L’Artemia Salina è un crostaceo d’acqua salata. Vive quasi in tutto il mondo, abitando anche ambienti con salinità elevatissima e nutrendosi in prevalenza di fitoplancton. Si riproducono, in base alle condizioni ambientali, sia deponendo uova, che partorendo dei piccoli, detti naupli d’Artemia. Viene commercializzata o come alimento congelato, costituito da adulti di Artemia, o come uova da far schiudere.
Altre sono quelle proveniente dalla Baia di S. Francisco USA, oppure, meno usate, quelle proveniente dalla Cina o dalla Russia. Le uova in genere vengono classificate in base la loro qualità di schiusa, essa varia dal 95% per quelle della Baia di S. Fransisco, al 35-40% proveniente dalla Russia, queste ultime hanno un costo molto più basso, dovuto alla bassa % di schiusa. Altra caratteristica è la quantità di uova contenute in un grammo. Per quelle provenienti da S. Fransisco si arriva ad avere 350.000 cisti per grammo, per quelle del Lago Salato 250.000, per quelle di qualità più scadente, si hanno circa 150/100.000 cisti/grammo. Le uova S. Francisco hanno la caratteristica di essere più piccole, quindi daranno naupli più piccoli, utilizzabili per specie di pesci che richiedono un alimento vivo di taglia inferiore alla media dei naupli in commercio. Questa qualità di uova ovviamente ha un prezzo più elevato. Per quelle del Lago Salato, che come ho già detto, sono le più usate, si hanno % di schiusa del 90, 80 e 70%. Spesso queste caratteristiche non vengono specificate sulle confezioni, quindi quando acquistiamo delle uova non potremo mai sapere la reale qualità, finquando non le avremo noi stessi provate. Altra cosa importante è il corretto modo di conservarle, esse vanno tenute in frigorifero, specialmente nel periodo estivo, in un contenitore bene chiuso, ciò consente di mantenere più a lungo la stessa % di schiusa, che altrimenti tende a diminuire. La schiusa: Per la schiusa delle uova si possono usare dei normali schiuditoi venduti a tale scopo, oppure delle bottiglie di colore chiaro. Per l’acqua si può usare, senza problemi, anche quella di rubinetto, ma priva di cloro; senza aggiungere sale si tengono le uova a bagno per circa un’ora, ciò serve a reidratare le uova, poi si aggiungono 15 gr. di sale da cucina (provate sali diversi se avete problemi con la schiusa) per litro d’acqua, il pH dovrà essere 8-9 (aggiungere bicarbonato di sodio per alzare il pH). I primi naupli iniziano a schiudersi già dopo 18 ore, ma la schiusa totale si ha nel giro di 48 ore, con una temperatura di circa 25 °C, in caso di uova vecchie o di qualità più
scadente, il tempo di schiusa può arrivare fino a 70 ore circa. Utile per diminure il tempo di schiusa e aumentare la % di schiusa è un’illuminazione di circa 2000 lux. Se volete usare una bottiglia per la schiusa, vanno benissimo sia quelle in vetro che in plastica. Le uova vanno tenute in sospensione tramite areazione. Utilizzare in tubicino rigido che arrivi fino al fondo della bottiglia e collegatelo ad un piccolo areatore, non utilizzate pietra porosa. L’areazione dovrà essere mantenuta per tutto il periodo della schiusa. Trascorse le 48 ore, spegnere l’areazione, attendere circa 15 min, tempo necessario affinché i gusci delle uova vadano a galla e naupli si dirigano verso il fondo della bottiglia, dove applicheremo una piccola illuminazione che servirà ad attirare i piccoli croscacei che sono fotosensibili. A questo punto potrete aspirare, con lo stesso tubicino dell’aria, i naupli dal fondo. Questo è il metodo migliore per raccogliere e dividere i naupli dai gusci, dato che questi ultimi possono essere pericolosi se ingeriti in abbondanza dai pesci. Il valore nutritivo dei naupli d’Artemia è molto elevato se confrontato con mangimi secchi, infatti avanotti alimentati solo con naupli crescono 4/5 volte piu rapidamente. I naupli appena schiusi misurano, in base alla specie, da 0.42 a 0.55 mm circa, essi vanno somministrati quando prima ai pesci, perchè il contenuto nutritivo diminuisce col passare delle ore, ciò lo si può notare guardando i naupli con una lente d’ingrandimento, col passare delle ore diventano sempre più lunghi e sottili, ciò significa che il sacco viteliino è stato consumato, quindi il valore nutritivo del nauplio è diminuito.
Artemia adulta: Una volta schiuso, il nauplio diventa adulto, attraverso 15 mute, che si hanno in 8 giorni circa. I valori nutritivi fra naupli e adulti sono molto diversi, ciò ha reso l’artemia un cibo ideale per chi alleva pesci. I naupli sono molto ricchi di acidi grassi e aminoacidi essenziali, ottimi per i pesci appena nati, mentre l’artemia adulta è più ricca in proteine, quindi adatta a pesci più grandi. I valori nutritivi sono: – per i naupli 20% di grassi, 42% proteine; – per gli adulti, 10% grassi, 60% proteine. La sua maturazione sessuale si ha dopo 15 giorni di vita, dove avrà raggiunto una taglia di circa 12 mm. I maschi si distinguono dalle femmine per la presenza di due uncini, che gli servono ad afferrare la femmina durante la riproduzione, mentre la femmina è distinguibile per la presenza di un grappolo di uova vicino alla coda.
Le artemie in condizioni ottimali, possono vivere per quattro mesi, producendo, nella loro vita, circa 300 naupli o cisty ogni quattro giorni. Esse si alimentano di tutto ciò che ha una dimensione di 1 a 50 micro, quindi alghe, batteri, detriti, ecc… In condizioni di normale salinità (33 gr/lt) e abbondanza di cibo, le artemie partoriscono naupli vivi, mentre se la salinità inizia a superare i 60 gr/lt. e il cibo scarseggia le artemie iniziano a riprodursi tramite uova. Questo fenomeno è un pò più complesso, molti sono i parametri che influenzano il modo di riprodursi, dalle mie esperienze posso dire che la riproduzione tramite uova è quella più comune, cosa più difficile da avere, invece, è la riproduzione con naupli vivi. L’artemia è un animale molto adattabile, non ha caratteristiche specifiche per l’acqua in cui vive, per la salinità essa può arrivare anche a 100 gr/lt., senza creare problemi alla sua sopravvivenza, per la temperatura essa può variare da -5 a + 45 °C, il pH da 6 a 10, può sopportare concentrazioni di ossigeno di soli 1 mg/lt; ciò gli ha permesso di sopravvivere negli ambienti più ostili, dove i suoi predatori normalmente non possono vivere. Per questo l’artemia ha colonizzato varie parti del mondo, aiutata in particolare dalle sue uova che possono sopravvivere, ancor più degli adulti, a condizioni estreme. Allevamento: Essendo l’artemia adulta un cibo ottimo per i pesci, essa viene venduta sia congelata che liofilizzata.. Di solito sono artemie catturate o allevate negli USA, dove ci sono grossi allevamenti creati proprio per il fabbisogno del settore ittico. Non vengono vendute vive perchè sarebbero non pochi i problemi di trasporto e sopravvivenza, quindi alcuni allevamenti di pesci, se necessitano di artemie vive sono costretti a prodursele da se. Allevare artemie adulte è il sogno di molti acquariofili, proprio perchè avere la possibilità di dare ai pesci un alimento vivo e naturale darà maggiori soddisfazioni nella riproduzione e nell’allevamento di molte specie. Per chi possiede un solo acquario, riuscire ad allevare una piccola quantità di artemie non è molto difficile, diventa più problematico se alleviamo un certo numero di pesci e vogliamo alimentarli con cibo vivo. Ci sono due modi di allevare artemie, o con metodi tradizionali o in modo intensivo. L’artemia da moltissimi anni è oggetto di studi per rendere la sua produzione più facile e abbondante. Molte aziende hanno creato prodotti adatti ad allevarla in modo intensivo, allo scopo di avere grossi risultati in piccoli spazi. Partiamo col metodo tradizionale, di facile applicazione e dai risultati discreti, utilizzando prodotti alla portata di tutti. Prima di tutto vorrei precisare che la riuscita nell’allevamento, sia normale che intensivo, necessiata sempre di varie prove ed esperienza per dare dei buoni risultati. Condizioni fisico-chimiche: La temperatura ottimale per la crescita va da 25 a 30 °C, ma anche con 20 gradi si possono avere dei buoni risultati. La temperatura ottimale varia anche in base alla specie, per la varietà S.Francisco 22 °C sono più che sufficienti, mentre per quelle del Lago Salato quella ottimale si aggira intorno i 30 °C. La temperatura è un fattore che influenza la rapidità di crescita e la sopravvivenza degli individui. Per strano che sia, gli adulti possono sopravvivere anche a temperature vicino allo 0, ma in queste condizioni la nostra coltura avrà una crescita molto lenta. Per la salinità basteranno 30-35 gr/lt di comune sale da cucina. L’acqua da utilizzare deve essere priva di cloro e la sua durezza da medio-tenera a dura. Il pH deve essere mantenuto fra 7.5 e 8.5, se si hanno problemi a mantenere questo valore, aggiungete piccole quantità di bicarbonato di sodio. L’ossigeno disciolto non deve scendere sotto i 2 ppm. Per i valori azotati l’unico da controllare è l’ammoniaca che non deve superare gli 8 -10 ppm. Se l’ambiente è illuminato non è necessario mettere illuminazione, altrimenti un piccolo neon da 8-15 w sarà sufficiente. Coltura normale: Per la coltura possiamo utilizzare qualsiasi contenitore, basta che non sia di metallo. La misura minima che consiglio è di almeno 10 litri, contenitori più piccoli possono dare più problemi di gestione. Se abbiamo possibilità di spazio possiamo utilizzare contenitori in plastica o in vetro da 50-1000 litri tenuti all’aperto, con questi avremo degli ottimi risultati, il luogo in cui li posizioneremo non dovrà ricevere più di 6 ore di sole diretto al giorno. Per iniziare la coltura la cosa migliore è introdurre i naupli già schiusi e non le uova da schiudere. Per i contenitori all’aperto è ottimo aspettare che si formino alghe all’inteno, cosa visibile dal colore verde dell’acqua. Per aiutare questa crescita possiamo immettere del normale fertilizzante per piante. I contenitori per questo tipo di coltura devono essere bassi e larghi, per intenderci va bene più la forma di una bacinella che non di un secchio. Per i contenitori da 20-30 litri in su, si può anche evitare di usare l’areazione, per quelli più piccoli è consigliabile utilizzare una leggera areazione. Utilizzare pietre porose a grana grossa, perchè se le bolle d’aria sono troppo piccole posso dare problemi alla coltura. Per quanto riguarda l’alimentazione possiamo usare i seguenti prodotti: lievito di birra, sia quello utilizzato in casa che quello in polvere acquistabile in erboristeria, farina di crusca, latte in polvere, farina di soia o di grano, farina di pesce o carne, rosso d’uovo ed omogeneizzati in polvere per bambini. Dato che le artemie si nutrono anche di batteri immettere prodotti che ne stimolano la produzione, daranno ulteriore alimento alla nostra coltura. A tale scopo possiamo utilizzare qualsiasi tipo di verdura o frutta, anche piccoli pezzi di carne cruda. Le quantità da utilizzare per questi ultimi sono proporzionate alla dimensione della vasca, diciamo che per le verdure la grandezza di una foglia di insalata è sufficiente per circa 20 litri, per i pezzi di carne utilizzare 0.5 gr/lt. Per i prodotti in polvere deve essere utilizzata una quantità tale da rendere l’acqua leggermente intorpidita, è ovvio che la quantità dipende anche dal numero di naupli che noi abbiamo immesso. Una volta che l’acqua ritorna quasi pulita si versa dell’altro mangime. L’errore che spesso si commette è quello di somministare troppo cibo, la quantità giusta deve essere consumata entro un massimo di due giorni, visibile dal fatto che l’acqua ritorna di nuovo pulita o quasi. Se riusciamo a far ritornare l’acqua pulita, ogni volta che le artemie hanno consumato il loro pasto, non sarà necessario fare dei cambi d’acqua, altrimenti se per più giorni l’acqua tende a riamnere sempre opaca, per prima cosa fermare la somministrazione di cibo e poi fare un cambio d’acqua del 50% o più. Tutti i detriti che si formano sul fondo sono utili all’intero sistema, quindi una loro rimozione non è necessaria se la coltura funziona bene. In queste condizioni le nostre artemie si potranno anche riprodurre, una volta diventate adulte, cosi avremo sempre una discreta quantità di artemie senza dover introdurne di nuove. Tutto il sistema spesso è aiutato dall’introduzione di esemplari già adulti fin dall’inizio della coltura, essi nutrendosi di particelle che a volte sono dannose ai piccoli aiutano ad aumentare la sopravvivenza dell’intera coltura. Coltura intensiva: Per poter avviare una coltura intensiva la cosa fondamentale è l’alimentazione. Gli unici alimenti da poter utilizzare sono tre: alghe, lievito di birra e mangimi specifici. Per la coltura intensiva tutto deve essere misurato, proprio perchè si lavora al limite della funzionalità. I contenitori da usare devono essere possibilmente di forma conica o quasi, una semplice bottiglia di plastica da due litri è ideale. L’areazione è indispensabile, non si devono usare pietre porose, ma semplicemente un tubo rigido che arrivi fino al fondo della bottiglia, anzi per una bottiglia da due litri ne occorrono due messi uno lontano dall’altro, come si vede dal disegno. Il livello dell’acqua si deve mantenere al di sotto della zona dove inizia a restringersi la bottiglia. La quantità di naupli da utilizzare può variare secondo le vostre capacità, si parte da 1000 naupli/litro fino a 50.000 litro. Per sapere la quantità giusta prendiamo come esempio un grammo di uova, come spiegato sopra . Da una specifica di 250.000/gr e una schiusa dell’80%, tolta una % di perdite, avremo dalla schiusa di 1 grammo di uova circa 180.000/150.000 naupli. Con questo calcolo potrete determinare la quantità che vi occorre o che volete utilizzare. Una volta introdotta la quantita di naupli da voi scelta, nella bottiglia dobbiamo somministrare il cibo. Utilizzando mangimi specifici o lievito, la quantità giusta è di circa 0.1 gr/litro/giorno/10.000 naupli, la dose potrà variare anche in base le necessità della coltura, inoltre la quantità di cibo verrà quasi dimezzata dopo circa una settimana, perchè la nostra popolazione sarà diminuita come mostra il grafico. A differenza del sistema normale, qui non dobbiamo aspettare che l’acqua ritorni limpida per poter aggiungere del nuovo cibo, ma è importante mantenere sempre un livello minimo. La perdita di individui durante le due settimane è del tutto normale, in condizioni quasi ottimali si ha una perdita di quasi il 75%, ma in conpenso avremo un aumento di massa viva che supera di molto quella introdotta alla partenza. Trascorsi circa 5-7 giorni è obbligatorio fare un cambio d’acqua del 50% con nuova acqua precedentemente preparata, ciò serve ad eliminare l’eccesso di ammoniaca e i rifiuti del metadolismo. Lo stesso faremo dopo altri 4-5 giorni. L’operazione viene eseguita semplicemente versando la quantità d’acqua che dobbiamo cambiare in un setaccio da 250 micron, dove tutte le artemie verranno trattenute. Raccogliete le artemie semplicemente sciaquando il setaccio con l’acqua preparata e versate il tutto di nuovo nella bottiglia, le artemie non subiranno alcun trauma. Il periodo più critico sono i primi 8 giorni, dopo i quali l’artemia si sarà trasformata in adulto assumendo la tipica forma a barchetta.
A questo punto la mortalità inizierà a diminuire e anche le nostre artemie saranno meno sensibili a condizioni non ideali. La formazione di sedimenti, costituiti in prevalenza da mangime, vicino al fondo della bottiglia è normale, per evitarlo conviene spostare ogni giono i tubi dell’aria in una nuova posizione, ciò evita la creazione di correnti sempre nello stesso verso e quindi il deposito di mangime che non rimane sospeso nell’acqua. Dopo 14-16 giorni le nostre artemia avranno raggiunto la taglia di circa 8-10 mm, misura più che sufficiente da soddisfare l’esigenza anche di grossi Discus. Se utilizzate le alghe il sistema è più facile e con risultati più soddisfacenti. Partendo da una bottiglia da un litro piena di alghe, allevate in acqua salata, verseremo l’intero contenuto in una nuova bottiglia da due litri e riempiedo poi il restante volume con nuova acqua salata. Con questa alimentazione possiamo introdurre una percentuale maggiore di naupli. L’ossigenazione sarà uguale al precedente sistema. La differenza sta nel fatto che non dovremo alimentare giornalmente le artemie ma attendere che verranno consumate tutte le alghe. A questo punto sposteremo la coltura in una nuova bottiglia contenente nuove alghe. Di solito il consumo delle alghe avviene in circa 5-8 giorni, quindi con soli due litri di alghe possiamo portare alla taglia desiderata le nostre artemie. Questo sistema necessita di una illuminazione di almeno 2000 lux, quindi un neon da 20 W è sufficiente. Messo in orizzontale lo possiamo utilizzare per la produzione di 4-5 bottiglie. Un eccesso di produzione potrà essere consevato congelandolo. Per avere un corretto congelamento, le artemie setacciate verranno messe in una piccola quantità di acqua e sale (6-7 gr/lt) e ancora vive poste a -18 °C. Cosi conservate possono durare anche tre anni. Vuoi approfondire il discorso sulla produzione di mangime vivo? Visita questo SITO |
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Mi chiamo Roberto, sto’ facendo un sondaggio su gamberi acqua salata , vorrei sapere dove acquistare grossi quantitativi di artemia liofilizza.
Fantastico articolo!
interssanteed esaustiva spiegazione specialmente sul come avere artemia praticamente a ciclo continuo,ottimo per me che allevo betta splendens e da regalare a qualche amico acquariofilo gli adulti in eccesso sia vivi che congelati,complimenti ,veramente molto utile,<ggiungerei pero un capitolo su come potere avere e seccare delle uova da poter fare schiudere in un futuro
Questa sarebbe davvero una informazione interessante…per avere davvero la possibilità di ricominciare il ciclo autonomamente e non dovendo riacquistare le cisti…
Eccellente articolo. Sono curioso di sapere se si sa dell’uso della artemia adulta, per usarla come aggiunta o supplemento proteico, per l’allevamento di galline da uova.
Buongiorno Piero, non ne ho mai sentito parlare, ma potresti provare a chiedere sul forum, magari trovi qualcuno che allevi anche le galline 🙂
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