Pseudochromis Pseudochromis Paccagnellae Lunghezza
Misura massima di circa 7 cm.
Diffusione
E’ localizzato in diverse zone: Arcipelago Indo-Australiano, nelle acque territoriali delle Isole Salomone (Oceania) e della Gran Bretagna (Isole Ebridi).
Biotopo
Vive nelle barriere coralline, in corrispondenza di acque costiere basse.
Comportamento in natura
Conduce vita solitaria in zone di appartenenza che difende dalle intrusioni di altri pesci.
Vive quasi esclusivamente nella barriera corallina nelle cui ramificazioni si insinua anche per sottrarsi ad attacchi di eventuali predatori.
Il fabbisogno nutrizionale è soddisfatto da invertebrati (principalmente piccoli crostacei) raccolti nel plancton.
Gli esemplari di questa specie vengono avvistati regolarmente in una vasta area che si estende dall’Oceano Pacifico all’Arcipelago Indo-Australiano. Habitat in acquario
Nel periodo di acclimatazione è consigliabile somministrare mangime surgelato, artemie, chironomus pezzetti di polpa di gamberetto, ecc, e allestire una vasca corredata di numerosi nascondigli, possibilmente non popolata da pesci troppo vivaci che impediscono allo PseudochromisPaccagnellae di nutrirsi con regolarità.
Altri ospiti non graditi sono gli esemplari della medesima specie o affini, come Gramma loreto.
Consigliata, invece, la convivenza con invertebrati, a patto che l’acquario sia caratterizzato dai requisiti ambientali summenzionati.
Malgrado tale specie si adatti con facilità all’habitat in cattività, è bene curarla con un certo criterio, dato che non è dotata di una fibra particolarmente robusta. Diadema Lunghezza
Fino a 7-8 cm. Diffusione
Arcipelago Indo-Australiano e parte occidentale dell’Oceano Atlantico. Biotopo
Barriere coralline e formazioni solitarie di coralli.
Comportamento in natura
Gli esemplari di questa specie delimitano la propria area territoriale tra le diramazioni dei coralli ed esercitano su tali zone un controllo rigoroso per scoraggiare eventuali sconfinamenti di altri pesci.
Per quanto concerne l’aspetto nutrizionale esaminare la parte descrittiva inerente la famiglia Pseudochromidae. Habitat in acquario
Manifesta una spiccata ostilità riguardo esemplari della stessa specie e addirittura della stessa famiglia, nonché verso gamberetti adempienti a funzioni di pulitori, che solitamente sono tollerati da quasi tutto il resto della fauna ittica.
A questo proposito, è caldamente consigliato dotare l’ambiente di parecchi nascondigli e spazi vitali necessari a tutelare il senso di appartenenza territoriale particolarmente accentuato in questa specie.
Il regime alimentare, da attuare nel corso del periodo di acclimatazione, prevede la somministrazione di mangime animale surgelato e in seguito si può ricorrere all’approvvigionamento di mangimi secchi. Particolarità
Tale specie è tendenzialmente confusa con P. paccagnellae a causa dell’analoga colorazione e comportamento, tuttavia esistono, ovviamente, delle differenze che le caratterizzano.
P. diadema è decorato da una tonalità cromatica giallo-arancione che ricopre circa 2/3 del corpo e una striscia violetta che parte dalla sommità del muso e si estende fino alla pinna caudale; P. paccagnellae denuncia una dicotomia cromatica, infatti la parte posteriore del corpo è gialla-arancione, mentre la parte anteriore è evidenziata da una colorazione violetta. Porphyreus Lunghezza
Poco più di 5 cm. Diffusione
Oceano Pacifico occidentale e arcipelago Indo-Australiano. Biotopo
Barriera corallina. Comportamento in natura
Consultare il paragrafo attinente nella descrizione generale. Habitat in acquario
Questa specie denota un grado di aggressività notevole riguardo non soltanto gli esemplari della stessa specie ma anche dello stesso famiglia.
E’ importante arricchire la morfologia ambientale con elementi ( ad esempio piante, rocce e coralli), che l’animale può utilizzare per costruirsi rifugi o come scappatoie.
Il regime alimentare in cattività prevede la somministrazione variegata di mangimi surgelati e secchi al fine di preservare la magnifica colorazione purpurea che contraddistingue l’animale. Particolarità
Questa specie denuncia una somiglianza con P. fridmani, anche se esistono alcune differenze.
La più significativa consiste nella presenza o meno di un elemento decorativo delle rispettive livree: in P. fridmani una striscia marrone nasce in corrispondenza del muso dell’animale, ne attraversa il bulbo oculare e si estende fino all’opercolo; in P. porphyreus tale striscia è inesistente e la livrea è decorata da una colorazione violetto elettrico di carattere omogeneo.
Anche le dimensioni di entrambi condividono più o meno le stesse misure, anche se P. porphyreus ha una stazza leggermente inferiore. Aldabraensis Lunghezza
Tale misura va dai 7.5 cm a 9 cm circa. Diffusione
Vive in un’area che si estende dal Golfo d’Arabia e Oman fino alle acque territoriali di Sri-Lanka (Oceano Indiano). Biotopo
Barriera corallina. Caratteristiche fisiche
Una serie di strisce blu metallo disegnano la parte superiore del corpo (di forma lunga e affusolata) caratterizzato nella superficie rimanente da una magnifica colorazione arancione-dorata.
Quando l’animale attraversa una fonte di luce fluorescente le suddette strisce palesano una riflessione scintillante dall’effetto veramente suggestivo.
Comportamento in natura
Vive in acque adiacenti la barriera corallina e trae sostentamento da invertebrati e piccoli pesci. Habitat in acquario
Il temperamento ostile lo induce ad attaccare anche pesci di piccola taglia.
Nel periodo di acclimatazione è consigliabile somministrare mangime surgelato, artemie, chironomus pezzetti di polpa di gamberetto, ecc, e successivamente si può ricorrere ad alimenti secchi (in scaglie, in granuli e liofilizzati). Importante somministrare un complesso vitaminico una volta la settimana. Flavivertex Lunghezza
Fino a 7 cm. Diffusione
Mar Rosso. Biotopo
Barriera corallina, formazioni solitarie o sporadiche di coralli. Comportamento in natura
Simile a P. fridmani. Habitat in acquario
Tale specie è particolarmente indicata per acquari popolati da invertebrati e si rivela relativamente pacifica nei confronti di altri Pseudochromidi.
Da attenti esami inerenti la vita di questi esemplari in cattività, si è visto che essi abbozzano qualche attacco verso gli ospiti appena introdotti in vasca, come se ne volessero saggiare le intenzioni.
Se il contatto non produce conseguenze la vita comunitaria scorre liscia e, in genere, nemmeno la concorrenza alimentare dovrebbe sortire problemi rilevanti.
Naturalmente, quanto summenzionato è valido se la specie convive con pesci non particolarmente aggressivi, in caso contrario gli esemplari Flavivertex rivelano una timidezza marcata che li induce a ripararsi nei propri rifugi a tempo indeterminato, conseguenza nefasta per il proprio fabbisogno alimentare.
Fridmani Lunghezza
Fino a 7-8 cm. Diffusione
Mar Rosso.
Biotopo
A differenza degli altri Pseudochromidi che vivono nel Mar Rosso, questa specie vive perlopiù in zone caratterizzate dalla barriera corallina a profondità variabili (da 1 a 35 metri). Comportamento in natura
Rappresenta uno degli abitanti più proliferi residenti nelle acque del Mar Rosso: vive nelle fessure ricavate nelle ramificazioni dei coralli e, non di rado, si addentra nei recessi di antri e caverne marine.
Il fabbisogno nutrizionale è garantito da sostanze planctoniche fluttuanti raccolte nei pressi del reef. Habitat in acquario
Non sono particolarmente ostici in sede di allevamento: dopo breve tempo accettano mangime animale a base di Chironomus e Artemia.
Gli esemplari di questa specie non sono particolarmente vivaci e tale peculiarità si rivela ideale per acquari di comunità popolati da pesci tranquilli.
Tuttavia, P. fridmani tende a prevalere nei confronti degli ospiti più mansueti e di taglia più minuta, prevaricazione che risalta maggiormente qualora questi ultimi si avvicinino al suo rifugio.
Viceversa, quando gli altri pesci denotano una certa aggressività (come nel caso dei pesci chirurgo), esso rimane costantemente asserragliato nel suo nascondiglio e fa capolino soltanto quando viene somministrato il mangime. Particolarità
Gli esemplari di questa specie sono rinomati per la loro bellezza, caratteristica ravvisabile da una colorazione violetta splendente che ne risaltano i tratti della livrea.
La difficoltà di reperimento (alcuni esemplari vivono a grandi profondità) insieme alla meravigliosa componente estetica ha fatto sì che il prezzo di mercato risultasse, fino a qualche decennio fa, particolarmente oneroso per le tasche dell’acquariofilo medio.
Fortunatamente, nel giro di qualche anno, grazie all’abbattimento dei costi intrapreso da alcune grosse aziende del settore, la situazione è via via migliorata e quindi il prezzo è oggi decisamente più abbordabile, particolarità maggiormente evidente quando ci si riferisce ad un’esemplare proveniente da un allevamento piuttosto che ad uno catturato allo stato brado.
Pseudogramma Gramma Loreto Lunghezza
La misura massima è di circa 8 cm. Diffusione
Nelle acque territoriali delle Bermuda e Bahamas e, a esclusione della Florida, nelle zone marine dell’America Centrale. Biotopo
Barriere coralline. Comportamento in natura
Esemplari di Gramma loreto sono stati localizzati in zone di diversa profondità : sia in acque costiere basse che in zone in profondità (oltre 60 metri).
Formano gruppi che riuniscono pochissimi esemplari, oppure creano branchi “comunitari” composti da svariate decine di pesci che vivono in grotte o sotto estese (ma talvolta anche sparute) formazioni coralline.
Nelle ramificazioni dei coralli e delle spugne la specie dà anche luogo al processo riproduttivo: il maschio costruisce un nido (creato affastellando vari fasci di alghe) che difende accanitamente fintanto che le uova deposte dalla femmina non si sono schiuse.
Il fabbisogno nutrizionale è garantito da piccoli invertebrati trovati nel plancton, mentre in età giovanile possono trarre sostentamento da organismi parassitari adempiendo al compito di pulitori (ruolo condiviso da altre famiglie di pesci, come i Labridi). Habitat in acquario
Trattasi di una specie di facile allevamento che è intimidita, però, dalla presenza di ospiti troppo vivaci, pertanto caldeggiamo l’introduzione di Gramma loreto in vasche popolate da pesci di piccola taglia o invertebrati.
Se l’acquario è di dimensioni ridotte, occorre allestire un ambiente ricco di rifugi, visto che non tollera il contatto ravvicinato con esemplari della stessa specie.
In spazi più ampi tale avversione si attenua sensibilmente e solo raramente abbozzano degli attacchi che, una volta eseguiti, hanno un significato puramente dimostrativo.
Le condizioni ambientali favorevoli stimolano gli esemplari a ricrearsi in cattività le premesse necessarie per la riproduzione: il maschio e la femmina vivono in territori separati per poi convivere brevemente nel periodo della deposizione delle uova.
Naturalmente in quest’ultimo periodo, essi difendono tenacemente il loro territorio e non si fanno scrupolo di attaccare esemplari di altre famiglie di dimensioni maggiori.
Per rendere longeva la specie (in acquario gli esemplari possono vivere 3 anni) occorre conformarsi a quanto summenzionato e somministrare mangime vivo o morto a base di crostacei, polpa di mollusco o pesce, ecc. Particolarità
Tempo addietro, gli esemplari di questa specie erano difficilmente catturabili (i Gramma loreto si nascondono facilmente nei recessi delle grotte), quindi la loro reperibilità sul mercato era problematica.
La tecnologia moderna ha consentito tempi d’immersione più lunghi e quindi favorito la fornitura commerciale su vasta scala.
Nel 1963 è sta scoperta un’altra specie appartenente allo stesso genere (Gramma) denominata Gramma melacara localizzata nelle acque vicine alle Bahamas.
Tale specie vive a grandi profondità (solitamente sotto i 30 metri) quindi è piuttosto arduo catturarne gli esemplari e trovarla di conseguenza nei negozi specializzati.
Gli esemplari di questa specie sono rossi e presentano una riga dorata sulla sommità della testa di colore nero (in altri Gramma melacara tale colorazione nera si estende fino alla pinna dorsale). |